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Laura Puppato: Raffineria Tamoil a Cremona, tempi certi per la bonifica e costi a carico di chi ha inquinato. “Non esiste la libertà di inquinare”

Creato il 23 novembre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

A Cremona è difficilissimo intervenire a tutela dell’ambiente e degli esseri viventi: i padroni della città sono amiciLaura Puppato: Raffineria Tamoil a Cremona, tempi certi per la bonifica e costi a carico di chi ha inquinato. “Non esiste la libertà di inquinare” degli industriali e delle loro politiche. Malgrado l’immenso inquinamento causato dalla Tamoil al territorio, il Comune non si costituisce parte civile, e il deputato Pizzetti (Pd) concorda. Pare una tutela di Tamoil, non dell’ambiente né dei cremonesi. Non si può che ringraziare Laura Puppato per il suo intervento, che mostra sensibilità per uno dei problemi più angosciosi per Cremona. Ecco il testo, seguito dall’appello al voto per le primarie del centrosinistra.

“Quanto deve ancora pagare questo territorio? Prima i tempi lunghi per accertare l’inquinamento, poi la dismissione della raffineria, adesso i costi della bonifica”? A chiederselo è  Laura Puppato, candidata alle primarie del centrosinistra, in merito alla situazione annosa della raffineria Tamoil di Cremona, ora sotto i riflettori del processo che è in corso a carico di cinque responsabili per gravi reati ambientali. “Servono tempi certi per la bonifica, impegni concreti della Tamoil per il ripristino ambientale, un piano di riqualificazione di un’area che rappresenta un pezzo di storia economica e sociale della città.
I dati epidemiologici sui lavoratori della Raffineria pubblicati di recente dalla Asl di Cremona sono apparentemente buoni. In realtà non sono per nulla rassicuranti e trascurano quale è stato il reale impatto complessivo della raffineria Tamoil per tutto il territorio.
Anche per questo motivo è molto grave – continua Laura Puppato – che il Comune di Cremona non si sia costituito parte civile nel processo a carico della Tamoil e il Ministero sia arrivato tardi. La libertà di inquinare non esiste. È necessario aumentare le pene per i reati ambientali e costringere le aziende che inquinano a sostenere per intero gli oneri della bonifica e i costi sociali sulle comunità che hanno ricevuto un danno diretto”.


APPELLO AL VOTO PER LE PRIMARIE DI DOMENICA

Io vorrei chiedervi il voto perché sono sessantacinque anni che questo Paese non considera possibile che alle massime cariche dello Stato ci sia una figura femminile, ma non lo farò. Non lo farò perché quello che sto cercando di rappresentare e che dobbiamo far conoscere in questa campagna per le primarie è un’altra idea di Paese che è possibile se c’è una politica buona che la governa. Vorrei proporre al mio Paese un’altra idea di mondo: un mondo in cui i giovani non siano costretti ad emigrare, un mondo in cui le donne non siano costrette a scegliere tra la maternità e il lavoro, un mondo in cui le persone anziane siano tenute in considerazione e non siano messe ai margini soprattutto del welfare, vorrei un mondo in cui i cittadini e le imprese non siano costretti a chiedere per favore ciò che è un loro diritto e tutto sia assolutamente trasparente ed in grado di essere a loro completamente funzionale, perché noi siamo i loro dipendenti pubblici. Vorrei che questo Paese tornasse ad essere il Paese dei diritti, in grado di perseguire il malaffare e garantire gli onesti, attraverso un sistema di giustizia che funziona. Vorrei ricostruire insieme a Voi l’Italia, partendo da politiche di equità e da uno sviluppo ecosostenibile, basato sulla blue economy e sulla green economy, che garantiranno un futuro ed un lavoro alle nuove generazioni. Vi chiedo il voto perché la mia storia parla per me ed è una storia di coraggio, di concretezza, di una persona che nelle istituzioni ha lavorato con serietà. Penso che le azioni determinate e coraggiose siano fondamentali perché come diceva Gandhi le perle sono false se i pensieri non si traducono in azioni. Ecco allora che il pensiero tradotto in azione è un’azione positiva per un cambiamento che ci vuole, in questo nostro Paese.

Laura Puppato


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