I laurilsolfati (Sodium Laureth sulfate) si trovano in qualunque prodotto per l’igiene: shampoo, bagnoschiuma, saponi liquidi. Sono la base sgrassante, quella che fa la schiuma e lascia una rassicurante sensazione di pulito.All’industria costano poco, sono stabili e facili da utilizzare.Qualcuno sostiene che il loro uso continuativo sia pericoloso per cute e mucose (Bruno/Proserpio: Fisiologia della pelle e degli annessi cutanei), che siano tensioattivi aggressivi (Borellini: Cosmetologia), che disidratino in modo dannoso (test di Schaderk-1990) e che possano dare irritazioni provvisorie e permanenti, reazioni allergiche (Tesi- Università di Ferrara).
La International Chemical Safety Card li classifica come sostanze irritanti che possono causare dermatiti, ritardare cicatrizzazioni, causare cataratta e congiuntiviti, e persino ipovisione nei bambini al di sotto dei sei anni.Il CIR (Cosmetic Ingredient Review) e l’UNIPRO (Associazione dei Produttori di Cosmetici – Italia) annunciano che in tutte queste notizie non c’è nulla di vero.
Al ministero della sanità non risulta nulla. In questi casi, la verità sembra una questione di credo personale. I soliti bene informati New Age sostengono di conoscere la soluzione: invece dei Laurilsolfati si potrebbero usare i Glucosidi, tensidi di origine vegetale ricavati da fonti rinnovabili, meno aggressivi e totalmente biodegradabili. Però nessuno ha ancora fatto una ricerca per stabilire se è meno dannoso un Laurilsofato sintetico o un Glucoside tutto vegetariano mal preparato, male disciolto e mal conservato, in un contenitore senza data di scadenza.
Su molti prodotti per l’igiene e non, c’è scritto “dermatologicamente testato” oppure “testato clinicamente”: che significa? E i risultati del test? Perché non scrivono “questo prodotto, testato dermatologicamente è risultato essere non irritante”?
Anche la soda caustica è stata testata dermatologicamente. Questo non significa che sia innocua per la pelle.
A me personalmente è giunta voce che esistano dei prodotti per l’igiene che non contengono Laurilsolfati e che hanno una data di scadenza, che non sono stati confezionati in un garage, e che oltre ad essere stati clinicamente testati, recano anche la dicitura “prodotto non irritante”.
Sono mesi che ne cerco uno: le ultime informazioni parlavano di un misterioso rivenditore nascosto in una grotta alpina.
Il dermatologo, cui ho raccontato la storia di essere allergica ad ogni base lavante, mi ha detto “Eh lo so, c’è sempre più gente che ha ‘sto problema….” e mi ha prescritto un prodotto tutto fare a base di una formula molto innovativa: olio di mandorle e oli idrosolubili; “Perché”, ha detto “l’olio pulisce meglio: scioglie lo sporco per affinità e non per contrasto chimico, ma non piace a nessuno, si sono tutti abituati a sentirsi puliti solo quando la pelle tira”.
In effetti lavarsi senza schiuma non da molta soddisfazione: specie quando 150 ml di prodotto sono costati 42 euro.
In farmacia, comunque, vendono pure un guanto in microfibra molto carino. Questo speciale tessuto, una volta bagnato, asporta grasso e sporco senza bisogno di saponi. E’ la stessa microfibra che vendono nei ferramenta e nei negozi di prodotti per la casa. Il prezzo è diverso, naturalmente, ma l’effetto è lo stesso: pulisce, toglie ogni traccia di trucco e si può lavare in lavatrice. Non causa alcuna reazione allergica. Probabilmente anche la microfibra è eccessivamente sgrassante e va usata con cautela. Ma a parità di secchezza della pelle, costa molto meno e non è irritante.
In valigia, poi, è un vero lusso: pochi grammi di peso contro la zavorra di boccettoni rovesciabili, pieni di sostanze ancora tutte da capire.
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