Lauroceraso malattie
Il lauroceraso è una pianta arbustiva sempreverde largamente utilizzata a scopo ornamentale. Le sue foglie verdi, lussureggianti e simili all’alloro, rendono questa pianta adatta alla creazione di siepi e barriere o alla decorazione di terrazzi e balconi. Il lauroceraso, infatti, è coltivabile sia su terreni neutri che in vaso. In genere, questa pianta si presenta piuttosto resistente ai parassiti e alle malattie, anche se negli ultimi anni si è assistito a un aumento delle fitopatologie che prediligono proprio il lauroceraso. Alla base del fenomeno ci sono certamente i cambiamenti climatici, ma anche gli errori colturali. Le malattie del lauroceraso vanno individuate, combattute ed arginate per tempo, perché, in caso di infestazioni molto estese, si assiste alla definitiva morte della pianta.
Caratteristiche
Come detto al paragrafo precedente, il lauroceraso è un arbusto sempreverde usato a scopo ornamentale. La pianta, di altezza media, è originaria dell’Asia e largamente impiegata in vaso per decorare terrazze e balconi e per creare siepi o barriere da giardino. Il nome botanico di questa specie, appartenente alla famiglia delle Rosaceae, è Prunus laurocerasus. L’arbusto può essere colpito da alcune patologie vegetali, causate sia da insetti che da funghi. A volte, la presenza di malattie fungine è originata proprio dall’azione di insetti parassiti. Il lauroceraso, infatti, può essere attaccato dall’oziorrinco, dalla cocciniglia e da un insetto chiamato metcalfa pruinosa. Le malattie propriamente dette sono, invece, causate da funghi. Tra queste ricordiamo l’oidio o mal bianco, il seccume o cancro rameale, la trecheomicosi e la clorosi fogliare.
Sintomi
Nelle malattie del lauroceraso, i sintomi variano in base all’agente responsabile. Gli attacchi di insetti sono evidenziati da danni alle foglie o ai germogli. L’oziorrinco, ad esempio, rosicchia i margini fogliari, la cocciniglia provoca macchie sui rami e sulle foglie, la metcalfa pruinosa succhia la linfa vegetale ricoprendo la pianta con una sostanza zuccherina detta melata. Più gravi i sintomi delle malattie fungine. Nell’iodio o mal bianco si assiste alla formazione di una patina biancastra sulle foglie giovani e sui germogli e alla loro successiva necrosi; nel seccume o nel cancro rameale, causato dal fungo Sphaeropsis malorum, si formano dei seccumi nei rami, che appaiono come se fossero “bruciati”. Nella trachemomicosi, provocata dal fungo Verticillium alboatrum, si assiste alla comparsa di sintomi simili alla fusariosi, con un progressivo disseccamento delle parti colpite. Nella clorosi fogliare si assiste a un progressivo ingiallimento delle foglie, che perdono la capacità di compiere la fotosintesi. Tra le malattie citate, quella più grave e frequente sembra il cancro rameale o seccume del lauroceraso. Questa patologia è causata da un fungo microscopico, lo Sphaeropsis malorum, che penetra nei rami provocandone il disseccamento e una colorazione bruna tipica delle bruciature. Il fungo, se non fermato in tempo, causa anche delle spaccature in tutte le parti della pianta, fino a estendersi al fusto. Le cause del cancro rameale possono essere diverse, tra cui il vento, l’azione degli insetti, morsi di animali, eccessiva umidità, tagli di potatura eseguiti con attrezzi non disinfettati ed eccessive concimazioni azotate.
Prevenzione e lotta
Anche se il lauroceraso è una pianta sostanzialmente resistente agli attacchi di parassiti e malattie, è sempre possibile che queste si manifestino, specie se causate da errori colturali. In genere, tutte le malattie delle piante si prevengono con adeguate tecniche di coltivazione e, dunque, effettuando irrigazioni regolari, ma non eccessive e soprattutto evitando i ristagni idrici. Vanno anche evitate le eccessive concimazioni azotate, che rendono le foglie molto verdi ed esteticamente gradevoli, ma molto suscettibili agli attacchi di parassiti e malattie. Al contrario, le concimazioni a base di fosforo e potassio induriscono il tessuto vegetale del lauroceraso, rendendolo poco appetibile sia per gli insetti che per i funghi patogeni. In caso di infezioni conclamate, si possono usare degli insetticidi specifici, mentre gli attacchi dei funghi si possono combattere con sostanze e base di rame e zolfo. Il cancro rameale, inoltre, si può combattere procedendo a rimuovere i primi rami infettati. La malattia, infatti, al suo esordio, lascia intatte le parti sane, causando un evidente contrasto tra quelle verdi e quelle imbrunite o bruciate. I rami malati vanno tagliati almeno a quindici centimetri dalla zona infetta e vanno bruciati lontano dalla pianta. Le potature delle parti sane devono essere lievi e trattate con attrezzi ben disinfettati. Per evitare la trasmissione del fungo, le ferite devono essere protette usando del mastice per piante. Le malattie fungine si possono prevenire usando anche alcuni accorgimenti, come spostare la pianta in vaso lontano dalle zone ventose, che generalmente trasportano in giro le spore dei funghi, o evitare che le foglie siano morse da animali domestici. I funghi patogeni sfruttano proprio le ferite del morsi per infettare i tessuti vegetali del lauroceraso.