La lisciva non è complicata da fare, bisogna solo avere molta pazienza! Se avete la fortuna di avere un camino in casa poi, sarà un piacere riutilizzare la cenere!
Prima di tutto procederemo a filtrare la cenere, per eliminare eventuali impurità. Abbiate cura di indossare una mascherina. Potete usare un colino a maglie fitte che utilizzerete solamente per la preparazione della lisciva. Versiamo ora la cenere in una pentola capiente, e aggiungiamo l’acqua piano piano.
Portiamo ad ebollizione e lasciamo sobbollire dolcemente, con la pentola parzialmente coperta, per 2 ore. In queste 2 ore facciamo attenzione a non spostare la pentola e a non farle subire delle vibrazioni: la cenere deve potersi depositare sul fondo. Questo strato di cenere diventerà pasta di cenere, mentre la parte liquida sovrastante diventerà lisciva di cenere.
Terminate le 2 ore, spegniamo il fuoco, copriamo e lasciamo riposare fino al giorno seguente. A questo punto, senza muovere la pentola, preleviamo con un mestolo tutto il liquido in superficie, cercando di non sollevare la cenere depositatasi. Aiutandoci con un imbuto, versiamo il liquido ottenuto in una bottiglia.
Ad un certo punto sarà impossibile prelevare altro liquido senza smuovere il fondo. Prendiamo quindi un paio di bottiglie, preferibilmente quelle di plastica dell’acqua, e versiamo dentro tutto il contenuto della pentola. Chiudiamo le bottiglie e lasciamole a riposo per altre 24/48 ore. Trascorso questo tempo, possiamo procedere a filtrare il contenuto delle bottiglie, servendoci di una pentola e un colino, possibilmente rivestito dal un telo di cotone. Lasciamo il fondo di cenere nella bottiglia. Quando abbiamo filtrato tutto, possiamo mettere tutta la lisciva ottenuta in bottiglie. Controlleremo dopo un paio di giorni: sul fondo non devono esserci più depositi di cenere. In caso contrario, procediamo ad un nuovo filtraggio.
Vediamo ora come utilizzare i due prodotti derivati da questa lunga operazione
LA PASTA DI CENERE: il fondo derivato dal filtraggio della lisciva è la pasta di cenere. Potete metterla in un barattolo, e utilizzarla così com’è come detergente per stoviglie, oppure utilizzarla per realizzare il sapone alla cenere, oppure come componente in tanti detersivi casalinghi!
LA LISCIVA: può essere anch’essa usata per i piatti: aggiungiamone circa 50 ml. Insieme al detersivo nel lavello.
Possiamo utilizzarla anche in lavatrice, per potenziare l’azione del nostro detersivo (circa 80 ml. ad ogni lavaggio). Per i pavimenti, aggiungiamone un tappo all’acqua del secchio.
Infine, possiamo utilizzarla per tutte le superfici lavabili (tranne legno e marmo), riempiendo uno spruzzino e aggiungendo qualche goccia di olio essenziale.
Facciamo attenzione perchè la lisciva sembra un liquido trasparente quasi innocuo: in realtà è un detersivo molto potente!
Per concludere questo viaggio alla riscoperta della cenere, una risorsa che spesso dimentichiamo di poter sfruttare, ecco la ricetta della PASTA LAVAMANI, realizzata utilizzando la pasta di cenere ottenuta dalla preparazione della lisciva!
Ingredienti:
- 200 gr. di pasta di cenere
- 100 gr. di sapone di marsiglia
- 100 ml. di acqua del rubinetto
- 20 gr. di argilla bianca (caolino)
- 1 cucchiaio di olio d’oliva
- 15 gocce di olio essenziale di lavanda
- 15 gocce di olio essenziale di tea tree
PROCEDIMENTO: mettete la pasta di cenere e l’acqua in un pentolino. Mescolate per sciogliere un po’ la cenere, quindi aggiungete l’olio. Aggiungete anche il sapone grattugiato, e portate sul fuoco. Lasciate sobbollire dolcemente per 2 o 3 minuti, mescolando in continuazione per evitare che il composto si attacchi al fondo. Spegnete, coprite e lasciate raffreddare per 10 minuti. Aggiungete quindi l’argilla e gli oli essenziali, mescolate. Una volta tiepida o fredda, versate la pasta lavamani in una vaschetta con coperchio.
Il prodotto ottenuto NON è un prodotto delicato, poiché non lo è la pasta di cenere contenuta in esso. E’ adatta come detergente per le mani di chi lavora in contatto con sostanze grasse. Per l’utilizzo se ne preleva un po’ dalla vaschetta, la si strofina sulle mani per poi risciacquare con acqua calda.
Fonti: La regina del Sapone e, come sempre prezioso, il libro “saponi e detersivi naturali” di Liliana Paoletti