Il lavatoio di via Martiri d’Ungheria è un luogo storico della nostra città, un posto dove un tempo si lavavano i panni anche in senso metaforico. Le donne montegranaresi si ritrovavano tra quelle vasche a fare il bucato e a parlare ed era lì, probabilmente, che nascevano dicerie, storie e leggende.
Nei primi anni 2000, quando ero vice-presidente della Consulta del Quartiere Centro con presidente Uliano Damen e segretario Marcello Orso, aprimmo uno sportello di segnalazioni che funzionava il sabato mattina nelle stanze oggi occupate dalla Polizia Municipale. I cittadini venivano a segnalarci problemi e disservizi e noi li giravamo a chi di competenza. Governava allora la prima giunta Basso della seconda serie e delle nostre istanze non fu presa in considerazione che una: rimettere in sesto il vecchio lavatoio. Fu lo stesso (allora assessore) Gastone Gismondi a sposare l’idea e a portarla a compimento realizzando una copertura in legno che ancora è lì.
Fu fatto un buon lavoro ma oggi il lavatoio versa in pessime condizioni. Se ne è parlato in passato, i vandali agiscono indisturbati per via del fatto che il luogo risulta piuttosto nascosto. Il Comune, dopo ripetute segnalazioni dei cittadini che vivono in zona e dell’associazione Città Vecchia è intervenuto poco tempo fa per sanare i danni ma i vandali sono tornati e la situazione è drammatica: scritte, sporcizia, rubinetti rotti e acqua potabile sprecata in quantità.
Non sono solo, però, gli atti vandalici il problema: tutto intorno è cresciuta una selva, nessuno pulisce il terreno circostante da tempo, l’erba è alta e cresce a dismisura nascondendo chissà cosa. Tutto questo in pieno centro, proprio sotto viale Zaccagnini.
Luca Craia