Lavorare a casa

Creato il 02 dicembre 2010 da Kalaris @EssereFreelance


Amo lavorare a casa! Nessuna levataccia, nessun incubo traffico, nessun trauma parcheggio, nessuno sconvolgente impatto con la città che poche ore dopo il risveglio è quanto mai nervosa.

Eppure non è tutto oro quel che luccica. Lavorare a casa mette il freelance davanti ad una serie di tentazioni contro cui spesso si inciampa. L’abbiamo fatto tutti e chi più chi meno, dai suoi errori dovrebbe imparare.

Oggi parliamo di 5 atteggiamenti che ledono la creatività, la produttività, la salute mentale nonché la felicità di ogni freelance.

Lavorare in pigiama

Qualunque freelance lo fa, ho lo ha fatto! Ricordo che agli esordi era uno dei motivi che mi procuravano maggior relax: non dover scegliere ogni mattina l’abito giusto, la maglia adatta, la borsa che  a braccetto con le scarpe, il cappotto perfetto, sciarpa e guantini che confezionino un figurino armonico non mi manca per niente. Immagino che per gli uomini la cosa sia più semplice, eppure a lungo scegliere l’abbigliamento giusto è motivo di stress per chiunque. Eppure la piacevole possibilità di non dover perdere minuti preziosi davanti all’armadio rischia di renderci meno produttivi e meno soddisfatti di noi stessi. Nessuno ci può vedere, d’accordo, ma lavorare con indosso un abbigliamento sciatto, demotiva, rende svogliati, e influisce negativamente sul lavoro a lungo andare. Anche solo indossando un maglione ed un paio di jeans si prepara il cervello al lavoro che verrà, lo si attiva e lo si risveglia. Ricorda che non dovrai presentarti ad una sfilata quindi all’eleganza preferisci la comodità! La regola è abbastanza semplice: essere presentabili in caso di videochiamata o di visite improvvise! Vedrai che concederti di tanto in tanto il pigiama per lavorare tornerà ad essere dolce come agli inizi.

Orari di lavoro

E’ fondamentale che un freelance se li fissi da se, dato che nessuno durante la giornata controlla effettivamente quanto abbia dormito e quanto lavorato. Il rischio è quello di vedere la propria produttività ridursi all’osso e i propri guadagni sciogliersi come neve al sole. Gli orari di lavoro normalmente si definiscono con l’esperienza. Personalmente inizio la mia giornata lavorativa alle 8 del mattino e la concludo alle 19, con una sostanziosa pausa pranzo, ma è  bene che ciascuno, in base alle proprie esigenze e scadenze definisca il proprio orario di lavoro e soprattutto lo rispetti! Nessuno ti vieta di lavorare a tarda notte o all’alba, quel che conta è la costanza.

Le pause

Quando l’ho scoperto mi sono venuti i brividi eppure è tutto vero: durante il primo anno di lavoro casalingo alcuni freelance sono riusciti a prendere addirittura 10 kg. Bhé a me non è andata così male ma in effetti la bilancia ne ha risentito dato che il lavoro è da svolgersi principalmente seduti e con una limitatissima necessità di movimento fisico (se si eccettua il frenetico ticchettio delle dita sulla tastiera, ma temo non si brucino troppe calorie!). In buona sostanza tutto questo si traduce in un impigrimento fisico e spesso mentale. La soluzione? Fai pause costanti ogni 50 – 60 minuti che ne durino almeno 10 e soprattutto durante questi intervalli… non mangiare! Personalmente mi dedico alle faccende di casa: una spolveratina qua e la, il letto da rifare, la roba da stendere o da piegare. Non avrei mai detto che questi piccoli impegni mi avrebbero rilassato!

Le vacanze

Servono, eccome se servono. Durante il mio primo anno di attività non staccavo mai, nemmeno durante il fine settimana e a lungo andare ho notato che la mia produttività e creatività iniziava a risentirne. Ecco perché mi sono decisa a spegnere la spina il sabato e la domenica e a prendermi una bella settimana per le vacanze natalizie ed estive, giorno più giorno meno! Ti assicuro, al tuo rientro la tua mente farà scintille.

Ambiente di lavoro

Il fatto che si lavori a casa non significa che il tuo ufficio debba essere itinerante: un giorno la cucina, un giorno il letto, un giorno il divano! Gli svaghi sono consentiti è ovvio ma è bene che un freelance abbia uno spazio di lavoro regolare, personale, ben organizzato, arredato con gusto, sobrio, ben illuminato, comodo e magari con una bella finestra che si affacci all’esterno. No, non ti servirà ne televisione ne radio, ma solo il tuo portatile e tutta la tua creatività. Non è uno scherzo, lo spazio esterno influisce non poco sulla produttività di chi che sia e in una stanza tutto caos e disordine credi davvero che verrebbero fuori articoli ordinati e chiari?

E tu? Mai inciampato in una di queste tentazioni? Come ne sei uscito?

Credit Photo: Dr.Jd


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