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Lavorare stanca

Creato il 01 giugno 2010 da Bartleboom
C'è sangue. C'è terra.
E tabacco intinto di grappa.
Ci sono pomeriggi dove in cielo le nuvole sparse han polpe mature.
E al buio, da solo, un corpo tranquillo che si sente padrone.
Ci sono terre cattive, eppure vie fresche di mezza mattina, piene di portici.
E ragazze che aspettan la sera e si sporcan nell'erba, come fanno le capre, a strappare le foglie più verdi.
Ci sono bisce che scendono i muri e cadono come una pietra. E nel pomeriggio vivo di sole, un momento che il caldo fa impazzire persino le bestie.
E c'è il ragazzo che sa che deve affogarsi nel sole e abituarsi agli sguardi del cielo per crescere uomo.
E c'è Torino, dove si arriva di sera, e si vedon subito per la strada le donne.
E campagne dove val la pena tornare, magari diversi.
Le poesie di Pavese non si finisce di leggerle. Solo stringere fra le mani la terra di cui sono fatte. E strofinarsele addosso.
"A quest'ora ciascuno dovrebbe fermarsi
per la strada e guardare come tutto maturi.
C'è persino una brezza, che non smuove le nubi,
ma che basta a dirigere il fumo azzurrino
senza romperlo: è un nuovo sapore che passa.
E il tabacco va intinto di grappa.
E' così che le donne
non saranno le sole a godere il mattino."
(Grappa a settembre)
Cesare Pavese

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