Vivere e viaggiare lavorando, spostarsi da un paese all’altro facendo nuove esperienze e al tempo stesso guadagnando il necessario per continuare a vivere il proprio sogno… non è forse il desiderio più profondo di ogni appassionato viaggiatore? Una possibile risposta a questa ambizione viene dal mondo dell’animazione turistica e per capirne un po’ di più ne abbiamo parlato con Pierluigi Spoto, artista dello spettacolo e professionista dell’animazione dal 1994. Da circa un anno Pierluigi dirige anche Animatur, un’azienda che raccoglie professionisti di grande esperienza e al tempo stesso forma e orienta i giovani alle prese con i loro primi passi. Animatur è presente in Italia e all’estero – Sardegna, Sicilia, Calabria, Basilicata, Campania, Puglia, Egitto, Tunisia, Mauritius, Messico e Maldive – e lavora con operatori di primo piano, tra cui Eden Viaggi e I.T.I. Hotels.
Perché Animatur? Cosa mancava nel mondo dell’animazione turistica?
Animatur per noi ha un doppio significato: l’anima del turismo e l’animatore “in tour” per il mondo. Non credo manchi tanto in giro, anzi c’è fino troppo. La nostra società è composta da animatori di lunga data che in prima linea danno il servizio e fanno scuola alle nuove leve, mettendo al primo posto la passione. Cerchiamo di portare quindi passione, professionalità adeguata alle esigenze attuali del vacanziere, sorrisi e ricordi.
Quali sono le doti indispensabili per entrare a far parte del mondo dell’animazione turistica?
Innanzitutto bisogna dire subito ai ragazzi che si tratta di lavoro e non di vacanza… ma se ne accorgeranno subito! I requisiti sono voglia di divertirsi e di divertire, spirito di aggregazione, educazione, voglia di lavorare dedicando la stagione al villaggio, desiderio di nuove amicizie. Ovviamente la predisposizione a qualche disciplina artistica o sportiva facilita, ma non è fondamentale.
È necessario avere competenze o una formazione particolari?
È importantissimo frequentare un corso di formazione nel quale il ragazzo può capire se il mondo dell’animazione è davvero la scelta giusta. La carriera all’interno della struttura di animazione si conquista con gli anni di esperienza e con i risultati nel campo. I giudici sono gli ospiti delle strutture, da loro e dai compagni di lavoro dipende il successo e la carriera di un animatore turistico.
Quanto dura un corso di formazione per un ruolo di base?
Un corso di formazione è costituito da una full immersion di quattro giorni. La formazione è gratuita e si svolge in una struttura turistica o villaggio. Si entra a far parte così di uno staff, in cui nel primo mese di stagione lavorativa, grazie all’affiancamento di esperti del settore, si termina la formazione direttamente sul campo.
Quali sono i pericoli maggiori per chi si avvicina alla professione per la prima volta?
Il pericolo maggiore consiste nel trovare truffatori o società che nascono ad hoc solo per fare la stagione e poi svaniscono senza lasciare traccia e senza pagare i contributi previdenziali e parte degli stipendi. Bisogna controllare la serietà della società con la quale si lavora. Il controllo è semplice: basta dare un’occhiata ai clienti, ovvero i villaggi dove la società fornisce la prestazione. Le strutture turistiche di livello nazionale prima di affidarti il servizio prendono tutte le garanzie, anche perchè in caso di illeciti sono corresponsabili di fronte alla legge.
Quali sono le condizioni di lavoro all’interno del settore?
Il contratto di lavoro è da intendersi a tempo determinato. Le occasioni sono tante: considera che le strutture turistiche inseriscono con il tempo diversi ragazzi anche direttamente in ruoli di reception e altro. Anche nell’animazione si può far carriera con l’esperienza, diventando capovillaggio o capoarea.
Come è cambiato il vostro settore nel corso degli ultimi anni?
Nel tempo il lavoro dell’animatore ovviamente è cambiato – anche se in tanti non lo capiscono ancora – adeguandosi alle esigenze: oggi è diventato un servizio di cortesia e assistenza, con ragazzi in divisa e di aspetto sempre curato. Sono poco gradite le persone ” fuori dai canoni”, piace il bravo ragazzo, anche perchè nei villaggi famiglia (quasi la totalità delle strutture) la priorità è la tranquillità dei figli.
Si tratta solo di lavori stagionali o ci sono anche prospettive di lungo termine?
Il lavoro è in linea di massima stagionale, ma chi volesse farlo a tempo pieno deve munirsi di valigia al seguito e dopo l’estate partire per la montagna o per l’estero in maniera immediata. Ovviamente in questo caso conviene lavorare con agenzie che offrono il servizio all’estero, altrimenti dopo l’estate si resta fermi. Con l’esperienza e con la fiducia dell’agenzia si possono raggiungere ruoli interni gestionali, quindi a tempo indeterminato.
Flavio Alagia
Dopo una laurea in giornalismo a Verona, mi sono messo lo zaino sulle spalle e non mi sono più fermato. Sei mesi a Londra, un anno in India, e poi il Brasile, il Sud Africa… non c’è un posto al mondo dove non andrei, e non credo sia poco dal momento che odio volare. L’aereo? Fatemi portare un paracadute e poi ne riparliamo.
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