Lavoriamo di più, produciamo di meno

Creato il 22 febbraio 2012 da Fabio1983
Che il clima sia particolarmente teso lo si capisce dalle recenti, infelici battute di molti esponenti di governo e, da ultimo, della presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia. Così agli sfigati che non si laureano entro i 28 anni (Michel Martone), alla chimera certificata del posto fisso (Mario Monti) e alla riesumazione dei bamboccioni della ministro Cancellieri, si aggiungono i “fannulloni” (in questo caso il copyright appartiene però a Brunetta) e i “ladri” evocati dalla leader degli industriali. In sostanza Marcegaglia ha sì sottolineato che “la modifica dell’articolo 18 da sola non risolve i problemi” del mercato del lavoro ingessato, ma ha anche ribadito l’opportunità di “una maggiore flessibilità in uscita” che “aiuterebbe le imprese, rendendo il mercato più fluido”. Per fare questo – qui la frase incriminata – non è auspicabile “un sindacato che protegge gli assenteisti cronici, i ladri, i fannulloni”. In termini più “appropriati” sarebbe come a sostenere il “no” all’intransigenza dei sindacati sull’articolo 18 e sulle altre questioni al centro delle trattative.Lasciando da parte le reazioni dei chiamati in causa (ce ne siamo già occupati martedì e piene sono le pagine dei giornali di oggi), viene da chiedersi quali ragioni – se ve ne sono – argomenta Emma Marcegaglia. Perché, come nei casi ricordati in precedenza, non è da escludere che dietro una frase detta male si celi tuttavia una triste verità. Ha provato a rispondere al quesito Michele Di Branco sulle pagine del Messaggero e a leggere i dati emerge una volta di più come quello dell’articolo 18 non sia da ritenersi, da solo appunto, un tema dirimente.(continua su T-Mag)

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