Il lavoro è un tema importante, concreto, quanto mai attuale, mi sta a cuore particolarmente e m’ “intriga” anche il confronto con quanto avviene in altri Paesi, con il “modello lavoro” di Paesi a noi vicini, è il caso della Danimarca.
In sintesi questo il modello nel Paese nordico:
Le Aziende in difficoltà economiche possono licenziare senza troppi vincoli e il lavoratore licenziato percepisce – per un massimo di tre anni – un’indennità che oscilla tra il 70 e il 90% della retribuzione con un tetto massimo di 2mila€. cada mese.
Il sussidio – per usare un termine a noi familiare – viene pagato in parte dallo Stato, in parte dai contributi delle imprese, in parte dall'azienda stessa che ha licenziato, inoltre a beneficio dei “licenziati” è presente una ramificata organizzazione di uffici di collocamento che si occupano anche di formare i soggetti disoccupati al fine di ricollocarli rapidamente.
Direi che a fronte di una maggior flessibilità nei licenziamenti, i lavoratori che perdono il lavoro hanno a loro vantaggio un corposo sostegno economico e reali possibilità e aiuti per la ricollocazione.
A conferma che il modello danese funziona, le statistiche evidenziano che circa un terzo della forza lavoro cambia attività mediamente ogni anno, con un tasso di occupazione che supera il 75%!
Quello Italiano purtroppo non arriva al 58%...
In Italia sarebbero in grado di garantirci un “modello alla danese” in cambio di maggiore flessibilità?
nanni