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Lavoro in Danimarca, lingua Danese e … tu chi sei ?

Creato il 25 aprile 2015 da Mattiamusiello
Lavoro in Danimarca, lingua Danese e … tu chi sei ?
Un sacchetto di biglie in una scatola di regoli.
Io credo che vivere all’estero non sia semplice, personalmente piu’ che praticamente, perche’ la pratica e’ sempre quella se vogliamo pensare il discorso in uno schema tecnico di lavoro, puro e diretto.
Ma il lavoro non e’ solo prendi e sposta, costruisci e aggiusta, cambia il componente e pulisci, perche’ ci si deve interfacciare con un nuovo ambiente, dove voi, come persone o componenti di un organico che deve funzionare in modo sincrono con tutto cio’ che ti sta attorno, dovete esserne parte integrante.
lavoro danimarca
Arrivare da un paese in cui il concetto di lavoro e’ inteso soltanto per il fine di se stesso e non per una realizzazione personale, che inizia gia’ dall’infanzia fino ad arrivare al vostro primo lavoro, ma solo per dovere e obbligo, perche’ noi riteniamo che il lavoro, si vada fatto bene, questo in ogni caso, ma “l’importante e’ lavorare”, e questo non si sposa per nulla con l’inquadramento quasi assillante, se vogliamo mettere il discorso in termini di percezione esterna, del lavoro all’estero.
Questo escludendo tipologie di lavoro o istruzione avuta, che permette anche in Italia di avere delle Skill precise e ben inquadrate, certificate e che ti permettono di poterti indicizzare in modo quasi assoluto, anche se poi devo precisare non e’ abbastanza per essere sincroni.
Questo e’ per rendere consapevoli che il “qualsiasi lavoro basta lavorare” viene visto come una forma di poca professionalita’, di non avere un obiettivo di crescita continuativa, di non riuscire a essere “aiutato” perche’ troppo vago.
Una persona non puo’ fare tante cose fatte bene, o nello specifico non puo’ metterci la stessa passione per tutte nello stesso modo.
Anche se e’ vero che partire in una nuova nazione non e’ semplice, senza un vero e proprio lavoro e ci si deve adattare sicuramente a molte situazioni non previste, perche’ quando si cerca “un qualsiasi lavoro”, si trovera’ , nella fortuna di trovarlo, un lavoro che ogni persona non inquadrata e non pronta per la sincronia con il gruppo di lavoro, puo’ trovare, praticamente assieme a tutto il resto delle persone che o per non voglia di fare di piu’ o per poca fortuna, si trovano a fare.
Questo rende il tutto piu’ complicato e fuori dall’immagine descritta nelle tabelle statistiche che troviamo su riviste e giornali online che parlano della nostra futura nazione.
Perche’ questi scrivono di situazioni gia’ avanzate e nella maggior parte dei casi di persone nate o che vivono in quella nazione da molto tempo, che sanno la lingua e che ormai sono parte integrante del “nuovo” sistema.
Fate molta attenzione a questo fattore, si puo’ rilevare molto determinante per la vostra esperienza di lavoro e di vita.
L’esempio che uso spesso e che fa capire la diversita’ abissale del concetto lavoro, e’ che l’imbianchino fa 3 anni di scuola professionale per esserlo, e il suo diploma di 18enne vale piu’ di 1000 nostre parole da straniero non qualificato che cerca un lavoro.
Devo aggiungere un punto di dovere, la lingua locale.
Molti fanno l’errore di tralasciare questo “piccolo” ma determinante fattore, perche’ si parte pensando all’inglese come metodo comunicativo universale, perche’ quando siamo stati in ferie abbiamo constatato che lo sanno tutti, che sicuramente si comunica senza grossi problemi, sicuramente, ma dimentichiamo che non e’ la loro lingua nativa, compreso le varie sfumature di inglese distribuita nelle varie nazioni anglofone in cui credo di poter dire che seppure di derivazione uguale non sara’ del tutto simile.
Lavoro in Danimarca, lingua Danese e … tu chi sei ?
Prendiamo come esempio la lingua Italiana, che penso a noi familiare ;-) e prendiamo uno straniero, facciamo esempio un tedesco.
Questo anche se arriva con una conoscenza della lingua Italiana completa o autonoma nel farsi capire su cosa vuole e cosa pensa in merito agli argomenti trattati con amici e colleghi, gli manchera’ tutto il background italiano, ossia l’essere italiano nel fare e nel pensare, che questa mancanza andra’ sicuramente a penalizzare la sua persona nel gruppo di lavoro o sociale.
Essere tedesco in un sistema italiano, puo’ rivelarsi molto difficile e questo si riflettera’ sulla facilita’ di chi gli sta vicino di essere sincrono e quindi anche sulla valutazione di lui come collega o conoscente.
La lingua italiana si dirama in moltissime forme di comunicazione scritta, parlata e non parlata, che nel suo complesso forma l’insieme comunicativo.
Pensiamo che il 60% della lingua italiana e’ nel linguaggio del corpo, altre lingue si diversificano con % diverse, direi molto difficile da assimilare, sicuramente non sono cose che una persona puo’ studiare su un libro.
Per la maggior parte di noi Italiani, intendo tutta quella fascia di lavoratori senza skill specifiche, se posso portarvi con un esempio banale, siamo come un sacchetto di biglie in una scatola di regoli.
Direi una bella confusione, in fase di partenza sicuramente e chi gestisce la scatola di regoli, assumere una biglia lo mette in una posizione di difficolta’ iniziale non indifferente, per l’azienda, per i colleghi e per le tempistiche del sistema lavoro.
Anche se si sono formate delle linee di pensiero aziendale che assumono “biglie” per usare la loro diversita’ come vantaggio, perche’ avendo la penalita’ di non essere comunicativi, ci si puo’ permettere situazioni poco “locali”, lasciando allo straniero poco tempo per la vita privata o per frequentare la scuola di lingua Danese per esempio, oltre che tempistiche e tipologie di lavoro, non si impara nulla di nuovo, si parla un Danese di bassissimo livello e in certe situazioni e’ piu’ facile imparare l’indiano o il russo ;-), ma qui dipende dallo Chef che vi ritroverete di fronte e dalla politica aziendale attuata.
A tutto questo aggiungete la disoccupazione Danese, che ultimamente non naviga in acque limpide, dove per “non disoccupato” nelle tabelle di statistica figura anche la mamma che fa 5 ore a settimana, situazione sempre piu’ cercata ultimamente …
Spero di avervi fatto partecipi di qualcosa che va oltre la valutazione delle competenze, o il “so fare questo o quello”, ho lavorato 3 anni qua e 5 in quell’altra azienda, si parla di cultura sicuramente diversa, che parte dalla colazione, alla pausa pranzo fino ad arrivare allo svolgimento di un qualsiasi obiettivo di lavoro, sia piccolo che piu’ impegnativo.
Scrivendo questo, mi trovo ancora senza lavoro da piu’ di 6 mesi, per i motivi sopra descritti, avendo “provato” ( o se vogliamo essere diretti, lavorato a basso costo … ) nelle fabbriche Danesi per obbligo con il JobCenter.
E’ vero che come mi direte: eh si ma tanto non sei su una strada a piangere, di cosa ti lamenti ?
Rispondo con il dire che provare a essere spediti in giro per le aziende come un pacco, che ogni tanto qualcuno usa a “gratis” non e’ sicuramente motivante e non assomiglia per nulla alle letture con i grafici che spiccano benessere per tutti nella terra del tutto e’ meglio e forse sarebbe meglio iniziare a fare differenze, ce’ chi puo’ e chi no, o almeno fara’ sicuramente molta fatica a fare progressi degni di nota. ( motivo per cui scrivo pochissimo ultimamente )
Essere senza lavoro, in un paese in cui la vita costa sicuramente di piu’ e che per i 2 soldi che ti elemosinano dal comune per vivere, dopo assillanti passaggi e chiamate con centralini in Danese, che ti invitano a lasciare un messaggio, mentre te sei a casa senza risposta e senza soldi, e’ un’altra situazione da provare sulla propria pelle, per pensare a dove avevamo letto gli articoli che raccontavano di soldi garantiti, di gente senza pensieri e di politici che vanno in bicicletta ….. sicuramente meglio per molti punti di vista e fino che le cose vanno bene e’ tutto bello, ma credo di avere l’obbligo di raccontare con la stessa trasparenza di quando avevo iniziato, anche cio’ che succede ai “poveri”, quando il povero sei tu a farlo.
Dobbiamo imparare a svegliarci e non prendere tutto il bello che leggiamo in rete come cosa assoluta, perche’ se fosse veramente cosi, credo che al posto di avere 5,5 ml di abitanti ne avrebbe almeno il doppio ….
In ogni caso sempre avanti a testa bassa.
A risentirci, appena avro’ novita’ concrete da descrivere.
Vi ses,
Mattia

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