Dopo il vertice Alfano-Bersani-Casini sembra esseri trovata la quadra sulla Riforma Fornero del Lavoro. Una delle differenze con la vecchia proposta è , per l’articolo 18, la possibilità di reintegro in caso di ‘insussistenza’ della motivazione economica del licenziamento. La riforma è stata presentata in forma di disegno di legge, che dovrà quindi essere approvato dal Parlamento prima di entrare in vigore.
Il testo della Riforma (via Corriere della Sera)
Unità. «Quando è manifestatamente insussistente il motivo del licenziamento – spiega il ministro sempre in relazione ai casi per motivi economici – il giudice potrà decidere la reintegrazione nel posto di lavoro, se il lavoratore ritiene di essere discriminato. Se il giudice vede che c’è una discriminazione – sottolinea – reintegra».
Nell’impostazione precedente, invece, nel caso dei licenziamenti economici il giudice poteva prevedere solo l’indennizzo. Nel caso di licenziamento disciplinare illegittimo, invece, il giudice può decidere tra il reintegro e un indennizzo tra 12 e 24 mensilità (nella precedente versione della riforma l’indennizzo variava invece tra le 15 e le 27 mensilità).
Alcuni commenti:
Pierluigi Bersani (PD): La riforma è stata presentata in forma di disegno di legge, che dovrà quindi essere approvato dal Parlamento prima di entrare in vigore.
Cesare Damiano (Pd, bersaniano): «Il testo va nella giusta direzione»
Susanna Camusso, Cgil: «Su indiscrezioni non parlo, commento solo il testo»
Luigi Angeletti, Uil : “Abbiamo pareggiato fuori casa”
Paolo Ferrero (Prc): “Il governo conferma la manomissione dell’articolo 18 e toglie il diritto al reintegro certo in caso di licenziamento illegittimo”
Sugli ‘esodati’ (ovvero quelli che hanno perso il lavoro ma a cui mancano pochi anni per la pensione) la Ministra risponde cosi:
«Entro una settimana le stime precise». Il governo ha risorse per mandare 65 mila persone in pensione con le vecchie regole
Peccato che alcune stime parlino di 350 mila persone in questa situazione