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Abbandonato l'outback australiano di La proposta e quello globale di The Road (deserto soprattutto di anime ), Hillcoat assieme a quello che è ormai diventato il suo fido sceneggiatore, quel favoloso artista a tutto tondo che risponde al nome di Nick Cave che qui naturalmente ha curato anche la splendida colonna sonora, si tuffa nel genere americano per antonomasia( assieme al western) , il gangster movie.
Perdendo qualcosa in personalità, perchè soprattutto La proposta era un qualcosa di veramente originale, ma dimostrando ottima mano nella direzione degli attori e puntando parecchio sull'atmosfera evocata attraverso ricostruzioni ambientali puntuali e accurate.
Più che al Mann di Public Enemies , rivisitazione stilizzata dell'epopea gangster con spruzzate di computer grafica credo che Hillcoat guardi più indietro, al Penn di Gangster Story, all'Altman di Gang o anche all'Aldrich di Grissom Gang.Niente orchidee per Miss Blandish.
Anche se alla fine la sensazione che lascia è quella di una puntatona doppia di Boardwalk Empire. Che è anche un complimento perchè è la serie televisiva più cinematografica ( e di ottimo livello) che è mai passata per i canali televisivi, a parte Twin Peaks.
La sua è un'idea di cinema molto settantiana, di descrizione della ribellione per una causa ritenuta giusta, un mondo dove anche i poliziotti non esitano a calpestare la legge che teoricamente sono chiamati a proteggere e far rispettare.
Non è un caso che i tre fratelli Bondurant nonostante siano tecnicamente dei fuorilegge, rivestono il ruolo dei "buoni" nella storia , mentre il cattivo mefistofelico è incarnato dal vicesceriffo Rakes, a cui un Guy Pearce caricato a pallettoni, capello impomatato e sopracciglia rasate come il Bob Geldof di The Wall, conferisce un'aria talmente eccessiva da rasentare la caricatura. Anzi talvolta la supera anche quella linea sottilissima che divide la bravura dall'eccesso per overacting.
Il problema per Hillcoat è che gli originali sono lì in bella mostra , incisi a fuoco nella memoria del cinefilo e dove è rimbalzato Michael Mann, rimbalza anche Lawless senza minimamente scalfire l'ideale playlist dei top del genere.
Lawless ha il passo lento ma sicuro del classico e se appare in qualche maniera derivativo non si può negare il robusto senso dello spettacolo da parte di Hillcoat, capace anche di tirare fuori il meglio da (quasi) tutti i suoi protagonisti.
Se Guy Pearce appare a tratti eccessivo, stupisce in positivo la prova di Tom Hardy ( modello Superman afasico che non muore neanche con la gola tagliata da parte a parte) che recita sotto le righe ponendosi agli antipodi di Guy Pearce e anche quella di Shia LaBeouf che forse per la prima volta nella sua carriera dimostra maturità.
Peccato per i personaggi femminili che sono troppo sacrificati e qui si parla di Jessica Chastain e Mia Wasikowska, due attrici sulla cresta dell'onda.
( VOTO : 7 / 10 )
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