Di notte, momento della giornata più adatto per altre cose che queste, il Consiglio regionale del Lazio anzichè toglierli a chi già ce li ha estende i vitalizi anche a 14 assessori esterni.
Ne dà notizia il solito Sergio Rizzo sul Corriere. Alle due e un quarto di notte, ora più adatta ai ladri che alle decisioni ponderate ed equanimi
mentre la commissione Bilancio del Consiglio regionale del Lazio stava discutendo l' abolizione dei vitalizi decisa qualche settimana fa dall' assemblea delle Regioni italiane, è spuntato un emendamento furbetto del quale da tempo si vociferava nei corridoi.
Un colpo di coda che regala anche agli assessori della giunta regionale della Polverini il vitalizio come hanno gli onorevoli, alla faccia dei sacrifici degli italiani. Un vero colpo da maestro, prima dello switch off. Già era insopportabile che ne beneficiassero i parlamentari, poi era addirittura vergognoso che lo ricevessero pure i consiglieri regionali ora è addirittura mostruoso che anche un pugno di assessori privilegiati ne goda mentre il paese è in ginocchio. La classe politica che abbiamo è veramente schifosa. Non solo non pensano minimamente a fare sacrifici ma si aumentano pure i privilegi che già hanno.
Addirittura, due assessori della giunta Polverini avranno doppio vitalizio, in quanto assessori e parlamentari: Luciano Ciocchetti e Teodoro Buontempo, come riporta Rizzo, insieme ad altri 21 laziali che godranno dello stesso vergognoso doppio privilegio
Giulio Maceratini, [...] (sei legislature) alla Camera e al Consiglio regionale del Lazio, [...]19 mila euro lordi al mese.[...] Francesco Storace, che ha sperimentato anch' egli per un annetto (finché nel 2010 non è stato rieletto in Regione e gli assegni gli sono stati sospesi) il brivido del doppio vitalizio da ex consigliere regionale e da ex senatore. Incassati entrambi a partire dal 2009, quando aveva appena compiuto 50 anni. Nessuno stupore. La Regione Lazio è quella in assoluto più generosa con i suoi ex consiglieri. Che finora potevano calcolare il vitalizio prendendo come base non soltanto l' indennità (l' 80% di quella dei parlamentari), ma anche la diaria (la diaria!). E lo incassavano, come dimostra il caso di Storace, anche raggiunti i 50 anni. L' ex governatore non è stato certamente l' unico ad approfittare di regole tanto assurdamente favorevoli. Qualche esempio? A quell' età hanno iniziato a percepire il vitalizio regionale anche il nipote di Giulio Andreotti, Luca Danese, e Alessandro Forlani, figlio dell' ex segretario democristiano Arnaldo Forlani. E prima di compiere 52 anni ha ritirato il suo primo assegno anche il predecessore di Renata Polverini, Piero Marrazzo: rientrato, dopo un' esperienza politica conclusasi in un modo da dimenticare, nel grembo di mamma Rai.
Di fronte a queste cose nemmeno l'indignazione basta più. E' giunto il momento della rivoluzione: nella cabina elettorale. Fate girare.