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Lazio-Milan, la partita dai mille risvolti… anche il giudice sportivo lo ha capito!

Creato il 24 marzo 2014 da Tuttocalcio @cmercato24h

Lazio-Milan, la partita dai mille risvolti… anche il giudice sportivo lo ha capito!

Una partita, mille emozioni: questa è stata Lazio-Milan. Un match che ancor prima di iniziare aveva già iniziato a far parlare di sé per questioni extra calcistiche: la curva nord aveva preparato 25 striscioni da esporre nel primo tempo della sfida contro i rossoneri in cui si ponevano altrettante domande all’attuale gestore della Lazio ma, chissà come mai, il giorno prima è arrivato il no dalla questura (che ci sia stata qualche pressione da parte di Lotito?). Ecco allora che la curva prende una decisione sofferta ma inevitabile: primo tempo tutti dentro a contestare sia Lotito sia Seedorf, poi si esce e per questa stagione addio stadio. Scelta dura, difficile e assolutamente impopolare, ma non se ne può più, impossibile andare avanti come se nulla fosse di fronte alle solite prese in giro e ai soliti comportamenti di questo personaggio il quale, in pubblico si dice disponibile al dialogo, ma poi puntualmente scappa quando questo si presenta.

Se da una parte la contestazione al patron laziale è ormai cosa nota e non avrà certo fine a breve termine, ieri poi non si poteva farla passare liscia a Clarence Seedorf, l’uomo che subito dopo la morte di Gabriele Sandri si rifiutò di portare il lutto al braccio. Troppo facile far passare i buu a questo ”piccolo uomo”(come disse Cristiano Sandri) come insulti razzisti, razzismo che in questa storia c’entra meno di zero. Qualcuno ci ha provato, qualche mente poco sviluppata ha tentato di dire ”eeeh i soliti laziali razzisti”, ma stranamente questa volta anche il giudice sportivo si è accorto della diversità della questione e non ha sbagliato: nessuna chiusura della curva ma semplice ammenda, poiché «tali cori sembravano indirizzati più alle singole persone che non propriamente al solo scopo razziale». Sembra incredibile, ma per una volta anche le istituzioni hanno capito come la questione Seedorf sia troppo grave e seria per poterla relegare in una stupida questione razzista; una persona che, dopo quel gesto ignobile, non ha mai chiesto scusa alla famiglia Sandri, andando avanti come se nulla fosse e facendo un finto mea culpa solamente a tre giorni da questo match, non merita alcun rispetto, ne oggi ne mai.


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