Lazy Saturday

Gianni Strino

Qualche lavatrice da fare, spiando il cielo instabile di un maggio che pare, a tratti, ancora marzo.
Il volume di un videogioco in sordina: come se non me ne accorgessi!
I gatti che dormono abbandonati sulle poltrone, spostandosi solo per seguire lo spicchio di sole che si muove.
La lista della spesa abbandonata sul tavolo di cucina, aspettando che qualcuno si immoli sull'altare sacrificale del pellegrinaggio al supermercato
Voci di bambini dai giardini dietro casa.
Tanti posti liberi nei parcheggi lungo la strada.
Un figlio inquieto che continua ad uscire e a rientrare in casa, telefona e controlla la posta: manovre preliminari al grande sabato serale?
Il computer aperto, i libri squadernati sul tavolo, il rovello mentale, la sottile ansia di concludere qualcosa che si è trascinato fino al fine settimana, di non concluso e di impellente.
Una sequenza infinita di brani musicali arrivano dall'altra stanza.
Uno strascico di mal di testa, di raffreddore, di tosse: perfetto per abbassare ogni velleità di lavoro.
Qualche ciuffo di polline sospinto dal vento galleggia nell'aria, respinto dalla zanzariera alla finestra.

Vorrei che qualcuno cucinasse per me.