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Le 10 canzoni più storpiate dagli italiani

Creato il 16 luglio 2013 da Mysterics
Le 10 canzoni più storpiate dagli italiani
Quante volte ci è capitato di canticchiare sotto la doccia o in macchina la canzone del momento o mentre facciamo le pulizie la nostra canzone preferita che passa alla radio. Infinite volte. E spesso, nonostante le ascoltiamo e le urliamo ai quattro venti migliaia di volte, i testi sono sempre assolutamente e rigorosamente storpiati, andando a braccio in base all’ispirazione del momento.

Se poi la canzone è in inglese non ti dico e non ti conto che cosa ne esce fuori. Un minestrone di parole gettate a caso, nella migliore delle ipotesi, fino ad un’accozzaglia di suoni gutturali e lettere senza senso messe in fila giusto per fare una rima che vada bene con la musica e che rimandi alla vera parola detta dal malcapitato cantante di turno. Roba che "We Found Love" di Rihanna diventa We found dove in a soapless place, reinventando completamente il testo della canzone. E tanto per capire meglio che cavolo possa tirare fuori la nostra mente malata con la sua fervida immaginazione, Spotify ha stilato la classifica delle canzoni che più si sono fatte martoriare dalle nostre ugole amatoriali. Quelle con più strafalcioni fatti mentre la cantiamo mezzi ’mbriachi tutti gasati. Perchè adesso possiamo dirlo ufficialmente, non siamo soli al mondo! Tutti o quasi inventano gran parte del testo delle canzoni che adoriamo starnazzare a destra e a manca. In Italia addirittura uno su due non sa na beneamata ceppa di quello che sta cantando, raggiungendo vette ineguagliabili sui testi in inglese dove più che cantare sbiscichiamo frasi a ca*zo. In questa speciale top ten di noi cantanti allo sbaraglio trionfa una di quelle canzoni che abbiamo cantato per anni senza ancora capire adesso che min*hia stesse dicendo la cantante. La mitica "I don’t want to wait" di Paula Cole, meglio nota per essere la sigla del telefilm cult Dawson’s Creek. Chi non ha mai lanciato un urlo straziante mentre passava in televisione o radio al grido di "adouanaueiii". Quanto amavo questa canzone e cantarla completamente a random.

Al secondo posto invece si piazza una canzone italiana che ha fatto la storia di Sanremo e molto probabilmente anche dei due interpreti che hanno duettato. Aleandro Baldi e Francesca Alotta in Non Amarmi. Chi nella proprio vita non ha mai scambiato il "non amarmi perchè vivo all’ombra" con un più semplice "non amarmi perchè vivo a Londra". Ah! Gli amori a distanza, brutta bestia da gestire. Al terzo posto per chiudere il podio invece c’è Beck con Loser. Qui il ritornello addirittura si trasforma da spagnolo in inglese e "soy un perdedor, I’m a loser" ci diventa un più poraccio "so open the door, I’m a loser baby". Quarto classificato invece è il nuovo tormentone estivo dei Daft Punk, Get Lucky. Qui si fa ancora peggio, il ritornello ripetuto fino allo sfinimento da Pharrell, "We’re up all night to get lucky" diventa uno sconclusionato "We rob a Mexican Monkey".  Vacce a capì da dove esce. E a proposito di Vacce a capì, è proprio questa la frase storpiata che c’è al quinto posto. Infatti, Lucio Battisti nella sua "Il tempo di morire" per la gran parte degli italiani pronunciava questa frase al posto di motocicletta 10hp. Al sesto posto troviamo la sigla del telefilm che tutti abbiamo visto almeno una decina di volte, Friends. La canzone era cantata dai The Rembrandts e il titolo da "I’ll Be There For You" è stato trasformato in un più sciatto "Al bidè for you". Settimo si posiziona Francesco Renga con una svista geografica nel testo, dove il "Ti ho vista delusa" diventa "Ti ho vista a Perugia". Altra canzone sentita fino allo sfinimento è quella dei The Fray, "How to Save a Life" che si trasforma in un "How to stay alive". Proprio la stessa cosa direi. Al nono posto si trova una canzone datata ma che ogni situazione è buona per farla ribagiggiare fuori. "When the Saints go Marching in" di Louis Armstrong. Neanche a dirlo il titolo viene storpiato con parole senza senso alla "Oh uennesen go macinin". Chiude la classifica il Duca Bianco, David Bowie, con la sua magnifica Heroes e con "We can be Heroes just for one day" che si trasforma in "We can be Yellows just for one day". Si certo! Va beh! Ma che ce frega ma che ce importa, l’importante è cantare…  

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