Le 10 cose degli anni ’90 che se tornano è cosa buona e giusta

Da Nonnaso @NonnaSo

Dunque nei giorni scorsi abbiamo parlato delle 10 cose degli anni ’90 che se non tornano è meglio. Poi abbiamo parlato anche delle 10 cose degli anni ’80 che se non tornano è meglio, ci siamo spinti verso gli anni’70, e poi indietro indietro fino agli anni ’20 (saltando un pò, ma non è detto che in futuro non faccia ammenda).

E devo dire che l’esperimento è stato a tratti più divertente di quanto immaginassi.

A tratti, però, è stato come rivivere un incubo su vecchie diapositive, con le immagini un po’ granulose che scorrono inesorabili, una dietro l’altra, sullo schermo enorme. Senza possibilità di nascondersi. Ebbene si, qualcosa l’avevo proprio rimossa, cancellata definitivamente (o almeno così credevo fino a che non me l’avete ricordata voi – grazie eh-), dalla memoria… forse perché una vergogna troppo grande ammettere di esserci cascata anche io, quei tempi, schiava della moda del ciuff laccato, o di quella dei ciucci. Rabbrividisco.

Ma ora devo ammettere anche che, benché gli anni ’90 ci siano così vicini nella storia, devo aver dimenticato anche più di quanto volessi, lungo il cammino, perché anche spremendomi le meningi proprio non riesco a pensarle, 10 cose che vorrei veder tornare.
Soprattutto a livello di vestiti. O di cofane (altro brivido). O di scarpe (brividissssssimo…)

Se me lo concedete, però, faccio un conto unico gli anni ’80 agli anni ’90 e allargo lo spettro passando ai fenomeni di costume, e magari lascio a voi di darmi qualche indicazione più precisa sulla moda del tempo (tutto quello che ricordo io è di aver passato quel classico momento di jeans+felpa che ha reso il mio guardaroba ai tempi decisamente monotematico… ah, le gioie della memoria selettiva!). Se però guardo bene bene indietro, scopro che gli anni ’80 e ’90 da un certo punto di vista hanno anche avuto il loro bel perché.

Vi avverto che questo post NON ha assolutamente a che fare con  la moda, i vestiti, i trucchi e i parrucchi, ma solo con le cose sane di un tempo, le piccole gioie quotidiane che, da bambini, ci hanno accompagnati nell’età adulta. Con dolcezza.
Perdonate, ma anche a me a volte viene la malinconia, e ogni tanto ci sta di parlare di qualcosa che non c’entra nulla. E poi del resto si sa, gli anni dell’infanzia, e delle prime volte, non si scordano mai…

  1.  Gli Arcade games
  2. Beverly Hills 90210
  3. Gli eroi dei cartoni animati e dei nostri telefilm preferiti
  4. Le Lire
  5. Le pubblicità della Barilla e del Cornetto Algida
  6. Le figurine della Panini
  7. I puffi
  8. Le sorprese del Mulino Bianco nelle loro scatolette da fiammiferi
  9. le Bigbabol
  10. Il Tricky Traps, il Cristal ball e i giochi da tavolo

Procediamo punto a punto dunque:

Gli Arcade Games . Sono anni che mi chiedo dove sono finiti quei giochi, le buone, sane, vecchie, bidimensionali versioni originali di Arkanoid, o Prince of Persia che a me piacevano così tanto (e non mi davano il mal di testa)? Ah, le ore passate a sfidare gli amici sul Commodore 64 e l’Atari, ah, bei vecchi tempi andati…

Beverly Hills 90210. Quello originale, quello vero. Quello con Dylan e Brenda che guardavamo con la bava alla bocca e gli occhi spalancati, che ci facevano sognare (Anche se si vestivano in maniera assurda e non facevano niente di spettacolare come morire e resuscitare quelle 100 volte a serie, o diventare vampiri etc – e io AMO le serie sui vampiri-). Quelli che ci tenevano incollati allo schermo semplicemente perché ci sembrava di essere noi: gente normale, con dei gran casini normali, che alla fine si sistemavano sempre per il meglio. E vissero felici e contenti.

Gli eroi dei cartoni animati e dei nostri telefilm preferiti. Dalla Disney, con i cartoni interamente disegnati a mano e con pochi effetti speciali, ai Chips, da Magnum PI ad Hazzard, da Supercar a Nana Supergirl… quando i supereroi con i poteri speciali ancora non esitevano, e i buoni erano superbuoni e risolvevano sempre tutto (magari con una forcina e una cicca, tipo Mac Gyver, o facendo saltare in aria tutto, come l’A-team)

Le care, vecchie, Lire. Che con i tasca 10.000£ ti sentivi il re del mondo, mo’ con 10 euro quasi neanche mangi una pizza con cocacola. Governo ladro!

Le pubblicità della Barilla e del Cornetto Algida.  Per noi duri dal cuore di panna, che ci viene la lacrimuccia solo quando sentiamo cominciare il jingle… (lo suonavamo anche con il flauto a scuola…)

Le figurine della Panini. Quelle di Creamy e Georgie e di Pollyanna e di Lady Lovely Locks, e Kiss Me Licia, ma anche quelle degli animali. Ai calciatori non sono mai stata granché interessata (grosso, grosso errore) ma di tutte le altre cose che mi piacevano amavo fare la collezione e ogni volta che il papà portava a casa una bustina scattava inesorabile il “celocelomanca”.

Beh, veramente il Santo papà, perché fossi sicura di completare l’album, portava a casa un intera SCATOLA di bustine,…che era un po’ come barare, ma almeno ti toglieva l’ansia di non trovare quella figurina che ti mancava, e di avere tutti amichetti stronzetti a scuola che non facevano scambi! Ma in ogni caso quelle che mancavano le potevi chiedere per posta.. e quelli te e spedivano!

I puffi – i Puffi quelli originali, non quelli che vendono adesso che non so.. sono simili, ma li vedi subito che non sono gli ORIGINALI. Quelli che qualche volta adesso li trovi alle bancarelle dei mercati antiquari, e ti fermi immancabilmente a dire: “Guarda! Il Puffo Golosone, o il Grande Puffo che legge,o Puffina con Babypuffo… io quello ce l’avevo!”

Le sorprese del Mulino Bianco nelle scatolette da fiammiferi- che non è nemmeno la sorpresina in sé (anche se oggi le sorpresine non le fanno più, o non le fanno più belle così, non so se ve ne siete accorti), ma quella scatoletta finta di fiammiferi con l’immagine del mulino bianco, a scatenarti la nostalgia. C’era il gioco delle pulci, e il gioco dell’oca, e c’erano le gomme di quel colore giallo simile a quello dei biscotti, e poi a un certo punto ci sono stati anche i Mulini, da fare arrivare con la raccolta punti, e io li avevo tutti, anche se ora non so più dove sono finiti, e mi viene la tristezza a pensare di averli buttati via, come ricordi vecchi che non servivano più.

Il Tricky Traps, il Cristal ball. Che solo a dirvi i nomi, già lo so, anche voi state canticchiando nella mente “col crystal ball ci puoi giocare – e tante cose puoi inventare…” facendo anche la seconda voce in controcanto… giochi semplici, quasi stupidi, ma che hanno segnato un’era. I giochi da tavolo. Quando ancora ci si sedeva tutti intorno a un tavolo e si giocava ASSIEME, si litigava anche, ma ASSIEME… non ognuno con la sua miniconsole portatile supertecnologica, in wifi, senza neanche guardarsi in faccia.

Le Bigbabol. fantastiche, gustosissime, grossissime cicche rosa dal gusto..disgustoso di fragola. Le mettevi in bocca we per minuti interi masticavi e masticavi e non riuscivi a parlare. Quelle lievitavano. E non finivano mai! E ora cosa abbiamo invece? Le Vigorsol senza zucchero, dei confettini piccini picciò che li metti in bocca e avvizziscono, e se non stai attento te li perdi fra un’otturazione e l’altra e ciao…

Anche le cicche hanno subito la crisi, maledizione.

Ripensandoci ora, forse non è stato del tutto giusto odiare gli anni ’80 e ’90… dopotutto sembra che siano stati anni interamente spesi a giocare a qualcosa di divertente e a  goderci la vita! ^^

E per voi, quali sarebbero le 10 cose che vi piacerebbe veder tornare degli anni  ’90? Sbizzarritevi: in questa lista, come in amore e in guerra,  tutto è lecito!



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