Tutti gli anni viene stilato il Global Peace Index (GPI), la classifica delle nazioni in base a quanto sono pacifiche o, viste dalla prospettiva opposta, da quanto non sono violente.
Anche se stiamo vivendo un periodo storico più tranquillo rispetto ai secoli passati, negli ultimi otto anni la pacificità in tutto il mondo ha subito un calo sostanziale.
L'indice GPI, stilato dall'Institute for Economics and Peace (IEP), considera tre parametri: il livello di protezione e di sicurezza interno, l'esistenza di conflitti nazionali o internazionali e il grado di militarizzazione del paese.
Le nazioni più tranquille sono in Europa, mentre diversi paesi del Medio Oriente figurano tra i meno pacifici del mondo (Siria, Afghanistan e Iraq).
Non è da dimenticare che l'aumento di violenza a livello globale, oltre a peggiorare drammaticamente l'esistenza dei cittadini che vivono nelle zone più coinvolte, mina anche la stabilità finanziaria di tutto il mondo. Il costo della lotta contro la violenza è stato stimato in 9.800 miliardi di dollari, di cui 2.535 miliardi sono spese militari.
La graduatoria delle 10 nazioni più pacifiche del mondo, in base ai dati del 2014, è la seguente:
- Islanda
- Danimarca
- Austria
- Nuova Zelanda
- Svizzera
- Finlandia
- Canada
- Giappone
- Belgio
- Norvegia
Con una popolazione di poco più di 325.000 persone, l'Islanda, è il paese più pacifico del mondo. I militari, che compongono un esercito non permanente, sono poco più di 200 e si occupano di controllare lo spazio aereo e lo spazio marittimo del paese. L'Islanda è un membro della NATO, ma è l'unico membro dell'allleanza senza un esercito permanente. Il paese ha un piccolo Unità Crisi in caso di conflitti internazionali, ma totalmente disarmata.
L'Italia, nella classifica mondiale, è al trentaquattresimo posto, subito dopo la Malesia e appena prima della Romania.
In ultima posizione la Siria, preceduta da Sudan del Sud e Afghanistan.
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