Ve la ricordate Tatiana? (E non fate la vecchia battuta di un noto comico!). Torniamo a parlare di lei e delle sue 12 eco-fatiche! Buona vita a minimo impatto Tatiana!
Le 12 (eco) fatiche di tascabile
L’idea del progetto “Le (eco) fatiche di tascabile” è nato in seguito ad una chiacchierata con la mia amica Claudia: scherzavamo su come l’essere green stesse diventando per me un viaggio senza meta. “Mi ci vorrebbe un progetto, che abbia un inizio e una fine, almeno ad un certo punto mi fermerei”, le dissi. Dopo qualche ora, ecco l’idea: rinunciare ad una cosa al mese, per dodici mesi.
«Il dodici segna l’ingresso nella pubertà e dunque induce l’idea di una trasformazione radicale [...che] si fonda su un passaggio molto difficile e faticoso che è il solo che davvero porta a crescere. È per questo che il dodici traduce implicitamente gli ostacoli, i passaggi difficili, gli enigmi da risolvere.»*
I motivi di questa decisone:
1. perché, come già detto, vorrei darmi un limite, un punto di arrivo;
2. perché sono un po’ folle, ma solo un po’;
3. per capire fino a che punto una cosa è superflua o necessaria; questo è il punto più importante e quello che determinerà se la rinuncia sarà permanente o meno.
Ogni rinuncia verrà quindi portata avanti per 30 giorni, al termine dei quali valuterò se il sacrificio è risultato applicabile alla vita di tutti i giorni oppure impossibile. A quel punto, deciderò se persistere o meno, oppure se optare per una via di mezzo. Del resto, per sapere se una cosa è indispensabile bisogna prima privarsene.
La prima eco fatica consiste nel rinunciare al frigorifero durante il mese di maggio.
*Citazione da Dizionario dei simboli, dei miti e delle credenze, da Wikipedia.