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LE 13 COSE – Alessandro Turati

Creato il 08 dicembre 2012 da La Stamberga Dei Lettori
LE 13 COSE – Alessandro Turati
I Contenuti
13 sono le cose da fare. Le ha segnate Emilie su un foglio di carta otto anni fa. Da allora, Alessio lo tiene sempre in tasca. Ogni tanto lo apre e lo legge come fosse un rituale, un esercizio da fare per sopportare un’assenza.
Si dice che il problema sia di chi resta, non di chi se ne va. Emilie se n’è andata, portata via da un cancro. Alessio le è sopravvissuto. Sono passati otto anni ed è ora che tutto ha inizio.
La Recensione
Esorcismo pulp/trash di perdite parentali. Un monologo spesso delirante del personaggio principale, Alessio Valentino, introduce per anticipazioni e regressioni una storia zeppa di lutti. Quello della madre e del padre, morti in un incidente stradale, quello mai superato della sua donna, Emilie, spazzata via da un male incurabile, quello del nonno e delle sue bottiglie di vino. È una storia fatta di lattine di birra, di allucinazioni, di turpiloquio e bestemmie. Nel segno del “parlare escrementizio”, così come Emilie lo ha battezzato, Alessio racconta quella che è diventata la sua vita di relazione dopo la perdita delle persone amate. Con Tanaquilla, il suo cane, con Aida, la bambina del vicino, con Burano, un vagabondo incontrato in un parco durante un concerto, e con il cane di questi, Agon. Burano si è stabilito a casa di Alessio e la sua presenza diventa via via sempre più intollerabile. Tanaquilla, viceversa, si è legata a Agon con il quale si accoppia in continuazione. Ognuna di queste figure compare e scompare evocata da un narrare a tratti sghembo e disarticolato e, tuttavia, coerente rispetto a un’iperbole narrativa a tinte teatrali, che esaspera le caratteristiche distintive di ciascun attore. Chi legge percepisce, di là dalle parole, una realtà psicotica, in cui si alternano percezioni materiali di funzioni fisiologiche e visioni di Apocalisse. La struttura e la cadenza è data da un misterioso elenco di 13 cose da fare, stilato da Emilie prima di scomparire su un foglio di carta. Alessio custodisce nel portafoglio questo scritto. Le cose da fare sono azioni di quotidiana banalità.L’epilogo vedrà Burano che, non si sa bene per quale motivo, comincia a dare di matto e Alessio che, credutolo morto, lo seppellisce in giardino e, infine, gli spara quando si accorge che è ancora vivo. Non senza incongruenze di tempo e di azione, lo scritto di Emilie scompare per poi ricomparire nella tasca di Aida, la bambina che non parla quasi mai, alla quale in precedenza l’aveva consegnato Burano. Una miscela di sogno e narrazione di fatti reali culmina in una esplosione causata da una voluta fuga di gas. Solo in questo momento compare il vero testamento spirituale di Emilie, effettivamente fatto da 13 raccomandazioni, tutt’altra cosa che la lista trascritta sul pezzo di carta. Sono indicazioni questa volta mosse da una saggezza distaccata, come solo una persona al capolinea è in grado di acquisire. Il dialogo che segue fra Alessio e Emilie si percepisce come un sussurro tant’è toccante e spazza via, come diluente su una crosta di vernice, le immancabili note di turpiloquio che appaiono, in questo contesto, nella loro piena banalità. La conclusione è tutta in Paradiso. Notevole per l’esercizio di stile e per la coerenza dell’incoerenza di narrazione.
Giudizio: +4stelle+
Articolo di Stefano di Stasio
Dettagli del libro
  • Titolo: LE 13 COSE
  • Autore: Alessandro Turati
  • Editore: NEO.
  • Data di Pubblicazione: Febbraio 2012
  • Collana: Iena
  • ISBN-13: 978-88-96176-09-2
  • Pagine: 109
  • Formato - Prezzo: Brossura - 12,00 Euro


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