Le 5 cose che succedono quando i tuoi genitori vengono a trovarti

Da Giulia Calli @30anni_Giulia

I miei genitori non sono mai stati grandi viaggiatori fino a quando non ho iniziato a viaggiare io. Iniziarono a venirmi a visitare quando studiavo in Toscana, si sentivano già a casa loro a Milano, e poi hanno finalmente sconfinato verso il centro e nord Italia, Francia e Germania, lanciandosi anche in viaggi che non fossero giustificati da una visita alla loro figlia vagabonda.

Sono ormai esperti di prenotazioni fai-da-te con le compagnie low cost, la traversata Sardegna-Girona per loro non ha più segreti così come il mistero dello stretto indispensabile nelle valigie Ryanair, Barcellona è ormai diventata seconda casa.

Ci sono dei segnali inequivocabili del fatto che i miei sono arrivati in città e che si ripetono ogni santa volta:

- Quella necessaria per le coordinate, che normalmente parte mentre loro sono ancora in metro. Si svolge sempre nello stesso modo: io li chiamo dall'ufficio per sapere se sono arrivati sani e salvi e loro non sentono la suoneria del cellulare. Mi richiamano dopo 10 secondi e iniziamo la fase dei " la telefonata dell'arrivo. dove siete?" " siamo in metro" " ma in metro dove?" " andiamo verso casa tua, dove hai lasciato le chiavi?" e qui la conversazione può durare variabilmente dai 30 secondi ai 15 minuti (la seconda opzione è più plausibile) in base al luogo in cui ho lasciato le chiavi. Se ho fatto in tempo a consegnarle all'agenzia immobiliare andiamo ormai abbastanza sciolti (sanno dov'è, conoscono la procedura), se invece ho dovuto portare le chiavi al lavoro con me - come stavolta - c'è la gran trafila del " com'è che arriviamo alla clinica? non ti sento, c'è rumore, puoi ripetere? mannaggia...piazza di Spagna e poi? non ti sento (ad libitum)". Normalmente ce la facciamo, alla fine. Sí, abbiamo già stabilito che è ora che faccia un'altra copia delle chiavi che loro potranno portarsi dietro sempre.

- Di solito i miei genitori arrivano sempre in un giorno lavorativo, quindi ci re-incontriamo alla fine della mia giornata in clinica, giusto per l'ora di cena. Voi penserete "con tutte i ristoranti che ci sono a Barcellona, c'è solo l'imbarazzo della scelta". Eh. Io inizio a proporre una cosa tipo "". Ok, " la cena del primo giorno. per stasera avevo pensato a un locale molto carino nel Gotico dove fanno tapas..." Subitanea interruzione paterna " no tapas no, daidi cosa avete voglia allora?" " mah, non è che abbia tanta fame...abbiamo comprato il pane fresco vicino a casa tua...e poi la frutta..." Insomma, normalmente loro arrivano che hanno la pancia piena, e io morente di fame mi scervello per trovare il tipico locale bueno-bonito-barato dove ci possiamo sentire tutti a nostro agio. Non sempre è facile, ma ieri sera ho vinto con , un locale di cucina vegetariana allestito in un'ex fabbrica di cioccolato nel quartiere del Born e gestito da una cooperativa, esattamente il tipo di locale freak che piace a me e dove si mangia pure bene. Il socio argentino con moglie italiana ci ha rimpinzato con amore e l'abbiamo finita a parlare con lui di come in Puglia preparano i fichi secchi ripieni di mandorle.

- Come dicevo i miei hanno sempre a disposizione il pomeriggio del loro arrivo per riposare, mangiucchiare e il ritorno a casa tutti insieme. sistemare le loro cose dando l'impressione che nel mio appartamento sia scoppiata una bomba. Quando, dopo la cena, torniamo a casa la mia prima sensazione è di oppressione: colpa mia che vivo in una scatola di fiammiferi, dove già la presenza di una persona in più si nota, se siamo in tre si inizia a respirare meno. Con una pazienza zen che ho affinato nel corso delle varie visite, sposto i miei libri, una sedia, un trolley, e apro il divano-letto lasciando a loro il letto matrimoniale di camera mia. Così loro stanno tranquilli e io posso scrivere fino a tardi.

- il frigo pieno. Non avete idea, o forse si se avete esperienza di madri in visita. Mia madre è la regina del metto nel trolley la qualunque. Due immagini renderanno meglio l'idea, per capirci su quello che lei è in grado di far passare con maestria alle dogane aeroportuali:

- il bagno che si riempie di nuovi prodotti. Non tutto è cibo quel che entra nel trolley, no no. Come si evince dall'immagine ci sono anche le collezioni di vaschette ideali per congelare/cuocere le lasagne al microonde, più qualche immancabile prodotto per la cura del corpo: questa volte sono arrivati un dentifricio naturale all'argilla e arnica, un shampoo senza alcol al timo e un flacone da un litro e mezzo di bagnoschiuma alla rosa mosqueta . Ancora non sono riuscita a consumare le tre confezioni di sapone intimo alla camomilla, inseriti nel trolley post estivo. È un dato di fatto che presto tutti questi prodotti prenderanno possesso della mia scatola di fiammiferi, sfrattandomi a vivere su una panchina in spiaggia.

Con queste caloriche premesse, inizia il weekend lungo con i miei. Ora sono curiosa di sapere se anche voi quando ricevete familiari in visita vivete sempre con stupore il ripetuto prodigio della moltiplicazione del cibo in frigo.


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :

  • Rapita da Elena Ferrante

    Orfana della Ferrante, sono in un limbo spiacevole di letture senza arte ne parte.Ho scelto, una volta chiusa la quadrilogia, di approcciare un manuale... Leggere il seguito

    Il 30 giugno 2015 da   Patalice
    DIARIO PERSONALE, PER LEI, TALENTI
  • Quel che resta del viaggio – guida rapida su Melbourne e Victoria

    In preda a un jet-lag che mi fa addormentare alle dieci della sera e svegliare alle sei del mattino, ho ripreso la mia vita a Barcellona. Sono scesa dall'aereo... Leggere il seguito

    Il 29 giugno 2015 da   Giulia Calli
    DIARIO PERSONALE, TALENTI
  • L'Amore è rumore.

    Fine giugno. Non so bene perché, ma ho voglia di mettere nero su bianco quante cose nel mese mi hanno fatto incazzare e quante no.E forse da oggi in poi lo... Leggere il seguito

    Il 28 giugno 2015 da   Mariellas
    DIARIO PERSONALE, TALENTI
  • Fantasie D'Inchiostro...E-Book (e non solo) in palio!!!

    Eccomi di nuovo da queste parti! ;-)Come sempre è tutto un gran fermento, le idee non smettono mai di saltellare in testa e… ci sono momenti in cui la felicità... Leggere il seguito

    Il 27 giugno 2015 da   Elisavagnarelli
    RACCONTI, TALENTI
  • La bellezza di Padova

    Non sarà Milano, Londra, nè Parigi, nè tanto meno New York, ma a me Padova piace un sacco.Mi piace perchè è bella in senso canonico, dal punto di vista... Leggere il seguito

    Il 26 giugno 2015 da   Marysunright
    CULTURA, TALENTI
  • Da Milano a Catania in rickshaw con The Gira

    Quante cose facciamo nella vita di cui possiamo dire: “questo lo voglio raccontare a tutti i miei amici?”. Quante cose sono davvero rimaste imprevedibili ormai? Leggere il seguito

    Il 26 giugno 2015 da   Anna Pernice
    DIARIO PERSONALE, VIAGGI