Come accennato spesso anche su questo blog, sembrerebbe che il mondo delle distribuzioni Linux stia subendo dei cambiamenti piuttosto evidenti nel campo dei sistemi operativi basati su questo kernel. Le preferenze degli utenti infatti stanno cambiando anche in seguito a mutamenti, aggiornamenti ed evoluzioni che si stanno verificando proprio in questo ambiente.
Sto parlando dell’introduzione di Gnome 3 e di interfacce desktop decisamente singolari come Unity che hanno praticamente portato scompiglio tra gli utenti di Linux.
Fino a pochi anni fa infatti, chi si avvicinava al mondo Linux, si trovava inevitabilmente ad installare sul proprio pc l’ultima versione di Ubuntu; il sistema operativo entry level per eccellenza che grazie alla sua semplicità d’uso non solo ha strappato molti utenti a Windows avvicinando tantissima gente a questo mondo ma ha facilitato moltissimo la vita sia a loro che agli utenti più esperti.
Grazie a ciò, una grande fetta di utenza ha imparato ad approcciarsi a Linux attraverso il desktop Gnome 2 e dopo il suo pensionamento questa grande fetta di utenza è stata stravolta da un nuovo Gnome 3 che poco o nulla aveva a che fare con la sua precedente versione provocando un disagio tra gli utenti peggiore di quello verificatosi quando venne introdotta la prima versione di Kde 4 che, nonostante tutto, rimaneva un desktop tradizionale al contrario di Gnome 3.
Ubuntu allora ha deciso di creare una propria versione di Gnome chiamata Unity che molti utenti continuano a trovare, ancora adesso, parecchio scomoda da utilizzare. Questo perché probabilmente (secondo un gran numero di utenti) si tratta di una interfaccia adatta più ai dispositivi touch screen piuttosto che ai comuni pc. Ed infatti questo è esattamente il nuovo campo sul quale Canonical starebbe focalizzando il suo interesse dopo aver infatti rilasciato la prima versione di Ubuntu per dispositivi con processore ARM.
Ciò di conseguenza ha costretto molti utenti a cercare altrove una distribuzione adatta alle proprie esigenze e la classifica di Distrowatch mostra esattamente questo.
Pingdom ha infatti condotto un sondaggio che mostra palesemente il costante declino di Ubuntu dal 2005 fino ad oggi. Dall’altro lato invece questo sondaggio mostra che Linux Mint dal 2005 è in continua crescita e di certo non è un caso se da un po’ di tempo si trova proprio al primo posto della classifica di Distrowatch:
Tra le prime 5 posizioni troviamo storiche ed ottime distribuzioni come Fedora, openSUSE e Debian.
Secondo l’indagine statistica, sebbene Ubuntu non sia l’ultima tra le 5 distribuzioni sarebbe quella che, nel giro di 30 giorni, in confronto alla media delle preferenze dello scorso anno, ha subito un drastico calo di popolarità. Infatti se la popolarità di Linux Mint è cresciutà del 105% quella di Ubuntu è calata del 47.2%.
L’indagine statistica ovviamente potrebbe non essere assolutamente esatta ma è palese che nel mondo delle distribuzioni Linux qualcosa stia cambiando a causa proprio del pensionamento di Gnome 2 ed Ubuntu stia iniziando a perdere gradualmente l’interesse degli utenti.
Voi cosa pensate a riguardo?
COMMENTI (1)
Inviato il 30 novembre a 22:44
Distrowatch esprime tendenze, ma è influenzatissima del regime di rilascio di una distro. Sono penalizzate e rolling ... es. PCLinuxOS passa sotto a molte distro molto meno diffuse ... In ogni caso l'importante è che si sia fermento ... e Mint in questo sta contribuendo molto bene!