PRIMA FASE: IMPATTO
> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="161" width="250" alt="Le 5 Fasi: fumetto e arte >> LoSpazioBianco" class="alignright size-full wp-image-38343" />Monumentale.
È questo il primo aggettivo che mi è passato per la testa quando ho tenuto in mano per la prima volta, il mastodontico volume di “ LE 5 FASI”: 170 lucidissime pagine patinate con un gigantesco formato di 38x32.
Ormai da innumerevoli anni, in Italia, siamo abituati ai soliti formati da edicola consolidatisi in anni di immobilismo editoriale: il classico brossurato Bonelli, che poi molte altre case editrici hanno adottato per le loro varie serie e mini-serie, il tipico spillato da supereroe, oppure l'ancora più piccolo e maneggevole volumetto tankobon-manga, ormai divenuto altro formato di riferimento. Modelli che favoriscono la lettura, e il lettore, con misure ed albi maneggevoli e i cui contenuti, naturalmente con le debite eccezioni, offrono trame ed avventure per brevi o rilassanti letture.
Fortunatamente in questi ultimi anni sono nate case editrici come Coconino Press, Black Velvet ed ultimamente il binomio Rizzoli/Lizard, solo per fare qualche esempio, che si sono dedicate alla pubblicazione di una variegata serie di volumi di autori di fumetto autoriale di fama mondiale, quali Gipi, Igort, Craig Thompson, Daniel Clowes, Chester Brown, Seth e innumerevoli altri grandi artisti, sebbene poi la confezione dei libri sia comunque rimasta ancorata agli stilemi classici del brossurato.
Una di queste realtà, la BD Edizioni, ha deciso di raccogliere una sfida non indifferente, accettando il progetto sottopostogli da sei autori italiani uniti per l'occasione (ma a quanto sembra anche per futuri progetti) sotto il cosiddetto “Collettivo DUMMY”. Il collettivo è composto da: Ausonia, Alberto Ponticelli, Officina Infernale, Squaz, Akab e Tiziano Angri; sei autori che spostano il livello di sfida verso l'alto, cercando di ideare un nuovo modo di creare, concepire e, sopratutto, rivalutare il fumetto italiano.
In un mondo dove si tende a miniaturizzare e rendere tutto trasportabile, comodo e a portata di mano, il tomo de LE 5 FASI può sembrare un controsenso, una rivoluzione. Non è un caso che il libro sia più simile ad un catalogo di arte che ad un volume fumettistico, tanto da arrivare ad attirare l'attenzione degli ambienti culturali più disparati. Il libro appare scomodo, ingombrante, pesante a tal punto da rendere necessario un tavolo, o comunque una superficie solida, per una lettura adeguata (avrei quasi suggerito un leggio, ma non volevo essere troppo pretenzioso).
E il volume risulta anche pesante e ingombrante a livello artistico e concettuale, una sfida nella sfida, che questi autori, molto diversi come stili ma non come modo di concepire il medium fumetto, hanno deciso di provare a riversare e trasmettere sulle lussuose pagine del volume. Già dalla bellissima copertina, un albero che cresce al contrario, si può avvertire qualcosa di disturbante: l'albero è fonte di vita, che sviluppa la sua crescita in verticale come un essere umano: vivo. Ma il loro albero scende dall'alto, in senso inverso, secco e spoglio cerca il ritorno alla terra: morto.
Basato e concepito attorno al modello a cinque fasi sull'elaborazione del lutto, determinato dagli studi della psichiatra svizzera Elisabeth Kübler-Ross (1926-2004), il libro interpreta attraverso il credo ideologico degli autori e con l'aiuto della maschera N, nome unico ma personaggio diverso ad ogni episodio, ognuna di queste cinque fasi: negazione, rabbia, patteggiamento, depressione, accettazione.
ALBERTO PONTICELLI = NEGAZIONE OFFICINA INFERNALE = RABBIA SQUAZ = PATTEGGIAMENTO AKAB = DEPRESSIONE TIZIANO ANGRI = ACCETTAZIONE AUSONIA = VIAGGIO (LA FASE NASCOSTA) Inutile nasconderlo. LE 5 FASI è un volume difficile, triste, ermetico, una lettura che non concede pause mentali per seguire il flusso costante di messaggi socio-artistici che il volume passa al lettore attraverso una continua sperimentazione tecnico-narrativa di altissimo livello. Una lettura che lascia al lettore un vago senso di tristezza, e chiuso il libro si rimane a pensare ai molteplici significati che queste sei storie possono avere. Un gradimento che consentirebbe a questi artisti di proporci nuovi lavori di questi tipo e che, di conseguenza, potrebbe aprire il nostro mercato ad una generazione di artisti rivoluzionari. Ratigher, Maicol e Mirco, Baronciani o ancora Tuono Pettinato, PAPER Resistence, Makkox, Maurizio Rosenzweig e tanti altri autori che ora non ho citato ma fanno parte di questo movimento. Diamo loro la possibilità di dimostrarlo. Dopo tanta fatica, questi 6 eroi hanno finalmente coronato la loro sfida riuscendo a pubblicare il libro LE 5 FASI nella versione che loro avevano ideato, e che la BD edizioni ha permesso di produrre senza nessun vincolo di sorta. Pensando a questo mi sono chiesto quale sensazione fosse balenata nelle loro menti nel momento del primo contatto fisico tra loro e il prodotto finale. Li ho contattati e gentilmente mi hanno comunicato le loro impressioni iniziali. Eccole a voi. NASCITA Abbiamo parlato di:
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SECONDA FASE: SIGNIFICATO
Laika come la cagnetta lanciata in orbita dai sovietici nel 1957 per testare le sue reazioni alle condizioni di volo e morta poche ore dopo la partenza; forse una proiezione della solitudine del protagonista. N (non) vive un'esistenza vuota, incassa i colpi con un sorriso enigmatico sulle labbra fino al momento in cui conoscerà una persona simile a lui. Da quel momento N non riesce più a (o forse decide di) comunicare con il suo amico meccanico, la spazzatura non occupa più la sua abitazione. Ora non è più insensibile alle virtù (difetti) umane, così quando durante un incontro vedrà gli occhi preoccupati dell'altra sua metà, la vergogna e l'umiliazione lo faranno reagire.
Ponticelli narra la storia di una persona che nega se stessa, non vuole entrare nel sistema, è disgustato dell'omologazione. Le giornate apatiche, il dolore inesistente, i sentimenti repressi. Ma solo appropriandosi della propria vita si può rischiare di perdere quello che si ha, con consapevolezza. Per farci capire questo Ponticelli lascia da parte i dialoghi, relegati in secondo piano, per lasciare spazio a tavole grandi e spaziose, mai difficili da interpretare. Il suo tratto pulito e sempre a servizio del lettore. La sua migliore prova in assoluto dai tempi di Blatta.
A differenza del primo episodio, qui i dialoghi sono fitti quasi a coprire le tavole. La narrazione e nervosa, violenta come l'anima del protagonista. L'autore, ci offre la sua visione della rabbia e degli aspetti oscuri dell'animo umano grazie ad un grandissimo prova grafica.
Officina Infernale ricorda il primo primo Sienkewicz, quello straordinario, visionario e fuori dagli schemi di Stray Toaster. L'autore miscela la sua eccezionale arte pittorica con continui inserti sulla tavola, con un sapiente uso del photoshop mixato ad aquerelli, china, e continue sovrapposizioni fotografiche, creando tavole pittoriche di grande impatto. I colori densi, pastosi e saturi basterebbero a dare forma alla rabbia di Mr.N.
Storia di viltà e della necessità di sfuggire ai propri doveri e ciò che ne consegue (non a caso il signor N viene più volte raffigurato come un uomo con le fattezze di coniglio), il racconto di Squaz è anche una disamina sullo stato di stasi che la nostra nazione sta vivendo, un paese che sta patteggiando per sopravvivere. Società basata su una generazione che non vede futuro e quindi la possibilità si ripartire (ricostruire), preferendo nascondersi e aspettare. Il tratto di Squaz è arioso, pulito, netto, e grazie al suo tipo di disegno, che possiede una forte vena cartoon, il racconto procede più rilassato, pacato. Ma è un disegno pregno di significato e simbolismi ricorrenti (gli orologi, i conigli) che donano al racconto e al protagonista un senso disturbante di colpevolezza.
Il suo tratto malinconico e stilizzato, conduce N/Akab attraverso primi piani ossessivi, istantanee di una sessualità disturbante e malata. Un monologo costante accompagna il lettore in questo stato di malessere fisico e mentale messo efficacemente a nudo sulle tavole. N si spoglia davanti a noi, si racconta a se stesso, Ci racconta quanto è stato difficile esorcizzare la depressione, darle un significato, una forma. E allora decide che è giusto andare fino in fondo. Le due ultime pagine sono la sintesi della sua depressione: da un N trasfigurato ed etereo fuoriesce il mostro, il babau, l'uomo nero. N/Akab lo ha accettato, combattuto e per questa volta rimandato.
Il mio episodio preferito.
E proprio nelle ultime pagine di questo episodio tutti gli autori si riuniscono, il collettivo mostra la sua forza, e tutti gli N precedenti sembrano destinati prima o poi ad arrivare a questa fase di accettazione ultima e definitiva. Angri con i suoi bianchi e neri densi ed eleganti illustra una (la) società schiava e dipendente, attraverso le sue figure distorte e macrocefale e con il sua tratto di angosciosa raffinatezza ci offre uno sguardo duro e spietato sulle regole su cui poggia la civiltà (?) moderna.
I binari delle Dummy Railways sono le strade che percorrono i 5 signor N, uno alla volta salgono sulle carrozze del treno fotografico di Ausonia, che li conduce attraverso le 5 FASI del dolore per poi rincontrarsi nella fase dell'accettazione, l'ultima fermata.
La sesta fase è il viaggio che porta verso un futuro di accettazione o verso un passato di negazione, l'inizio e la fine, l'alfa e l'omega. L'episodio ideato da Ausonia non è una storia a se stante ma un collegamento necessario per le le condizioni precedenti.
Con un tecnica fotografica che passa attraverso filtri colorati, Ausonia crea una lunga sequenza di finestre su di un mondo esterno asettico e industrializzato. Una scelta che consente di staccarsi completamente dalle forme artistiche degli altri autori, donando la forza della realtà ad un libro estremamente sperimentale. Un altro modo di vedere il fumetto, un altro modo di vedere la realtà.TERZA FASE: CONCLUSIONE
I sei autori, benché dotati di stili e ritmi molto diversi tra di loro, sono riusciti a partorire un opera di notevole omogeneità. Certo, come tutte le opere a carattere episodico, anche le 5 Fasi alterna alcuni momenti superbi ad altri meno entusiasmanti, ma il livello dell'intera opera si attesta su valori molto alti. Un volume grandioso, un esperimento seminale, la collaborazione di 6 autori solitamente solitari.
Questo e molto altro ancora si può dire di LE 5 FASI, ma sopratutto questo volume dimostra quanto sia vitale il “sottobosco” fumettistico italiano. Quello più sperimentale, quello più creativo e vibrante. Una prova di coraggio da parte della BD Edizioni che ha saputo dare pieno supporto agli autori, permettendogli così di arrivare all'eccellente risultato finale, che speriamo incontri anche il gradimento del pubblico.QUARTA FASE: SENSAZIONE
“..il nostro bambino a 6 teste!”
“..e adesso? Che succederà?!”
“Bellissimo!!”
“La prima volta l'ho letto di notte. Da solo. Provando ad essere un altro. Nello specifico ho provato ad essere un autore qualsiasi dello staff Bonelli. e mi ha disorientato. Ne percepivo la potenza, ma non riuscivo a seguirlo. Ogni storia mi faceva stare peggio (anche fisicamente) al punto che su quella di Squaz volevo chiuderlo e rimandare la lettura. Ma sono andato avanti. Mentre leggevo la mia storia ho provato forte imbarazzo, e forse pure un po di pietà. Insomma mi ha messo addosso una nausea esistenziale. Un male, che solo dopo, capisci che è un bene.”
“Che FIGATA!!!”
“Completato il volume ho percepito un immediata sensazione di malessere..”QUINTA FASE
Le 5 fasi
Collettivo DUMMY
Alberto Ponticelli, Officina Infernale, Squaz, Akab, Tiziano Angri, Ausonia
Edizioni BD, 2011
170 paging, cartonato, colori- 32,00€
ISBN: 9788861238640
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