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Quelle comunicazioni interne, dai contenuti esplosivi, le ha scoperte il Senato di Washington nell’indagine appena avviata sulle agenzie di rating. Un´altra e-mail di Standard&Poor’s ammette che «certi numeri noi li massaggiamo prima di divulgarli». Questa «è gente che distribuisce passaporti falsi», secondo Paul McCulley di Pimco, il più grande fondo d´investimento mondiale in titoli di Stato.
Eccoci nell’universo delle agenzie di rating. Screditate, vituperate per il ruolo infame che hanno avuto nell’ultima crisi finanziaria. E tuttavia più potenti che mai.
Oggi declassano l'Italia, domani toccherà ad un altro Stato, ma sarà seria e puntuala la loro analisi, dobbiamo credere ai loro verdetti?
Sembra proprio di no!
“E´ inaccettabile – protesta il governatore della banca centrale austriaca Ewald Nowotny – che il destino dell’Europa dipenda dal giudizio di un´agenzia di rating».
Sorprendente. Perché queste agenzie sono società private a scopo di lucro.
Oggi che i governi si accorgono di aver creato un “mostro”, non è facile tornare indietro. Tutti sono alla mercé dei rating. Il procuratore generale della California Jerry Brown accusa Moody’s di «distruggere questo Stato». A New York la minaccia di un declassamento da parte di Moody´s costringe il governatore a licenziare insegnanti e tagliare fondi agli ospedali.
Nel maggio 2009 la minaccia che Standard&Poor’s tolga una “a” alla Gran Bretagna, ha fatto precipitare del 3% in poche ore la Borsa di Londra.
Durante la crisi del 2008-2009, «dietro compenso, le agenzie di rating sceglievano i titoli tossici che la banca collocava sul mercato e poi a quei titoli davano loro il voto». Le “triple a” si sprecavano, anche se dietro quelle obbligazioni c´erano crediti irrecuperabili legati ai mutui subprime.
Dominique Strauss-Kahn, prima di entrare nelle carceri USA, invitava a «non credere ciecamente al verdetto delle agenzie di rating».
Delegittimate, inquisite, le agenzie di rating continuano però a macinare profitti favolosi. La sola Moody’s ha un margine di utile del 37%. Per istinto gregario, conformismo e paura, investitori e governi sono in loro ostaggio.
La cosa "buffa" è che queste agenzie hanno causato la crisi degli Stati loro investitori a partire da quello USA (e sono tutte società USA!!!), primo fra gli ostaggi.
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