Genere e numero approssimativo di battute: fantastico/umoristico, 1800 battute
Pulì la gabbia e gli versò un po’ di mangime, poi squillò il telefono di casa. Lo sportellino dondolava col vento, fino a fermarsi a tre quarti, aperto.
«Ehi, guarda…»
«Cosa?»
«La gabbia è aperta. Dai, andiamo, un’occasione così vai a sapere quando ci ricapita.»
«No, aspetta.»
«Aspettare che? Non fare lo scemo, tagliamo la corda.»
«Non hai visto l’altro giorno quel film?»
«Quale film? Di cosa stai parlando?»
«Sì, lo stava guardando lui: Le ali della libertà.»
«No, mi sa che dormivo… ma che c’entra ora?»
«C’entra eccome. Ormai siamo dei cardellini istituzionalizzati, là fuori per noi è una giungla. Si sta meglio qui, credimi.»
«Istituzionalizzati? La televisione ti riempie la testa di stronzate, quante volte te l’ho detto! Forza, fuggiamo!»
«Io ho paura, davvero. E se poi non ci troviamo bene, insomma, metti che in giro si sta male sul serio, cambiamo idea e torniamo indietro, ma poi lui ha preso altri due cardellini? Oppure ancora peggio: ci sparano o ci divora un’aquila…»
«Cazzo dici??? Siamo in città, mica ci sono i cacciatori… né tantomeno aquile! Vuoi stare tutta la vita qua dentro, tra questi quattro ferri, io e te, te e io, non c’è spazio nemmeno per volare, divento pazzo. Dai, su, sta tornando, eccolo eccolo, ora o mai più!»
«Ok, mi hai convinto, facciamolo. Vado… vadooo… vadoooooooo!»
La mano di lui si posò di nuovo sullo sportellino, clac clac, lo richiuse. Mancava un cardellino dentro la gabbia, lo vide svolazzare per la stanza e poi verso la finestra. Infine fuori dall’appartamento che si librava nell’aria, volteggiava felice come non aveva mai fatto.
«Vai, vai. Ma dove vai? So’ mica matto io, qua c’ho tre pasti assicurati al giorno, un nido caldo e pure la televisione gratis. A proposito, chissà se lo ridanno in tv Le ali della libertà. Lo voglio proprio vedere.»