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Le ali della sfinge di Andrea Camilleri

Creato il 29 agosto 2011 da Soloparolesparse

Ho letto Le ali della sfinge perchè mi sono accorto di non aver mai letto un libro di Montalbano, pur avendo visto credo tutti i film con Luca Zingaretti (molto ben fatti per essere un prodotto televisivo italiano) ed aver anche intervistato Peppino Mazzotta (puntata del 23 marzo 2011 de La Corazzata Cotionkin).

Insomma mi sembrava di fare un torto ad Andrea Camilleri e così ho provato a recuperare.

Le ali della sfinge di Andrea Camilleri

Una volta presa confidenza con la prosa di Camilleri, che assegna senza dubbio medaglia di lingua al dialetto siciliano, è come leggere la sceneggiatura del film perchè questi ultimi riprendono pari pari i racconti del fumatore sicialiano, che si prestano in maniera evidente alla trasposizione (a parte qualche modifica di base sulle personalità dei personaggi).

Le ali della sfinge è un giallo classico del commissario di Vicata, con dentro tutta la sua ironia, la puntigliosità di Fazio, la gigioneria di Augello, le folli contorsioni linguistiche di Catarella, la falsa antipatia di Pasquano.
Insomma un classico romanzo di Montalbano.

E tra le cose classiche della serie è impossibile non notare l’importanza del cibo nella vita dei protagonisti (e di Salvo su tutti) – cosa che peraltro ci aveva già confermato Mazzotta durante l’intervista.

E poi c’è l’intreccio, la vicenda che questa volta riunisce ragazze scomparse, un’associazione con secondi fini evidenti (per Montalbano) e le inevitabili collusioni con la mafia locale.

In definitiva la prosa di Camilleri è lucente e coinvolgente, molto ricercata, e da godere dalla prima all’ultima pagina.

Ora lo so che tra chi mi legge ci saranno orde di appassionati di Montalbano che ne sanno mille volte più di me… quindi divertitevi pure a dirmene di tutti i colori.


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