Cosa sono le App Freemium? Sono quelle che non si pagano al momento di scaricarle e installarle sul proprio dispositivo (free) ma che poi offrono, a pagamento, aggiornamenti e upgrade (premium). Una delle app più cara da questo punto di vista era il gioco Smurfs’ Village (i Puffi), che invitata ad acquistare un barile da 99 dollari di “puffbacche”, operazione che effettivamente addebitava sul conto di mamma e papà 99 dollari.
Questa cosa fa rabbrividire, se si pensa che ad acquistare queste app sono per lo più ragazzini di 13-18 anni quindi che molto facilmente possono cadere nel tranello senza esserne consapevoli. Alcuni genitori californiani (i cui figli erano stati ingannati da questi tipi di giochi e avevano speso discrete fortune) hanno intentato una causa contro Apple. Questi acquisti in-app, come vengono definiti in gergo, sono costati a uno degli accusatori 1400 dollari.
Che cosa fare dunque? E’ molto importante leggersi i termini di acquisto delle applicazioni, a volte svelano, leggendoli attentamente, brutte sorprese. Purtroppo è nostra cattiva abitudine accettarli (quasi sempre) senza leggerli, per poi ritrovarci con brutte sorprese.
Comunque Apple è cora ai ripari modificando il sistema di pagamento: Nel 2011 su iPhone e iPad era installata la quarta versione di iOS che lasciava aperta una finestra di un quarto d’ora dall’inserimento di una password per fare altri acquisti: in questo lasso di tempo era possibile effettuarne altri senza doverli ulteriormente autorizzare tramite parola d’ordine. Immediata la correzione al codice di programmazione, così dalla versione 4.3 del sistema operativo – che oggi è arrivato alla sesta release – la finestra è stata chiusa e non è più possibile incappare nel problema.