Facebook, come ogni social network, ormai è il luogo comune dove tutti scrivono i propri pensieri o considerazioni, ma alla fine sono post immediati e generici dove colpisci chi legge mettendo in evidenza qualcosa. Anche io solitamente lo faccio, in quanto rimango colpito da qualche evento e mi viene spontaneo esprimere o condividere quel che penso, ma poi trascorsi quegli attimi immediati, mi viene da riflettere tanto, ed è qui, su questo blog che solitamente mi racconto. Ieri 31 Gennaio, ho avuto l’ennesima conferma di quanto possa dare il volontariato, non tanto in senso materiale come aiuto fisico , ma quanto possa dare al proprio animo e trasmetterlo agli altri. Lo scorso anno l’UNITALSI, mi fece conoscere da spettatore quale ero, l’Associazione “Ali d’aquila” che mise in scena un pezzo tratto dal musical “Caino e Abele”, ed in un primo momento fui attratto dalle scene e soprattutto dai costumi, per via dell’aspetto fotografico, ma poi, più andava avanti quello spettacolo e più mi accorgevo che vi era qualcosa di speciale che proveniva da quel palco. Cercavo di fotografare gli aspetti coreografici, ed invece scattavo su quei volti espressivi, pieni di passione e di fierezza, quando ad un tratto apparvero dei ragazzi che attraverso la loro diversa abilità, mi conquistarono totalmente. Abbandonai la fotocamera e mi sedetti a guardare con gusto ed ammirazione. Restai ad ascoltare quel playback che invece sapeva di live, asciugandomi gli occhi, ed alla fine dissi a me stesso che in un modo o in un altro avrei fatto di tutto per riportarli su quel palco per una intera opera. Così è stato, in occasione della festa di San Giovanni Bosco, sono riuscito nell’intento con l’aiuto formidabile dei ragazzi dell’Oratorio dove presto la mia umile opera di volontario. Loro, effettivamente si sono messi a disposizione a prescindere da quello che sarebbe stato quell’evento, ma quando si sono spente le luci della sala, e si sono accese i riflettori di scena, un religioso quanto mai stupendo silenzio è regnato. Un tripudio di colori dei meravigliosi costumi, ed una bravura non descrivibile, ma soprattutto una trasudazione di emozioni e bellezza hanno conquistato il cuore di tutti, sperando che quello spettacolo avesse una durata più lunga.
Anche io avrei voluto esprimere la mia felicità immediata su quel palco abbracciandoli tutti, ma in fondo non vi era nulla di più di quel che sapevo già, quanto possano dare a noi coloro i quali con la loro stupenda diversità, trasmettono e ci conquistano. E’ proprio questa la “differenza” Loro insegnano e noi apprendiamo…non al contrario. Questo può far scaturire legami indissolubili e potenzialità nascoste in ognuno di noi, ed io non finirò mai di ringraziare chi mi ha spinto a conoscere certe realtà, che seguo con amore, anche se “a modo mio”. L’amico Maurizio Villari, e l’UNITALSI tutta, sono stati i “ganci” con i quali ho aggrappato nuovi e stupendi orizzonti fino a qualche tempo fa per me offuscati.
Comunque spesso non ci accorgiamo di aspetti caratteriali dei ragazzi, che non tutti riescono a tirar fuori, ma basta solo che vi sia qualcuno che si impegni a stimolarli ed invogliarli nel fare, che appaiono a noi mondi giovanili del tutto sconosciuti. Nella ricorrenza della Giornata della Memoria il 27 Gennaio scorso, per esempio, ho assistito ad una Opera (la O maiuscola è voluta), degli studenti della scuola media, i quali con magistrale tenacia e costante impegno hanno inscenato quanto accaduto nel terribile periodo della Shoah, dal rastrellamento allo sterminio passando da quella “soluzione finale” messa a punto minuziosamente dalle temibili SS. Anche lì la commozione ha raggiunto il cuore, e la bravura impeccabile dei ragazzi ha fatto capire quanto loro hanno necessità di esprimersi…e se il teatro è un mezzo, ben venga,…anche nelle scuole.
E che dire dei miei ragazzi dell’Oratorio ? una cosa soltanto: Per me è troppo bello vederli uniti, è bello vederli contenti, è bello vedere i grandi che si occupano dei piccoli, è bello vedere che tutti hanno rispetto per chi li sa prendere dal verso giusto, in quanto è bello vedere anche quando litigano e tu sei capace di fargli distinguere ciò che è giusto da quel che è sbagliato, fa parte del gioco, anche nel giorno della loro festa, è stato così…anzi di più. Tutto questo è importante, e Don Bosco diceva :
“Amate ciò che amano i giovani, affinché essi amino ciò che amate voi” e questo dovrebbe valere per tutte le associazioni che hanno un contatto con i ragazzi ed alle quali bisogna dare fiducia,… ve ne sono tante da cui possiamo trarne esempio…basta volerlo, ma soprattutto cercarle , ed allora si che magari potremmo assistere ad un bellissimo spettacolo.