Magazine Società

Le "assenze" non casuali di papa Francesco

Creato il 24 giugno 2013 da Gaetano61
Il tema dell' "assenza" sembra il tratto comune che lega gli avvenimenti che stanno caratterizzando la Chiesa cattolica dall'inizio di quest'anno, per molti versi già da definire, con un termine abusato ma non per questo meno esatto, "storico": le dimissioni di Joseph Ratzinger l'11 febbraio, la sua partenza dal Vaticano in elicottero il 28 dello stesso mese, le guardie svizzere che alle ore 20 di quel giorno, simbolicamente, e non solo, abbandonano il loro servizio di guardia al palazzo pontificio sul lago di Albano. Quel "vuoto" è stato poi colmato dal nuovo papa che ha scelto di chiamarsi Francesco, un gesuita incamminatosi sulle orme di Francesco d'Assisi, con la sua invocazione di  «una Chiesa povera per i poveri». Ma non passa molto tempo che riemerge il tema dell' "assenza": papa Bergoglio decide di vivere in un residence lasciando vuoto l'appartamento pontificio, mentre sabato scorso, sempre in Vaticano, non si presenta al concerto per l' "Anno della Fede" , a causa di «un'incombenza urgente e improrogabile». E non è un caso che sia stata fatta poi filtrare una frase attribuita allo stesso Francesco (riportata dal sito del Corriere della Sera): «non vengo al concerto, non sono un principe rinascimentale». Fatto sta che la sua poltrona rimasta vuota, in mezzo alla sala, con il vescovo Fisichella che comunica alla platea l'assenza del pontefice, parlando da un microfono rivolto ad una sedia, ha comunicato e comunica più di tanti documenti ufficiali: Francesco sta cercando di svuotare dei contenuti di "potere" la figura del papa e con essa di tutta la Chiesa cattolica, uno svuotamento che non può che tradursi anche in un' "assenza". Non bisogna dimenticare che il suo predecessore Benedetto XVI ha avviato l'intero processo con l'atto di rottura delle proprie dimissioni, prendendo forse atto che una Chiesa arroccata e chiusa nei suoi palazzi non riusciva più a parlare al mondo. Con il nuovo papa, penso che si sia passati dalla constatazione di un' "assenza", di un distacco tra Chiesa e mondo, ad un processo di "svuotamento" dalle vecchie logiche, che si traduce anch'esso in un' "assenza", in questo caso non più negativa, ma propositiva. E' uno svuotamento, quello che papa Bergoglio, secondo me, sta cercando di realizzare, per giungere ad un nuovo modo di essere Chiesa, più vicino all'umanità delle persone, più collegiale nel suo governo, sempre più distante dalle incrostazioni del potere. La domanda finale è sempre quella: quanti sono sulla linea di papa Francesco nella Chiesa d'oggi?

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :