(The Life Acquatic with Steve Zissou)
Regia di Wes Anderson
con Bill Murray (Steve Zissou), Owen Wilson (Ned Plimpton), Cate Blanchett (Jane Winslett-Richardson), Anjelica Huston (Eleanor Zissou), Willem Dafoe (Klaus Daimler), Jeff Goldblum (Alistair Hennessey), Michael Gambon (Oseary Drakoulias), Noah Taylor (Vladimir Wolodarsky), Bud Cort (Bill Ubell), Seu George (Pelé dos Santos), Waris Ahluwalia (Vikram Ray), Niels Koizumi (Bobby Ogata), Seymour Cassel (Esteban du Plantier).
PAESE: USA 2004
GENERE: Commedia
DURATA: 119’
Per vendicare il suo compagno ucciso da un “squalo giaguaro”, l’oceanografo e documentarista Steve Zissou parte con una ciurma di stralunati alla ricerca del (fantomatico?) bestione. Si imbarca con lui il giovane Ned Plimpton, pilota aeronautico che sostiene di essere suo figlio…
Quarto film di Anderson, scritto con Noah Baumbach e ispirato alla vita e alle gesta di Jacques Cousteau, cui è dedicato. Il regista riprende l’umorismo minimalista e surreale che aveva reso grande I Tenenbaum e, tra riflessioni edipiche e consueti rimandi ad un “cinema nel cinema” imparentato col cartoon, racconta nuovamente una storia sullo scorrere del tempo, sulle occasioni mancate, sul rimpianto, sulla morte. Dal punto di vista visivo si tratta di un film decisamente riuscito (la fotografia è del solito bravissimo Robert Yeoman), e le trovate registiche originali non mancano, ma resta l’impressione di uno scherzo tirato troppo per le lunghe. Non che non si rida, anzi, probabilmente è il film più divertente del giovane regista texano: il problema è che dietro il divertimento, come di consueto in bilico tra crudeltà e dolcezza, comicità e malinconia, sembra non esserci nulla; l’umorismo è superficiale, così calato nel non sense da lasciare spesso perplessi, incapace – questa volta – di approdare a riflessioni più profonde e sincere. Le gag sono cucite con la pinzatrice, e proprio per questo il film finisce per diventare “troppo lungo”, qua e la sonnacchioso. All’attivo la grande cura nella creazione dei personaggi, l’enorme abilità nel dirigere gli attori (tutti strepitosi) e uno stile ironico e originale che non somiglia a nulla di già visto. Impagabili gli effetti speciali in stop motion, volutamente posticci, creati dal “mago” Henry Selick, già autore del bellissimo Coraline e la porta magica. Colonna sonora come al solito azzeccata, in cui spiccano alcuni pezzi di David Bowie e le loro trasposizioni in lingua portoghese eseguite da Seu George, attore e cantante di bossa nova. In Italia fu inizialmente titolato Acquatici lunatici (!), poi per fortuna i distributori si misero una mano sulla coscienza. È un film sicuramente molto “andersoniano”, ma è solo parzialmente riuscito.