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Le avventure di ALicE: Svenevolezze #2

Creato il 09 dicembre 2013 da Leragazze

tina-fey-as-liz-lemon-faintingVi ricordate la storia dei miei svenimenti? Il meglio di me l’ho dato la scorsa settimana.

Premessa: il Figlio Piccolo a marzo scorso è caduto in piscina e si è spaccato i due incisivi superiori. Definitivi ovviamente! Dopo la trafila pronto soccorso, la visita alla clinica odontoiatrica, la ricostruzione ecc. ecc. chiediamo al nostro dentista (privato) di valutare il lavoro e soprattutto fare una relazione da presentare alla piscina per la denuncia all’assicurazione.

Ci ha ricevuto la scorsa settimana: accompagno il Piccolo in sala, e mi siedo su una sedia avvisando la dottoressa, sempre gentile e carina, della mia idiosincrasia per tutto ciò che riguarda i denti, e soprattutto le dico della mia propensione allo svenimento. Lei mi tranquillizza, in fondo doveva fargli solo alcune foto: un avveniristico apparecchio appoggiato sui denti ne proiettava l’immagine su un grande monitor: dei dentoni giganteschi con tutte le loro imperfezioni dovute sicuramente al trauma subito. Ma “Va tutto bene!” mi rassicura lei! E io mi faccio forza. Finché la dottoressa non ha la malaugurata idea di chiedere alla sua assistente “un test di vitalità”. Si trattava di uno spray che nebulizzava una sostanza su un tamponcino che la dottoressa appoggiava alternativamente sui due denti del Piccolo chiedendogli: “Senti niente?” E lui non sentiva niente. La prima volta… la seconda… La terza sembra avvertire un poco di fastidio, ma ormai per me era troppo tardi. Ho sentito il caldo improvviso. Poi il sudore. A quel punto mi sono alzata e ho fatto cenno alla dottoressa che sarei andata in sala d’aspetto. Ma lei non aveva capito affatto la mia “urgenza” e sulla porta della stanza mi ha trattenuto chiedendomi se il Piccolo fosse in cura odontoiatrica da qualcuno e se aveva mai messo l’apparecchio. Due domande sciocche in fondo e anche piuttosto legittime. Non per me però. Comunque non in quel momento. Perché a quel punto mi si è annebbiata la vista, ho sentito la testa pesantissima e per la prima volta in vita mia non sono riuscita a prevenire la crisi stendendomi, ma sono caduta in terra come una pera cotta. Ho sentito la dottoressa gridare “Portate via il bambino!!!” e poi ho perso i sensi. E li devo aver persi per parecchio… Quando mi sono ripresa ho visto una serie di persone che si avvicendavano in alto sopra di me. Tipo film. Infermiere, medici, sfigmomanometri, fonendoscopi, acqua e zucchero, strumenti ortodontici usati per ventilare… insomma avevo sollevato con somma vergogna il solito circo a tre piste! Ovviamente resami conto della situazione ho iniziato con le scuse di rito: sono costernata… non vi preoccupate… mi succede spesso… certo sono proprio scema… non sapete come mi dispiace… E lei: sei venuta sola? Ora stai un po’ qui e poi ti chiamo un taxi. Vuoi che chiami il Marito? [si certo, così mi dice di tornarmene a casa in autobus] ”Telefono a tue sorelle?” Fino a che è arrivato un altro dentista, marito della dottoressa, nonché capo di tutta la baracca che, sempre dall’alto mi chiedeva come stavo e cosa fosse successo. A quel punto, cercando di uscire dall’imbarazzante situazione almeno con una briciola di dignità gli rispondo con un’aria degna di Eleonora Duse: “Credo di avere avuto una crisi vagale!”

Di sicuro non sarà servito a risollevare la mia posizione, ma almeno non posso dire di non averci provato!

A rendermi in ogni caso cornuta e mazziata, è stata la “parcella” del tassista: 14 € per tornare a casa!

Tornata a casa ho chiesto al Piccolo se si era spaventato o preoccupato. Lui fa spallucce e mi risponde: Né l’uno né l’altro mamma: sei solo svenuta. Come al solito!

Per concludere, e per farmi sentire un po’ meno sola, e un po più Eleonora Duse, ecco una simpatica carrellata di svenimenti cinematografici!


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