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Le avventure di Ciro Spaghetto

Da Fiaba

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La fiaba

Mercoledì 26 Marzo 2014 18:16 Scritto da Alessandro Gioia

avventure-ciro-spaghettoPrima parte

L'ALLEGRA BRIGATA DI CIRO SPAGHETTO NEL REGNO DI CUOCO MANGIARICETTE

Le avventure di Ciro Spaghetto non solo sono gustose invenzioni di fantasia, mentre si leggono tutti pensano al pranzo che la mamma sta preparando. Tanti prodotti, che noi ogni giorno mangiamo e degustiamo nei diversi luoghi in cui viviamo, che visitiamo o dove ci rechiamo per svolgere semplici attività quotidiane, sono sempre in attesa del nostro arrivo. Allora ho pensato:

"Facciamoli parlare, vediamo un po' cosa pensano di noi e del mondo che li circonda. Tutti nel mondo della fantasia hanno avuto la parola, dagli gnomi alle fate, ai maghi, e mi sembra giusto far parlare loro, dopo tanto silenzio tocca agli spaghetti, ai peperoni, ai citrulli, alle orecchiette e ai peperoncini ecc!".

Così mi sono permesso di dargli una voce, quella voce per rompere un silenzio che dura da anni e per far così divertire i bambini in modo creativo e fantasioso. Conosceranno attraverso il verso e la parola tanti prodotti genuini e gustosi legati alla tradizione culinaria italiana e non solo. Diciamoci un po' la verità: noi adulti siamo distratti quando consumiamo un bel piatto di pasta, quando ci rechiamo al mercato o presso un grande centro commerciale.

Non ci soffermiamo sui prodotti più di tanto. Dobbiamo ritrovare il contatto con il gusto vero in modo equilibrato e gioioso. E sarete voi bambini a dire ai vostri genitori che esistono tanti prodotti diversi.

E poi l'ACCADEMIA DEL PEPERONCINO...OVVIAMENTE IL PEPERONCINO BISOGNA GUSTARLO QUANDO SI E' UN PO' PIU' GRANDICELLI, PAROLA DI CIRO SPAGHETTO.

A proposito, i nomi delle specialità saranno scritti con la lettera maiuscola per rendere i personaggi più vicini a noi: il signor LORD Zuccone può chiedere persino una carta di identità, Frate Prosciutto il rinnovo della patente.

NOTIZIA STRAORDINARIA: MORTADELLA NON VUOLE ENTRARE NEI PANINI.
I BOLOGNESI: SIAMO PREOCCUPATI, MA TROVEREMO UNA SOLUZIONE, BISOGNA RIPRENDERSI E REAGIRE CON DIGNITA'.

La signorina Mortadella credendosi carina
non voleva entrare più a fette nei panini,
e subito a Bologna e nei dintorni
le pagnotte e i panini iniziarono ad agitarsi nei forni.
" Sono proprio stanca di esser buona, dopo aver visitato un corso di bellezza, voglio essere bella!"
Così diceva la signorina piangendo a catinella.
Udita la notizia il Gran Consiglio dei Salumi subito si riunì:
giunsero a Bologna lo Zampone di Modena e la signora Salsiccia di Pietracatella
per conoscere la storia della Mortadella bella.
Il Salame di Brianza e il Prosciutto di Norcia
arrivarono brontolando e a gran marcia.
E persino la cugina si presentò a perdifiato:
l'altra Mortadella, sua cara parente di Prato.

Tutti in riunione per trovare una soluzione. Giunse la sera
e si decise di invitare dopo un po'di riflessione
anche gli amici cinesi ( il caso era internazionale): Ni e Hao, gli involtini primavera.
I Bucatini e le Pennette guardarono l'evento in TV,
insieme a grandi pentole di sughi, con a capo il conte Ragù.
Essendo tardi, le Frittate e le piccole Omelette,
accompagnate dalla baby-sitter signorina Zucchina, erano da tempo andate a letto.
Dopo sedici ore, due minuti e un secondo, tutti diedero torto alla signorina Mortadella:
" Ma la Mortadella è Mortadella, deve essere gustata!"
Lo disse persino un dolce di Natale appartenente alla giuria, il caro marchese Panpepato.
Si ritrovò lì per comprendere quei capricci,
accompagnando tra l'altro la sua cara amica:
la buona e gustosa damigella Gran Contessa delle Sagre, la Porchetta di Ariccia.

LA PIZZA MARGHERITA LEGGE LA NOTIZIA
SUL CORRIERE DEL TORTELLINO

"Quella cara Mortadella vuole essere bella,
alla notizia a me vien da ballar la Tarantella:
non immagino nemmeno se mi rifiutassi di far la Pizza,
qui in città scenderebbero tutti in piazza.
Sai che sguardi e che tristezza.
Tutta Napoli senza Pizza!"

Tutti ormai conoscevano la storia,
persino la selvatica Cicoria nel gran vaso,
e quella più famosa: la Cicoria rossa di Treviso.
In ogni luogo dello stivale e non solo, si parlava di Mortadella.
" Ma non deve far così, si rattristano i bambini,
sempre gioia succulenta è stata, sia per grandi che piccini!"

IL GRAN CONSIGLIO DEI SALUMI DECISE: I GIUDICI SALAMI
RISOLSERO LA QUESTIONE, E A BOLOGNA FU GRAN FESTA.

Ed era vero quel vociare, ecco la sentenza con gioia riportata:
" Essere belli poco conta per il nostro grande mondo,
noi dobbiamo far felici tutti gli uomini, e a tutto tondo.
Mortadella sii felice del tuo ruolo principale,
sei un salume molto amato, e cosa dire...menomale!"
Così decise la sentenza del Gran Consiglio dei Salumi
con a capo due salami: uno piacentino e uno senese,
ma su questo eran d'accordo e Mortadella lo comprese.
Ci rimase un po' male, ma non era giusto
un gran bel mondo senza gusto.
I panini e le pagnotte tornarono a gioire, tornarono a saltare sugli alberi gli ermellini,
in tutte le valli si udì una gran festa, festeggiarono persino i suoi vicini, gli amici Tortellini.

Seconda parte

MASTRO CIRO SPAGHETTO DI GRAGNANO, VENUTO A CONOSCENZA DELLA NOTIZIA, SCRIVE UNA LETTERA AL GRAN CAVALIER PEPERONCINO DELL'ACCADEMIA DEL PEPERONCINO DI CALABRIA

Caro amico Gran Cavalier Peperoncino,
scusami se non ti parlo da vicino.
Come sai, io come te giro il gran mondo,
e ti dirò, ultimamente sto regnando anche in Finlandia.
Ci gustano grazie a Mister Salmone Affumicato,
ma il piatto nazionale finlandese Sir. Kalakukko
una fredda sera, posizionato tra due piatti di piselli con patate, mi fece rimaner di stucco:
" Ho saputo che la sua amica Mortadella
si rifiutava di entrare nei panini perché si credeva bella.
Siete proprio molto strani: la notizia è girella
e gira il mondo troppo in fretta per restare in una padella."
Io risposi che ognuno può peccare di vanità,
Mortadella si è pentita ed ha ammesso il suo errore.
Noi Spaghetti siamo uniti e siam di cuore.
Giriamo qua e là su tutti i tavoli del mondo in poche ore.

E tante Mortadelle abbiamo aiutato,
bisognava superare semplicemente il triste momento appena nato.
Così dissi a Kalakukko.
Oggi però nulla sembra come prima
ed eccomi qui e del perché ti scrivo in rima.
Caro Peperoncino, grande e insigne accademico,
tu che sei da tanti anni mio amico,
vorrei proporti una bella idea:
senti a me, se ci penso che grande gloria,
noi sì che rimarremmo nella storia.
Ma non posso parlartene in tutta fretta,
facciam così, con gran rispetto:
io parto da Gragnano con il primo treno, tu da Diamante,
vediamoci alla corte della Regina, l'Orecchietta più grande del mondo, a Molfetta.

IL GRAN CAVALIER PEPERONCINO FELICE DELLA LETTERA
RISPONDE A MASTRO CIRO SPAGHETTO

Caro Ciro, amico mio Spaghetto,
ho ricevuto con orgoglio tue notizie.
Ti sto scrivendo seduto al sole su di un tetto.
Noi per diventare forti e piccanti
e per essere apprezzati da tutti quanti
abbiam bisogno di un gran bel sole.
Siamo peperoncini famosi, addirittura più del sale.
Che bei ricordi ho di te, sei un grande amico,
come un fratello, e con rispetto te lo dico.
La nostra amicizia fraterna gira il mondo ancora oggi:
Spaghetti piccanti, con Zucca e al Capocollo,
Spaghettoni col Polipo e verde Prezzemolo.
Certamente son d'accordo e son curioso, non arriverò in ritardo, prenderò l'ultimo volo.
Ci vediamo a Molfetta, verrò lì con tanti amici:
un esercito di peperoni che han per generali due signore Alici.
Loro marceranno in riga, condotti da una sola Spiga.

NELLA CORTE DELLA SIGNORA GRANDE ORECCHIETTA
SECONDA, FIGLIA DELL'IMPERATOR TARALLO DEL REGNO DI MOLFETTA, NOBILISSIMA REGINA.

La corte era costruita con le padelle
e sui tetti e le torri le tegole eran fatte di zuccherate ciambelle.
All'interno e nei lunghi corridoi salati bisognava essere buoni e non dire parolacce,
a controllare la buona educazione tre guardiani di Focacce.
Davanti al gran portone la Gran Focaccia Pugliese,
con i suoi bambini: Pomodorino, Aglio e Origano,
fermò i visitatori chiedendo in modo cortese:
" Chi è colui che desidera parlar con la Regina?
Sapete, per entrare nella corte è un grattacapo,
bisogna prima convincere il signor Ministro
Gran Cavalier Dell'Orto e Delle Verdure Invernali,
PRURIDECORATO MESSER CIMA DI RAPA".

Ciro Spaghetto, Bucatino, Zitone,
fratello grande e più antico dei gemelli Ziti
si guardarono in viso e rimasero sbalorditi.

Il ministro Cima di Rapa lì fece attendere in salone
e solo dopo due ore scese in pompa magna dallo scalone,
riconobbe subito Peperoncino, che lo salutò tanto felice,
tutti gli altri fecero un respiro di sollievo:
"Cima di Rapa e Peperoncino sono da tanto tempo amici!"

" Caro Peperoncino, che gioia rivederti,
da tantissimi anni a dire il vero volevo dirti
che gioia sia stata la nostra fedele amicizia.
Non ci siam più sentiti, forse per mia pigrizia,
ma adesso ti ritrovo qui insieme ad altri illustri,
che della nostra cucina a dire il vero son pilastri.
Rivederti è bello, per tutti voi allora nessun indovinello!"

Cima di Rapa con Peperoncino,
saltati con Frate Aglio e le amiche Acciughe,
che ricordi e che spettacolo in tutti i regni,
e si incontrarono di nuovo: non eran piatti, ma dell'arte i disegni.

Ciro Spaghetto dopo i saluti fece un cenno al compare Mascarpone,
salì su di un ceppo decorato e invitò tutti i presenti al centro del salone:
" Egregio ed illustrissimo ministro Cima di Rapa, di nobili origini,
GRAN CAVALIERE DELL'ORTO,
credo che tutti noi siamo in pericolo, e vorrei aver tanto torto,
ma vede, il tempo stringe e abbiamo bisogno di parlare con la Regina,
fate presto, potrebbe essere tardi domattina!"

" Ehm, mmh, sì, va bene, va bene, ma fate piano,
dorme su in alto, lì sulla torre,
e per scendere ha bisogno del suo caro aeroplano.
Le sue guardie del corpo: i cugini Broccoli sono permalosi,
io credo che della Regina Orecchietta siano Gelosi.
Fatemi suonar la tromba ministeriale:
'Torrrrrrrrrrroooooooooooo', che frastuono,
ma bisogna pur svegliarla, cari amici, ora risuono!"
Il ministro Cima di Rapa era confuso, ma il problema si risolse,
la Regina giunse a noi con tutto il suo splendore,
si sedette sul suo trono pentolone, era Lei, finalmente, la Regina del sapore. 

Terza parte 

I PEPERONI E GLI ALTRI AMICI MARCIANO IN ONORE DELLA REGINA ORECCHIETTA

La regina Orecchietta diede il via alla gran parata.
I fanti Peperoni a tre a tre con le forchette zuccherate a mo' di lancia e con fucili sparafiori,
le due alici in avanti condotti dalla Spiga, e a battere il tamburo il preciso Hans, la Patata.
Era venuto apposta dall' Impero dei Würstel il caro Hans,
lo fece per far piacere a Ciro Spaghetto, che tutti rispettano,
ma per far ciò dovette lasciare a casa suo fratello Franz.
Nel Würsteland le patate non possono mancare, si coltivano
per la gioia dei bambini, e ogni loro sorrisino
rende immenso il mondo intero.
La Parata durò sei ore, una squadra per ogni ora. Sfilarono proprio tutti:
Bucatini, Pennette, Fusilli e farcite Crespelle,
Bigoli e Troccoli, accompagnati dai guardiani caporali Broccoli.
I Pici, grossi spaghetti toscani con il loro stendardo,
e non mancarono di certo i gran Formaggi Sardi:
la Caciotta, il Formaggio di Colostro e il Biancospino,
e a seguire chilometri di maionese e di mostarda,
in spalla ad involtini di Bresaola e Carpaccio, quest'ultimo brontolone e un po' testardo.

IL GRAN DISCORSO DI REGINA ORECCHIETTA SU
CUOCO MANGIARICETTE E LE FORCHETTE SPAZZA-SAGRE

La Parata terminò con una grandissima allegria.
Orecchietta fu soddisfatta e chiese la parola,
e per l'occasione si fermarono tutti i forni delle pizzerie.
Ci fu per due secondi o tre un gran silenzio,
da Tokio a Roma, da Ponza ad Anzio,
in Cina nella grande Piazza gli Involtini Primavera
organizzarono persino un megaschermo.
Si fermarono persino le bacchette cinesi nate nel periodo di Shang,
le Anatre e i Polli in agrodolce di Shandong.
Più in là nel regno thailandese
i cugini di Ciro Spaghetto, Spaghetti di Riso,
avevano bloccato ogni ciotola perché così si era deciso.
In Russia i Cetrioli in Salamoia organizzarono dibattiti e convegni.
Dall' America il signor Pancake invia il suo esercito addestrato di Roast-Beef
per fermare Cuoco Mangiaricette e i suoi disegni.
Il Cuoco era cattivo e con un solo baffo finto,
aveva i capelli neri, ma non erano proprio neri, sembravano tinti.

Il suo esercito di Forchette a punta e ad uncino
invadeva tutte le sagre delle contrade,
la prima che fu attaccata fu la sagra dei Fusilli al Tegamino.
Cambiava sempre le sue sembianze,
il suo potere: trasformarsi in tutto le pietanze.
Il discorso della regina Orecchietta da giorni era atteso
allo scopo di fermare Cuoco Mangiaricette e toglierci un gran peso.
"Cari amici e sudditi fedeli, Paste di umili e di nobili origini,
egregi Peperoni e raffinatissime Zucche, devoti Asparagi.
E voi, illustrissime Baguette che siete giunte da Parigi e voi amiche Pagnotte Caserecce,
appartenenti ai devoti Marchesi del Mulino,
io mi rivolgo alla vostra volontà, e a Lei, ambasciatore Provolino,
l'onore di leggere la promessa da me dettata a cui tutti noi dobbiamo ubbidienza.
" Sono Provolino, reggente della dinastia dei Formaggi Piccanti e con pazienza
parlo a nome della Regina e di tutti noi: anime buone, saporite e sagge.
Ciro Spaghetto, difensore dei nostri diritti e nostro caro amico
si è mosso con grande fermezza per riunire tutti quanti.

E come qui vediamo, sono veramente tanti
coloro che nel mondo che ci circonda vogliono ancora far gioire
i palati dell'umanità: perché chi mangia bene e sano
avrà la forza di aiutare il prossimo, il suo pensiero è sempre limpido, mai ruffiano.
Bisogna giurare davanti alla Regina Orecchietta: il nostro motto, non poltrire, ma agiamo!
Tutti noi giuriamo!"
E tutti in tono giurarono, fu un gran bel dire.
Regina Orecchietta fu portata in trono su di una pentola dorata da due Cucchiai d'argento.
Le bottiglie antiche di Olio e Aceto danzavano
e tutti si preparavano ballando alla sfida contro Cuoco Mangiaricette,
la battaglia non era affatto vana e il conte Citrullo per l'occasione iniziò a far le piroette.

LA STORIA DI CUOCO MANGIARICETTE:
IL MAGO DELLA CUCINA ESPULSO DALLA VALLE DEI SAPORI
DI PRELIBATINO

Cuoco Mangiaricette non è stato sempre cattivello,
era il più bravo a preparare la sogliola alle verdure e i ravanelli,
li usava sia bianchi che rossi, all'insalata e al pinzimonio,
li usò persino per festeggiare un grande matrimonio:
tutta la sua arte in cucina sfilò per più di un mese,
in occasione dell'unione di Tagliatella "L'Emiliana" con il Commendator Tartufo, "Il Ferrarese."
Era il Re di tutte le mense dei bambini
e non preparava solo semplici stuzzichini:
Crostini al purè di piselli, Carotine gratinate,
Frittelline agli spinaci saporite e non pepate,
Salsa di Pomodoro all'Ortolana
e lo Sformato di Verdure Arcobaleno.
Tutto quel che cucinava finiva veramente in un baleno.
Tutti i bimbi amavano la scuola nella Valle dei Sapori,

ma una Maga, la signora Pentolaccia
che non accettava quel successo
a Cuoco Mangiaricette fece cambiar faccia.
Il sorriso di Cuoco Mangiaricette all'improvviso si trasformò in ghigno
e cosa fece: mise tutte le ricette per bambini in uno scrigno,
ricette di polpettine al sugo, con contorno e tanto altro.
Ad un tratto nella valle sembrò inverno.
Nessuno foglia più sui rami, né una ciambella in un forno.
La signora Pentolaccia dopo un po' di anni
smise all'improvviso di far danni,
fu caricata su di un furgone mentre dormiva,
ma l'incantesimo su Cuoco Mangiaricette non spariva.
Bisognava fermare quel Cuoco birichino
con i pantaloni colorati e due gambe stile grissino
e l'uniforme tutta stiracchiata di colore blu.
Il segreto per fermare l'incantesimo: in un semplice signor Ragù.

Quarta parte

L'INCANTESIMO DI PENTOLACCIA:
CUOCO MANGIARICETTE DOVEVA FAR SCOMPARIRE TUTTE LE SPECIALITA' DEL MONDO.

La cattiveria della vecchia e invidiosa Pentolaccia
pensò proprio a tutto:
come prima cosa per mano di Mangiaricette
fece sparire dal mondo tutti i tipi di biscotti:
biscotti al cioccolato, biscottini al burro e al cocco,
ciambelline fritte, alla ciliegia e i tortini di pistacchi.
Sparirono tutte le Madame Torte all'improvviso:
quelle di tutti gli sposi del mondo, delle feste di compleanno,
degli anniversari e le ciambelle al cuor di panna.
Il regno di Mangiaricette era tutta una prigione,
tutte le specialità erano state arrestate
dai guardiani con in testa le cozze pepate.

I signor Guanciali che servono per preparar l'Amatriciana
vivevano incatenati e guardati a vista.
Ogni aereo, che scendeva sulla pista,
con all'interno gli ingredienti delle ricette più famose,
veniva ripulito dalle guardie agli ordini di Occhio di Bue di ogni pietanza delicata.
Cuoco Mangiaricette con il suo cappello
a forma di aquilone attirava e ingannava
ogni prelibatezza, anche grazie ai suoi guardiani, e così accadde a
Mortadella che fu convinta di essere bella.
Sequestrare la principessa dei Salumi a tutto tondo
non conveniva, ne avrebbe parlato tutto il mondo.
Sai che notizia sul Corriere del Tortellino,
sulla Gazzetta Della Pancetta o su Paese Pera.
Tutti giornali scrupolosi che difendono i golosi.
" Mortadella rapita, i golosoni son furiosi!"
Avrebbero scritto più o meno così.

CUOCO MANGIARICETTE E IL SUO PUNTO DEBOLE

Mangiaricette aveva sempre avuto un amico affezionato,
la loro grande amicizia era datata:
era il signor Merluzzo già ammollato in acqua,
ed era un signore assai confuso. Qui lo chiamavano "Egregio
signor Stoccafisso, ma un po' più in là
lo chiamavano semplicemente e con affetto "Baccalà".
I due si conobbero in un Ufficio per il rinnovo della carta d'identità.
In quell'occasione i due litigarono con il signor Zuccone
appartenente al Gran Principato delle Zucche all'aglio,
Cerimoniere illustre di tutte le Zucche, proprietario
di tanti campi coltivati, presidente della Confraternita degli Zucconi
della lontana e verde Cornovaglia.
Essendo Lord si riteneva un gran signore ed era abituato a far la fila
e così si indignò a più pretese
notando le usanze del paese,
dove la fila non esisteva, ma tutti sgomitavano,
ed era sempre così: dalla mattina alla sera.

Il litigio nell'Ufficio del Cambio di Identità,
dove ognuno voleva cambiar forma e sapore per
colpa del malvagio cuoco
(dal Prosciutto al Pesce di Paranza),
fece gran scalpore, e Lord Zuccone
pieno di rabbia al peperone colse l'occasione e se la prese con il Cuoco Mangiaricette
e fece una ricerca sul suo conto interrogando diverse Polpette.
Loro sì che eran presenti in gran massa,
e per sbrogliare la matassa una spia in gran segreto del Ministero Delle Polpette
confidò al Gran Zuccone il punto debole del Padrone, così, per dispetto.
Sì, finalmente le Polpette, stufe dell'arroganza
decisero per l'occasione di farsi rispettare.
E decisero di confidare il punto debole del Cuoco, solo
per rompere l'incantesimo in ogni luogo.
Per far fronte alla magia di Pentolaccia
bisognava imprigionare Mangiaricette per quattro ore
in un tegame di Ragù,
un qualcosa di molto antico che si ricorda ogni nonna.
Doveva ritornar bambino e ricordare la cucina di sua mamma
quel gran cuoco monellaccio.

ARRIVARONO TEGAMI PER RAGU' DA OGNI LUOGO DEL MONDO.
LE RICETTE ANDAVANO SALVATE, MANGIARICETTE DOVEVA TORNARE BUONO.

I Tegami colorati furono trasportati
dalle Carote autiste.
Guidavano con gran velocità
Cannelloni con ruote adatte per ogni pista.
I Cannelloni sfrecciavano
e i Tegami eran pieni di Ragù,
come quello che fa ogni nonna buona.
Cuoco Mangiaricette ricordava bene quei sapori
ma tanto era cambiato, forse perché si sentiva solo,
allora Pentolaccia se ne approfittò al volo.
Cuoco Mangiaricette rimase estasiato
da quel sapore antico, era un Ragù
da tanto tempo mai provato.

Provò un cucchiaio per ogni tegame,
poi sempre più, tanti cucchiai,
e più mangiava più sorrideva
e il suo viso di sol splendeva.
Così il suo sguardo divenne buono
e come per magia le ricette imprigionate
furono liberate in un istante
dai mille aiutanti dell'allegra brigata
di Ciro Spaghetto.
L'allegra brigata era veloce più di un gatto
nel coordinare quei tegami
e circondò in un baleno Mangiaricette
grazie e soprattutto alle polpette.
Il Cuoco ormai imprigionato tornò in sé
e fu subito festa, a dire il vero fu presto liberato.
Furono preparati per l'occasione milleduecentodue bignè.
Frate Prosciutto smise di aver paura
e tornò a guidare la sua automobile al Toast, potente e
colorata, dopo aver rinnovato la patente.

TORNO' LA PACE IN OGNI LUOGO: SAGRE, FESTE IN OGNI DOVE.

Uomini e donne iniziarono
ad uscire dalle case,
e tutti insieme senza pretese
ritornarono a gustare le antiche ricette dei mille paesi.
Intorno alle sagre a far da guardiani simpatiche polpette.
Sagre del Fusillo al Tegamino, del Peperone, dell'Abbacchio
e della Zucca, non dimentichiamo la sagra del Pistacchio.
In tutto il mondo mille sagre per giorni interi,
dalla Cina persino l'antica sagra degli Involtini Primavera.
Ciro Spaghetto e i suoi amici hanno salutato
la regina Orecchietta da Molfetta
e ognun di loro è tornato al suo regno
che per governarlo bene serve certo grande impegno.
L'avventura qui presente è terminata
con l'augurio che altre seguiranno,
certo è che questa volta
Cuoco Mangiaricette ha smesso di far danni.

E' tornato a cucinare
per i bambini di questo mondo,
è sempre allegro, è un cuoco vagabondo,
lo hanno visto qui e là:
in Cina, a Venezia, e a Piacenza
a cucinar ricette al Baccalà.
La notizia di un mondo in pace
ha fatto bene a tutti noi,
nessuna guerra, solo gusto a volontà e nessuna paura.
Ciro Spaghetto vi saluta:
"Alla prossima avventura!"


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