Che sia lo Stato italiano a creare la disoccupazione è cosa risaputa, costringendo le imprese a chiudere vessandole con la pressione fiscale più alta al mondo. Ora però emerge che una impresa su cinque si trova obbligata a licenziare anche perché lo Stato non paga se non con tempi biblici.
A certificarlo (ma serviva?) la prestigiosa Cgia di Mestre, il cui Segretario, Giuseppe Bortolussi, ha reso noto uno studio elaborato su dati Intrum Justitia, dal quale si evince che “continuiamo ad essere i peggiori pagatori d’Europa” (e ribadisco, serviva fare uno studio per arrivare a questa conclusione?),
La nostra Pubblica Amministrazione paga mediamente a 165 giorni (a nostro avviso anche molto dopo), ossia dopo cinque mesi, mentre la media europea è di 58 giorni, cioè meno di due mesi.
Nel nostro Paese, si sa, i pagamenti sono sempre stati più lunghi rispetto alla media europea, da noi un committente, infatti, paga dopo 94 giorni, il doppio rispetto agli altri Paesi del Vecchio Continente.
Non siamo sotto la media, siamo proprio i peggiori, persino in Grecia, con tutti i problemi che ha, lo Stato paga prima rispetto a noi (155 giorni) ed il raffronto con Paesi che noi consideriamo “arretrati” è sconsolante, la Bosnia e la Serbia, ad esempio, pagano rispettivamente a 41 e 46 giorni.
Deprimente poi rilevare che la situazione dall’inizio della crisi economica, cioè negli ultimi sei anni, è addirittura peggiorata, così la nostra Amministrazione Pubblica invece di andare in soccorso all’apparato produttivo, ha acuito la crisi con un comportamento suicida.
Quali sono i principali motivi?
Sempre i soliti, le lungaggini burocratiche ed il funzionamento degli uffici pubblici che definire “da terzo mondo” è solo un eufemismo. Il peggioramento riscontrato negli ultimi anni è principalmente da mettere in relazione con “il Patto di stabilità”, ancora una volta, la rigidità dell’Europa ci è venuta incontro per peggiorare la situazione.
Sono problemi annosi che non troveranno una soluzione a breve, certo, il Governo Monti aveva pensato di risolvere tutto con una legge entrata in vigore il primo gennaio del 2013 che imponeva al Pubblico di pagare entro 30/60 giorni ed ai Privati entro 60/90 giorni, come sempre accade, però, le leggi in Italia sono puntualmente disattese ed i risultati si vedono.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro