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Le Banche italiane sono le più care in Europa

Creato il 18 aprile 2011 da Mutuonews

Le Banche italiane sono le più care in EuropaIn Italia, i costi bancari relativi al mutuo o ad altra operazione di credito al consumo sono più alti rispetto al resto dell’Europa; a lanciare l’allarme sono l’Adusbef e la Federconsumatori.

Pochi giorni fa, la Commissione europea aveva evidenziato che i costi bancari degli istituti di credito italiani sono tra i più alti in Europa, la Commissione si riferiva specificamente ai conto correnti, ora, invece, l’attenzione si sposta anche sui costo bancari relativi ad operazioni di finanziamento.

L’Adusbef e la Federconsumatori sono arrivati a questa conclusione a seguito di un’indagine in cui hanno preso in riferimento anche l’aumento dei tassi disposto dalla Banca Centrale Europea, il risultato a cui sono pervenute è che un mutuo a tasso variabile contratto in Italia, può subire un potenziale  aumento del costo della rata fino a 600 euro.

Le associazioni dei consumatori puntano il dito anche contro i costi dei conto correnti, in particolare si evidenzia la cosiddetta tassa sul contante che consiste in una commissione da 1 a 3 euro per i prelievi allo sportello; questa tassa sembra penalizzare maggiormente chi ha difficoltà ad usare il bancomat, le associazioni vedono negli anziani, le persone maggiormente penalizzate da questa nuova tassa.

L’Abi, a fronte di questa nuova indagine, raccomanda agli istituti di credito di predisporre almeno una tipologia di conto corrente senza commissioni sui prelevamenti del contante.

Le associazioni dei consumatori non sembrano però soddisfatte da questa presa di posizione dell’Abi che reputano ancora troppo vaga, si tratta infatti di una raccomandazione in cui non vengono fissati i criteri in base ai quali predisporre un conto corrente “base”.

Il problema dei costi delle operazioni bancarie è una realtà, occorre un tavolo di concertazione tra l’Abi, le associazioni dei consumatori e il Governo, usare “il conto corrente base”come exit strategy per risolvere il problema, sembra poca cosa perchè quand’anche l’Abi fissasse i criteri per delineare un conto corrente che ha minori spese, bisogna poi vedere nel dettaglio quali sono i servizi compresi in questa tipologia e quali quelli assenti.

Per fare un esempio, pensiamo ad una casa automobilistica che predispone un modello di autovettura ad un prezzo più basso rispetto alle altre, in sé l’iniziativa è importante, ma se nel modello base è ricompreso solo il motore e il telaio, è evidente che il consumatore che acquista un tale bene non può ritenersi soddisfatto.


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