di Luciano Lago
Le bugie della propaganda USA e degli alleati (Gran Bretagna, Francia, Arabia Saudita, Qatar) hanno le gambe corte. Dopo il caso dello studente genovese ucciso in Siria mentre partecipava alla guerra contro l’esercito nazionale Siriano, arriva la notizia da fonte certa che sono stati arrestati e fatti prigionieri dall’Esercito Nazionale Siriano alcune centinaia di occidentali di cui diversi italiani, tutti convertiti all’islam, tutti fanatici integralisti e terroristi.
Si tratta di elementi arruolati nell’esercito libero siriano (ELS), la più importante formazione di miliziani che combattono in Siria contro il regime di al Assad e che si sono distinti per il loro fanatismo integralista. Questa gente, provenienti da svariati paesi sia arabi che europei, arruolati e poi infiltrati, grazie alla collaborazione della CIA e dei servizi turchi, attraverso il confine tra Turchia e Siria, secondo quanto fu dichiarato dall’ineffabile ex ministro Terzi, dovrebbero essere i “legittimi rappresentanti della Siria” e come tali dovrebbero ricevere aiuti e “ riconoscimento internazionale”.
Da notare che gli stessi analisti della NATO hanno trasmesso un rapporto da cui risulta che la così detta“ guerra civile” (molto più opportuno definirla guerra per procura delle grandi potenze) in realtà è stata già di fatto vinta dal regime di Assad visto che dispone di circa l’80% del consenso fra la popolazione siriana.
Era facile immaginare che il tentativo di fare leva sulle rivalità confessionali del paese non avrebbe avuto successo dato che i “ribelli” appartengono tutti alle confessioni salafite e wahabite ispirate dall’Arabia Saudita che non sono accettate dalla popolazione in prevalenza sunnita, sciita e alawita, oltre a minoranze cristiane e ortodosse. La Siria era considerata fra l’altro un paese laico dove convivevano pacificamente le varie confessioni religiose senza problemi.
Il grande sbaglio dei miliziani salafiti ,che hanno in odio come eretica la confessione sciita, oltre a quello di torturare ed uccidere anche i civili appartenenti al gruppo sciita, è stato quello di profanare alcuni dei luoghi sacri della fede sciita in Siria che sono anche oggetto di pellegrinaggio da parte dei fedeli iraniani (il maggior paese di fede sciita).
Questo ha suscitato la reazione sdegnata dell’Iran che ha reagito aumentando il suo sostegno ed aiuto militare verso la Siria e l’intervento nella guerra degli Hezbollah libanesi di fede sciita che hanno dichiarato di voler difendere i luoghi sacri.
La guerra siriana è ormai divenuta un conflitto incontrollabile ed un vespaio grazie all’insipienza della politica estera degli USA ed alla “demenza” delle cancellerie europee ed in particolare di Gran Bretagna e Francia che, accecate dalla libidine di servilismo verso gli USA, non hanno probabilmente valutato a fondo le terribili conseguenze che deriveranno del fatto di voler aizzare una guerra di religione in Medio Oriente, aiutando le milizie salafite nel loro disegno dichiarato di costituire un nuovo “califfato” in Siria sotto la tutela della monarchia saudita, la più oscurantista e medioevale delle confessioni mussulmane.
In alcuni paesi europei quali Gran Bretagna, Francia, Olanda e Belgio, da dove sono partiti centinaia di volontari arruolati nella guerra di religione in Siria, già ci si inizia a preoccupare delle conseguenze quando questi fanatici indottrinati ed addestrati torneranno (quelli che non saranno uccisi dall’esercito siriano) in Europa e saranno pronti per operare come terroristi contro obiettivi occidentali. Sarà quello il momento in cui l’opinione pubblica di alcuni paesi occidentali inizierà a chiedere conto del perché si sia voluti invischiare nel conflitto siriano dalla parte sbagliata ed in Gran Bretagna già iniziano a chiederselo alcuni giornali come “The Telegraph” ed esponenti politici come Nigel Farage il quale ha chiesto esplicitamente a Cameron “se si rende conto che le armi fornite ai ribelli un giorno saranno rivolte contro i soldati britannici.”
http://www.youtube.com/watch?v=JpG6FOBZXGo
Non si sa ma si intuisce facilmente chi sia stato a suggerire questa strategia di divisione delle etnie religiose in medio Oriente per destabilizzare la Siria ed imporre l’egemonia di USA ed Arabia Saudita sulla regione: da molti indizi si intuisce che la regia dell’operazione si trova a Tel Aviv dove, l’idea di arrivare ad una balcanizzazione del mondo arabo, era considerata l’unico modo per poter allontanare lo spettro di un possibile fronte arabo unito contro Israele ed è sempre stata un obiettivo della strategia israeliana.
Ma Obama “l’abbronzato” non sa o finge di non sapere che le armi fornite dagli USA arrivano direttamente nelle mani dei terroristi che lui condanna un giorno si e l’altro pure, quando sono attivi contro gli obiettivi americani ed occidentali ma che diventano invece “utili e rispettabili” come interlocutori quando servono per gli interessi americani nella regione.
Saranno conseguenze nefaste per l’Europa, ha avvertito Putin durante la riunione dei G8 in Irlanda del nord ed ha anche domandato ironicamente ai convenuti quale sia l’etica dei paesi occidentali nell’ostinarsi a voler fornire armi “nelle mani sporche di sangue”dei miliziani del ELS che si sono macchiati anche di casi di cannibalismo.
La Russia di Putin ha drasticamente rifiutato ogni forma di arrendevolezza alla “demenza strategica” di Obama ed ha confermato il suo sostegno alla Siria avvisando anche che non permetterà una “no fly” zone in Siria, come avvenne in Libia, e che la Russia dispone dei mezzi per impedire questa possibilità alla coalizione della Nato e di Israele.
Una vittoria Morale di Putin che ha impartito una lezione di etica e si è frapposto come un macigno sulle aspirazioni neocoloniali degli USA e dei suoi alleati.
Note
http://blogs.telegraph.co.uk/news/telegram/100222593/war-in-syria-has-the-g8-summit-changed-anything/
http://www.tempi.it/terroristi-tagliagole-e-occidentali-il-jihad-prodotto-in-casa-minaccia-potenziale-per-leuropa#.UcRbXNj_JfU
http://www.lindro.it/politica/2013-06-19/87941-combattenti-di-dio-dai-balcani-alla-siria