di Francesca Abbatiello - 7 luglio 2014
Anita Kelly e Lijuan Wang, della University of Notre Dame, nell’Indiana, hanno studiato l’abitudine a mentire in un campione di 110 persone tra i 18 e i 71 anni divise in due gruppi.
A un gruppo è stato chiesto di impegnarsi a non dire bugie per le 10 settimane di durata della ricerca, utilizzando strategie di diverso tipo: avrebbero potuto dire la verità senza aggiungere esagerazioni su quanto accaduto, omettere la verità o ancora cambiare discorso, non rispondendo a quanto chiesto o rispondendo con delle domande così da distrarre l’interlocutore.
All’altro gruppo è stato invece chiesto di annotare se e quando diceva bugie.
L’analisi condotta ha rivelato che chi dice bugie avrebbe più mal di testa, mal di gola, disturbi del sonno, sbalzi d’umore e si sentirebbe più stressato e teso, più depresso rispetto a chi non mente. Le persone libere di dire bugie durante lo svolgimento della ricerca mentivano in media 11 volte a settimana.
Anche gli italiani non se la cavano male. Un’indagine di Astra Demoskopea ha evidenziato che riusciamo a inventarci quasi quattro milioni di bugie al giorno, più di 114 al mese: come dire, minimo due a testa. (L’indagine è compiuta solo sugli adulti, giustificando invece le bugie dei pargoli).
Sicuramente le nuove tecnologie sono complici di tale tendenza: senza allontanarci troppo con il pensiero e valutando i social network come Facebook, notiamo che le donne tendono soprattutto a migliorare la propria immagine ritoccando le foto, gli uomini ad apparire più brillanti per colpire l’attenzione degli interlocutori.
Secondo lo psicologo americano Robert Feldman, “le bugie sono principalmente una strategia messa in atto dalla nostra mente per difendersi”. Questa difesa però è solo momentanea, perché dire bugie è stressante, dato che, per evitare di essere scoperti, è necessario ricordarsi cosa ci siamo inventati. Dire bugie impone cioè un lavoro supplementare in termini di attenzione e cognitivo e un innalzamento del livello di attivazione fisiologica del nostro corpo. È come stare col motore sempre acceso, pronti a partire.
Giacomo del Monte, psicologo e psicoterapeuta corporeo sostiene che “la sincerità fa bene. Tendenzialmente, siamo portati a dire le cose come stanno realmente, ma se raccontiamo bugie interrompiamo il nostro flusso comunicativo, un po’ come se mettessimo un sasso in un torrente: prima o dopo rischiamo di farlo straripare. Le bugie in qualche modo dicono qualcosa di noi; chi dice spesso bugie malevole con l’intento di ferire gli altri è una persona che sta male e trasmette in questo modo il proprio malessere”.
Il consiglio allora è quello di dire sempre la verità, quindi essere sinceri.
Inoltre possiamo rilassarci ora che gli studi ci hanno confermato che mentire almeno non fa crescere il naso a dismisura. Quello di Pinocchio era proprio un caso unico!