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Sono così unici, riconoscibili: dei veri statement pieces, come si direbbe in inglese, ma al contempo riescono a non essere immettibili. I migliori investimenti.
Una cinta dipinta a mano di Andrea d'Amico, una tshirt ricamata con fili di seta di Lanvin, un abito di Gabriele Colangelo che si ispira alla fotografia di Gerhard Richter, un trench in pelle di Burberry o una sneaker di Balenciaga che richiama l'opera d'arte di Burri. E potrei ancora aggiungere un costume ricamato Vilebrequin, una camicia di Charvet in un tessuto particolarissimo o una giacca di Hermès o Rubinacci con un bel foulard a mo' di fodera.
Questi i capi "artistici" che ho. Non è un caso che io ne possieda molti: se li trovo li compro, non posso resistere. Permettetemi, prima di arrivare al punto, di mostrarvene altri:
Camicia Charvet con trama di dragoni
Sneakers di Balenciaga che, con la loro unione di diversi materiali, forma un interessante effetto Burri.
Gilet Rubinacci
Trench in pelle Burberry
Pull Hermès
Colangelo e Richter.
Tra tutti questi oggetti ci sono anche, sicuramente, le camicie di Alexander McQueen. La camicia è stata letteralmente sviscerata dalla maison londinese, che ci ha stampato sopra tutto il possibile. Un lavoro che ha dato risultati bellissimi, quale più quale meno, e che ammiro molto.Ecco perchè ve ne propongo un mio classico listone:
Questa, dell' estate del 2009, si ispira alle catacombe. Decisamente nello stile di Lee!
State ripitturando casa. Siete appena tornati da lavoro, e quindi non vi siete tolti la vostra preziosa cravatta di Hermès. State tranquillamente tinteggiando, quand'ecco... cade la vernice! che gioia, no? E dopo aver cambiato la vostra camicia, ecco arrivare l'operaio che, con fare gioioso, vi dà due allegre e sudicie manate, au naturel... non è giornata!
Seeeembrano semplici puntini!
Alla fine della giornata di tinteggio di cui sopra...
Questa camicia è davvero molto simpatica. Sembrerebbe una normalissima camicia a righe, poi però, sotto la luce, la trama jacquard svela dei bei teschietti, per niente macabri, anzi, fanno sorridere.
Per questa stagione sono tre le proposte:
Questa, che mi fa impazzire, ispirata a un piccolo dettaglio di una famosa mappa di Cellarius, e che a me ricorda lo Sposalizio della Vergine, di Raffaello.
1504, Milano, Pinacoteca di Brera
Cliccando sull' immagine vi si aprirà ancora più grande. Da lì potrete zommare per vedere come la camicia abbia ripreso palesemente la mappa. Le figure centrali della camicia sono quelle in basso a sinistra nella mappa, gli angeli sulle maniche quelle che sulla mappa appaiono agli angoli superiori.
La stampa a farfalle tanto cara ad Alexander ricompare periodicamente, come in questa camicia molto dark in cotone e 25% seta.
Un po' meno interessante, ma non da buttare questa camicia con stampa plasma.
Andando a spulciare nei vecchi archivi, mi pare questa sia del 2008, troviamo una camicia con una decoratissima e coloratissima stampa di fenicotteri.
Disponibile, almeno in origine, anche nella versione da impiegato-agostano-racchiuso-nella-tremenda-burocrazia-italiana a maniche corte. Speriamo che qualcuno le abbia comprate tutte per poi bruciarle. Il rischio è di ritrovarla su una fashion icon tedesca con tanto di calzini sotto i sandali che si aggira ad agosto per piazza Navona.
Finisco con quella che pare essere la grande passione di Lee, o della Burton: le stampe ottiche. Ne abbiamo infatti ben due, una di quest' inverno e una dell'anno scorso, entrambi affascinanti.La prima e' una mia recente scoperta. Una camicia a mini-pois che, con un raffinato gioco sulle dimensioni dei punti, crea l'immagine inquietante di un teschio.
Preferisco di gran lunga la nera, anche se forse un po' più difficile da portare. Eppure la trovo più dandy e , ma potrebbe anche essere la foto, mi da l'idea che il teschio risalti di più, come una paurosa apparizione surreale.
L'ultima camicia, invece, gioca anche lei su dei punti, stavolta sul loro colore, per creare l'illusione di due camicie. Simpatica per mandare in confusione gli amici, casomai potremmo arrivare a convincerli di essere ubriachi, a mo' di Shutter island. Per chi ha familiarità col greco, potrei dire una vera e propria (ok, quasi) anagnoresis.
Ammettetelo, ve ne ho fatti innamorare!
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