carte di credito, le tipologie più in voga in italia
Uno screening della carta di credito. Uno strumento che in Italia ha preso piede a metà, nel senso che si usa in misura minore rispetto ad altri paesi. Il motivo? Semplice. Agli italiani non piace l’idea di avere il peso di un debito da rimborsare, qualunque sia il titolo. Ciò che all’estero è considerato quasi la normalità, nel Belpaese viene visto come una certa diffidenza. Ecco le tipologie di carte di credito più diffuse.
La carta di credito revolving è emessa da una banca o da un istituto di credito ed è uno strumento grazie al quale è possibile acquistare merce attraverso la rateazione comporta un costo aggiuntivo per l’acquirente dovuto alla corresponsione degli interessi sul finanziamento, entro un importo massimo detto fido. Quando il saldo del conto corrente in negativo supera l’importo del fido, il cliente deve pagare anche una commissione di massimo scoperto. Questo tipo di carta di credita sta conoscendo ultimamente un grande mercato.
La carta di credito “a saldo” è la tipologia più comune in Italia. Come funziona? Detto in parole poverissime la banca addebbita in un giorno prestabilito ( in genere il 1º, il 5º, il 10º o il 15º) quanto speso nel mese precedente. Si tratta di un servizio aggiuntivo offerto all’apertura di un conto corrente. Consente di dilazionare il pagamento della merce acquistata di un breve periodo (generalmente per un massimo 45 giorni) senza oneri finanziari aggiuntivi per l’acquirente.
La carta di credito co-branded: strumento di pagamento emesso da una banca o istituto finanziario in collaborazione con una terza azienda che facilita la distribuzione dello strumento presso la propria clientela e offre servizi aggiuntivi volti alla fidelizzazione dei possessori della carta di credito.
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