Dopo troppe settimane di pausa torna la rubrica Le case dei libri. Questo giovedì torniamo a Pechino, che avevamo già conosciuto con la Kid’s Republic tempo fa. Vediamo cosa ve ne pare di questa :)
The Bookworm – Pechino, Cina
The Bookworm, vuol dire letteralmente il Bruco del libro, ma in italiano rende meglio come il Topo da Biblioteca. È un ristorante, caffetteria e libreria in lingua inglese a Pechino, quindi già sapete che potreste fare acquisti quasi senza problemi, e senza dover interpretare il cinese. Stiamo parlando di una mole di 16.112 titoli di generi assortiti in un ambiente che quasi sprizza cultura: ospita serate musicali, eventi; è un ritrovo per studenti, colleghi di lavoro. Ha una parte dei libri che può essere anche presa in prestito, diventando anche biblioteca. Ed è pur sempre un normale ristorante che quindi attira un pubblico vastissimo. Infatti il locale è sempre pieno di persone, forse invitate anche dall’atmosfera molto suggestiva: tendoni che scendono dal soffitto, luci soffuse, ampie vetrate che si affacciano sulla città creando quasi un distacco/contatto da sogno all’interno del quartiere più abitato della capitale, Sanlitun. Distacco perché c’è pace, calma, bellezza leggera; contatto perché l’impronta tradizionale cinese è innegabile e affascinante, con lanterne, musica e colori tipici.
La sede di Pechino ha filiali anche a Suzhou e Chengdu, e ha svolto un ruolo notevole nella promozione della letteratura nazionale e straniera, proponendo anche libri proibiti in tutto il resto della Cina.
In queste tre città si svolge ogni anno Il Bookworm International Literary Festival, nella seconda e terza settimana di Marzo. È nato dalla Bookworm di Pechino, fino ad arrivare a quest’anno in cui la decima edizione si è svolta in totale in otto città cinesi, comprese le tre sedi delle librerie. Sono stati organizzati più di 300 eventi, di cui 11 laboratori dedicati all’arte della scrittura e 13 eventi per bambini e adolescenti, con la partecipazione di 118 tra scrittori, poeti, giornalisti, filosofi, traduttori, artisti, bloggers, professori universitari, storici, antropologi, attivisti, analisti ed esperti di politica, economia, energia e ambiente, registi e musicisti. (ora potete riprendere fiato).
La libreria però non è culturalmente ferma nel resto dell’anno: presenta anzi un calendario sempre ricco e interessante che potete leggere sul sito, comodamente in lingua inglese: http://beijingbookworm.com/
C’è anche la possibilità di seguirla sui social network, restando sempre aggiornati, e sperando magari in biglietti per Pechino, senza ritorno, che cadano dal cielo.
Twitter: @BeijingBookworm
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Cosa ne pensate? Credo che la foto della sala del ristorante l’abbiate vista tutti almeno una volta, perché è usata spessissimo sui siti parlando di librerie. Io penso che sia un classico capolavoro cinese, che mostrano ancora la loro superiorità, dovuta a semplice impegno, a dispetto di tutto e tutti.