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Le case dei libri #8 – Shakespeare & Co.

Creato il 18 dicembre 2014 da Coilibriinparadiso @daliciampa

Devo dire che, nonostante dovrebbe essere una cosa normale, sono abbastanza fiera e soddisfatta di essere giunta all’ottavo appuntamento con Le case dei libri, senza saltare neanche una settimana (anche se in ritardo con gli orari)! Non dovrei cantare vittoria tanto presto, perché i luoghi in cui ho intenzione di portarvi sono ancora molti, ma potete riconoscermi di essere stata abbastanza brava, dai! :D
Bene, dopo questa parentesi auto-celebrativa, vi anticipo che oggi torniamo in Europa, con una libreria storica e famosa!

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Shakespeare & Co. – Paris, Francia

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Sulla Rive Gauche della Senna, al 37 di Rue de la Boucherie, c’è ormai da più di mezzo secolo la Shakespeare and Company, centro della vita culturale parigina e libreria famosa in tutto il mondo. Rappresenta un angolo di una Parigi di altri tempi, un rifugio in tutti i sensi, ancora di più di quanto già non lo sia una qualsiasi libreria, e tra poco vi dirò il perché!

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La prima Shakespeare & Co. è nata nel 1919, fondata da Sylvia Beach, una ragazza appena arrivata dagli Stati Uniti, al numero 8 di Rue Dupuytren. Era un piccolo negozio di libri che fungeva però anche da sala da lettura. Nel 1921 la libreria fu spostata al 12 di Rue de l’Odéon: è in questo luogo che è realmente iniziata la magia. Nel corso degli anni venti artisti e scrittori come Ernest Hemingway, Ezra Pound, Francis Scott Fitzgerald, Gertrude Stein, George Antheil, Man Ray e James Joyce passarono giornate intere tra quelle mura, dando vita alle loro opere. Circolavano opere bandite in Inghilterra e negli Stati Uniti, come l’Ulisse di James Joyce, che censurato da quei due paesi, venne stampato nel 1922 per la prima volta proprio da Sylvia Beach. Era una libreria di alto livello, un manifesto di cultura anglo-americana.
Ma nel 1941, a causa dell’occupazione tedesca della città, la libreria fu chiusa per non essere più riaperta.
Come è possibile che esista ancora? Un’altra storia, un’altra vita altrettanto eccentrica e piena di cultura si è intrecciata
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in quegli anni a quella di Sylvia.
George Withman aprì nel 1951 un’altra libreria Le Mistral, che divenne altrettanto rapidamente punto focale della cultura letteraria e artistica parigina. Alla morte di Sylvia Beach, in suo onore, il nome del negozio venne cambiato in Shakespeare and Company, ed è esattamente la libreria che vediamo oggi!
Negli anni cinquanta la libreria fu la base per molti degli scrittori della Beat Generation come Allen Ginsberg, Gregory Corso e William Burroughs.
Withman ha reso famosa la libreria per altre mille iniziative e tradizioni: come i Sunday Tea o i readings di poesia, gli incontri con gli scrittori provenienti da tutto il mondo.
Ma George Withman ha reso la sua casa, la sua libreria, la casa di tutti, un rifugio: da sempre i tumbleweeds, come li chiamava lui, gli stranieri di passaggio a Parigi, hanno potuto alloggiare lì, su panche e nicchie, in cambio di un’ora di lavoro nella libreria! Alcuni di loro sono rimasti anche per sette anni, ma recentemente si è deciso di imporre come limite massimo quello di un mese.
Dalla morte dell’eccentrico padre all’età di 98 anni, due anni fa, è Sylvia Withman che dirige il negozio (non credo che il nome sia una coincidenza!). Dopo due predecessori del genere, non deve essere stato facile per lei imbarcarsi in questa avventura, ma ci è riuscita più che bene! Da un paio d’anni, infatti, ha istituito il festival letterario biennale Festivaland
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Co,
collaborazioni con la New York University, ha ospitato autori come Jonathan Safran Foer, Alexandar Hemon e Nathan Englander, il quale per esempio ha organizzato lì la sua festa di nozze (e come non capirlo!).
Tra i nuovi progetti c’è anche quello di un libro sulla storia della libreria, una storia secolare, che ha visto passare tanta cultura e tanti personaggi famosi e non. Tantissimi aneddoti da raccontare, innumerevoli volti e vite passate lì dentro. Come quando nel 1966 la polizia ha costretto la chiusura della libreria per due anni con la scusa di una mancata licenza, per mascherare la paura di quelle persone eccentriche che alloggiavano lì.
“Be not inhospi
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table to strangers, lets they be angels in disguise” 
si legge su una porta: “Non siate inospitali con gli sconosciuti, potrebbero essere angeli in incognito”. Sembra un ritratto perfetto della filosofia di pensiero abbracciata tra quegli scaffali.
Ma forse non mi sono concentrata abbastanza sulla bellezza fisica del luogo, più di quella che si respira, di quella storica. Pavimenti sconnessi, un pozzo con le monetine al centro, posti per leggere ovunque: poltrone, davanzali nascosti, panche. Libri, libri ovunque, in scaffali che arrivano fino al soffitto e oltre, con scale a chiocciola interminabili e innumerevoli. Libri in ogni spazio disponibile, in ogni buco. E quasi a colmare i vuoti tappeti coloratissimi di ogni dimensione. Sembra di essere in una moltitudine di vicoli, ma soprattutto sembra di essere al sicuro!
I generi di libri sono tantissimi, forse tutti quelli possibili, ma c’è una particolare attenzione per libri inglesi e americani, della tradizione e non, e soprattutto in lingua.
I libri sono organizzati in zone per genere: Saggistica, storia, musica, romanzi, poesia, arte, filosofia, teatro e narrativa per bambini.
L’atmosfera è quella dell’accoglienza, dell’unione indistinta e della tolleranza solo grazie all’amore per i libri e per la cultura.
Ormai insieme ne abbiamo girate un po’ di librerie, e se posso dire una cosa, nonostante io abbia trovato spettacolari teatri e parcheggi, banche dismesse di dimensioni impensabili, questa libreria e quella di Venezia (qui se ve la siete persa) sono riuscite a trasmettermi un senso di intimità e bellezza nella semplicità! Sono un pezzo di storia tradizionale, legata a quel luogo specifico, ancorata e mimetizzata con tutta una cornice di due bellissime città. Non sono atemporali e asettiche, pur fornendo una via di fuga dal mondo. Voi che ne pensate?
Intanto vi lascio i soliti dati, non si sa mai, Parigi è così vicina in fondo!

Indirizzo: 37 Rue de la Bûcherie, 75005 Paris, Francia
Telefono: +33 1 43 25 40 93
Orari: 10:00-23:00

(Tra le persone nella foto in bianco e nero davanti all’ingresso della libreria, ci sono Sylvia Beach e Ernest Hemingway)
Ed ecco anche un video che ho trovato, nel quale Sylvia Withman descrive e parla della sua libreria :)


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