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Le case editrici ci rispomdono ed in modo positivo

Creato il 27 maggio 2011 da Weirde

Salve a tutti cari lettori, oggi vi ripropongo il post che avevo fatto riguardo le traduzioni piene di errori che sembravano in aumento nelle nostre librerie.

Ve lo ricordate? Il discorso era partito dalla segnalazione di una lettrice della quantità di refusi presente nel libro Soulless di Gail Carriger, edito da Baldini Castoldi Dalai e lo faccio perchè il nostro articolo non è passato inosservato.

La casa editrice in questione mi ha contattata e si è scusata per l'accaduto.


Ma andiamo con ordine, qui sotto potete rileggere il post in questione :



Voglio mettere bene in chiaro che questo post non vuole essere una condanna senza processo o una denuncia verso alcune case editrici e traduttori, non mi satla minimamente in testa di imbarcarmi in una crociata. Voglio solo parlare in questo mio piccolo blog dedicato ai libri del fatto (e si tratta di un fatto inconfutabile) che, ultimamente, per pubblicare molto più velocemente di una volta, la qualità della traduzione di molti libri sta scadendo.

E’ positivo che le case editrici italiane portino così tanti nuovi libri ed autori nelle nostre librerie, ma se poi il libro che abbiamo in mano alla lettura risulta talmente pieno di errori da dare fastidio, c’è poi stato un guadagno così grande?

Io dico sì alla velocizzazione, un libro l’anno per un dato autore ad esempio è troppo poco, ma un libro ogni sei mesi va già bene, non sento il bisogno di un ulteriore velocizzazione, anche perché immettere sul mercato librario così tanti nuovi autori tutti assieme senza pause e spesso tutti autori di lunghe serie di libri è DELETERIO non da il tempo al lettore di affezionarsi ai personaggi e alla serie e si viene a perdere il fattore fidelizzazione. Così magari i primi libri delle serie venderanno, ma i loro seguiti no, e le serie rischiano di venire subito interrotte senza avere avuto la possibilità di farsi conoscere veramente e di fare apprezzare le loro qualità.

In un mondo come quello di oggi così frenetico e così veloce bisognava velocizzare il mondo editoriale, non vi è dubbio, ma non bisogna nemmeno esagerare. Il tempo della lettura deve rimanere comunque a mio avviso un tempo lento, e la qualità dei libri editi deve, e ripeto deve, rimanere alta, specie se i prezzi restano alti.

Già tutti si lamentano che in Italia si legge poco. Opinione su cui io non concordo pienamente tra l’altro. Sarò contro corrente, ma se poi le case editrici dicono e si lamentano che gli italiano vogliono tutti scrivere come possono poi dire che non leggono? Chi scrive legge per forza.
Perciò se un numero è alto come fa l’altro ad essere basso….ma lasciamo stare questa mia polemica. Se davvero si legge poco è importante che ciò che si legge valga e sia corretto.

Vogliamo davvero guadagnare velocità a scapito della qualità? Ne vale la pena? A mio avviso no.

E poi basterebbe così poco per rimediare a traduzioni errate o refusi. Controlli e riletture e gli errori scomparirebbero in un baleno, ma per far questo occorre tempo e qui io dico alle case editrici, prendetevi questo tempo. Magari in barba alle vostre concorrenti che non lo fanno, e pubblicano dieci libri al mese, voi prendetevi il tempo di ricontrollare i vostri testi e di scegliere traduttori capaci e ne sarete premiati anche da un punto di vista economico. I lettori sono persone che amano i libri e vogliono un prodotto buono e di qualità, e tra un libro scadente e uno serio e scritto e tradotto bene, sceglieranno i secondo, magari non la prima volta, ma sicuramente la seconda. Vedrete, ne sarete ripagati se vi prenderete il tempo di fare traduzioni accurate e fruibili.

Perché perdere qualità? Perché oggigiorno dobbiamo avere così fretta? Prendiamoci tempo, tutti noi.

Provate, dico qui al mio pubblico di lettori del blog, soprattutto voi più giovani che negli anni ottanta ancora non eravate nati, o voi che lo eravate ma non ricordate, provate a vedere qualche puntata di un telefilm dei primi anni novanta. Che sia X-files, o Beverly Hills 90210, o ER, non importa, guardatene almeno due o tre puntate, e poi guardate un telefilm simile che va in onda adesso o pochi anni fa, Fringe, o la quindicesima stagione di ER, o il nuovo Beverly Hills. Fatto? Avete notato la differenza di velocità dei telefilm di anni fa e di oggi.

Se un tempo avevamo sceneggiature che prendevano il loro tempo per far conoscere e dialogare i personaggi e davano il tempo allo spettatore di affezionarsi ed appassionarsi, oggi le trame sono velocizzate tantissimo, avviene tanto in poco tempo, talmente poco che a volte si sfiora il ridicolo o l’incomprensibile. E il risultato qual è? Che non esistono più i fenomeni come ER o Beverly Hills 90210, o X files, fenomeni che avevano milioni e milioni di fan in tutto il globo pronti a stare incollati alla tv per non perdersi una puntata, oggigiorno non è più così, tutto è così veloce che se anche lo perdi in fondo non importa.....

Vogliamo arrivare a questo punto anche con i libri? Giungere a renderli quasi carta straccia, qualcosa usa e getta?

Ok forse qui sto esagerando e tiro conclusioni impossibili, ma voglio farvi riflettere su dove stiamo andando. E non parlo solo dell’Italia. Su parecchi blog e siti americani molti lettori si lamentano della velocità di uscita dei libri che mette sotto pressioni gli scrittori che perciò avendo poco tempo sbagliano di più tendono a ripetersi e a girare in tondo a riutilizzare farsi e paragrafi, e le case editrici poi non fanno editing su questo, ma pubblicano pur di pubblicare…..Ne vale la pena? Io credo di no.

Perciò dico RALLENTIAMO. VOGLIAMO LIBRI DI QUALITà.
Magari potrei farne un motto od un banner, e potrei renderlo scaricabile. Se poi tutti coloro che hanno un blog aderissero e mettessero sulle loro pagine il banner magari ci faremmo ascoltare, che ne dite?

Le case editrici ci rispomdono ed in modo positivo

Testo da incollare sul vostro blog:

<a href="http://s538.photobucket.com/albums/ff344/weirde82/?action=view&amp;current=bannerRALL.jpg" target="_blank"><img src="http://i538.photobucket.com/albums/ff344/weirde82/bannerRALL.jpg" border="0" alt="Photobucket"></a>


Se non rallentiamo, e qui parlo alle case editrici principalmente, rischiamo di avere nelle librerie libri come SOULLESS di Gail Carriger, piacevolissimo romanzo steampunck ironico e divertente in lingua originale, ma che, tradotto malamente in italiano, ha scandalizzato molti.
Vi faccio qualche esempio degli errori che riporta, che mi sono stati segnalati da Marinella, una lettrice del blog.


Soulless. Il protettorato del parasole. Vol. 1



Lascio a lei la parola:

Errori generali: la virgola prima della “e”; la mancanza di virgola prima del “ma”; la mancata spiegazione di termini quali “phaeton” e “plastron”, a fronte di note esplicative per le personalità storiche citate nel libro; “big hands” sempre tradotto con “manacce”, anche in scene in cui il significato è virato verso la grandezza delle mani e il dispregiativo rovina alquanto l’atmosfera. Spesso la traduzione italiana presenta ripetizioni che potevano tranquillamente essere evitate. Inoltre la scelta di traduzione di certe parole (“fuchi”, “clavigeri”…) lascia alquanto a desiderare.
E ora l’elenco degli errori pagina per pagina. Prima è riportato ciò che si legge nel volume stampato, poi la correzione. Tra parentesi, dove necessario, si trova la spiegazione della correzione, o un insopprimibile commento personale.

P. 13. …e infatti non mai ricevuto nessuno dei due complimenti.
…non aveva mai ricevuto…
 
…quando si trovavano alle strette erano estremamente melliflui e affascinanti.
Occorre togliere melliflui.
(Non c’è nell’originale, che riporta solo charming, e comunque in italiano, nel senso di “dolce, di belle parole e lusinghiero”, si usa solo riferito a discorso, non a persone)
P. 14. …Alexia suppose che probabilmente si erano smarriti…
…si fossero smarriti…
(Il congiuntivo è importante in italiano! Perdindirindina!)
 
P. 26….con una mano guantata posata sulla manico d’ebano…
…posata sul manico d’ebano…
 
P. 33. “Herbert, non mi diraiche recentemente…”
  …non mi dirai che…
P. 36. Alexia, così così razionale…
Alexia, così razionale…
 
P. 39. Vien quasi da pensare che ci hanno prese per due donne…
…che ci abbiano prese…
 
P. 43. Sono sempre del parere che tu sei molto dura…
…che tu sia molto dura….
P. 44. “…se pensi che solo i calcoli per il decollo sono?”
“…se pensi che solo i calcoli per il decollo sono…”
(Segue interruzione del dialogo a opera di una nuova arrivata. Il punto interrogativo non ha alcun senso)
P. 45. “Mi compiaccio conoscerla”
“Felice di fare la sua conoscenza”
(Manca il di, ma in ogni caso il verbo compiacersi non rende bene, in questo caso, l’inglese pleased)
P. 49. Era impossibile non sorridere di fronte all’assurdità del suo abbigliamento a Lord Akeldama.
Era impossibile non sorridere di fronte all’assurdità dell’abbigliamento di Lord Akeldama.
(Inoltre ci vorrebbe uno stacco dopo “Lord Akeldama era sia l’uno che l’atro”, perché nella riga successiva c’è un cambio di scena)
 
Lord Akeldama avrà anche avuto l’aspetto di un pagliaccio di prim’ordine, e si sarà anche comportato come tale, ma non c’era un intelletto pari al suo…
Lord Akeldama aveva forse l’aspetto di un pagliaccio di prim’ordine e si comportava anche come tale, ma non c’era un intelletto pari al suo…
(Oppure: Anche se Lord Akeldama aveva l’aspetto di un pagliaccio di prim’ordine e si comportava come tale, non c’era un intelletto pari al suo…)
P. 53. …anche se era non provava alcuna attrazione…
…anche se non provava alcuna attrazione…
P. 57. Sono convinto che lei mi trova un po’…
Sono convinto che lei mi trovi un po’…
(…Lo devo scrivere ancora? Ma sì, non si sa mai. Il congiuntivo è importante in italiano! Diamine!)
P. 60. Il fatto che l’ingresso era piuttosto stretto mentre il suo seno (…) era piuttosto prosperoso, la portarono a un contatto…
Il fatto che l’ingresso fosse piuttosto stretto, mentre il suo seno (…) era piuttosto prosperoso, la portò a un contatto…
(O meglio: oltrepassando il barone, il fatto che l’ingresso fosse piuttosto stretto e il suo seno  piuttosto prosperoso la portò a un contatto… )
C’era anche una quantità era davvero sorprendente…
C’era anche una quantità sorprendente…
P. 62. …lo sono solo in quanto temo che qualcun altro potrebbe essere aggredito.
…possa essere aggredito.
…non seppe se sentirsi offesa dal fatto che a Lord Maccon importava ben poco…
….a Lord Maccon importasse ben poco…
(Il congiuntivo!)
P. 63
Durante l’Illuminsmo, quando i soprannaturali vennero accettati e smisero di essere braccati, la necessità di una forma di controllo lasciò il posto….
Durante l’Illuminismo, quando i soprannaturali erano stati accettati e non più braccati, la necessità di una forma di controllo aveva lasciato il posto…
…ci fossero anche degli erranti, ormai però non venivano impiegati molto.
…ci fossero anche degli erranti; ormai però….
(
P. 84. …il vero pericolo rappresentato quelli come lei.
…rappresentato da quelli come lei.
P. 86. Sembra l’andirivieni dei soci…
Sembra che l’andirivieni dei soci…
P. 94. …quanto fosse veritiera quellaa considerazione.
…quella considerazione.
“Francamente non credo di capire cosa?”
“Francamente non credo di capire.”
P. 95. …piccoli e ordinatiquadratini bianchi…
…quadratini bianchi…
P. 99….da un uomo del di così alto lignaggio?
…da un uomo di così alto lignaggio?
P. 104. Per cui la pregherei di starmi a sentire per un attimo e così?
Ora ascolti, mio Lord, se semplicemente mi lasciasse…
P. 105. …con una delle sue grosse mani…
…con una delle sue grandi mani…
(Suvvia, l’idea è dell’imponenza del corpo del barone, non della sua rozzezza o pinguedine)
 
P. 135.
E lei a quale teoria sostiene?
E lei quale teoria sostiene?
P. 137.
…da una tazza latta…
…da una tazza di latta…
P. 148. …e la baciò la punta del naso.
…e le baciò la punta del naso.
P. 149. …anche se Alexia non rimase spiazzante come la prima volta.
…non rimase spiazzata…
(Tra l’altro, non è proprio la parola giusta da usare, ma se dovessimo segnare tutte le volte che il traduttore ha usato espressioni o parole che non si attagliano perfettamente né ai brani né allo stile del libro, lo dovremmo praticamente riscrivere…)
P. 152. …fino a che punto lo avrebbe potuto continuare?
….fino a che punto avrebbe potuto continuare a farlo?
…l’uovo era ormai rotto, tanto vale farne un’omelette.
…tanto valeva farne…
P. 154. Con una delle sue manacce il barone….
 Con una delle sue mani il barone…
(MANI! MANI! MANI! Al massimo GRANDI MANI!)
P. 155. Al che Alexia ritenne che il suo gesto era stato un enorme successo.
Al che Alexia ritenne che l suo gesto fosse stato un enorme successo.
Suppongo che il buon senso lo richiede.
Suppongo che il buon senso lo richieda.
P. 158. …alle scurrilità e ai ribaldi manierismi del barone…
…alle ribalde maniere del barone.
(Il manierismo è uno stile artistico del tardo Rinascimento. La parola può essere usata nel senso di comportamento innaturale e affettato. Vi sembra il caso di Lord Maccon?)
P. 164. …e neanche non abbastanza attraente…
…e neanche abbastanza attraente…
…non fu altro che un errore…
…non fosse altro che un errore….
P. 186. …Alexia si chiese se era il caso…
…si chiese se fosse il caso…
P. 187. …in quel momento la sua mente limpida…
…la sua mente era limpida…
…come zampetti di maiale a da qualcos’altro…
…zampetti di maiale e da…
P. 220. …cominciava coprirsi con una folta peluria…
…cominciava a coprirsi…
P. 221. …portato da una corrente d’aria portò nelle viscere del castello.
…portato da una corrente d’aria nelle viscere…
P. 229. …non mi sembrava ci fosse alcun vantaggio far loro capire…
…alcun vantaggio a far loro capire…
P. 240. …fu soggette…
…fu soggetta…
…una cornice intarsiata e decorata, più adatto…
…più adatta…
P. 244. …l’elemento che colega…
…che collega…
P. 268. …come se trovasse la trovasse affascinante.
…come se la trovasse affascinante.
P. 270. …non si sentì affatto sorpresa dal dover ammettere.
…sorpresa di dover ammettere.
P. 293. Questo posto è un incubo per logistico.
Questo posto è un incubo logistico.

Marinella poi non ha potuto segnare tutti i passi in cui il traduttore si allontana dall’originale inglese senza motivo (aumentando gli aggettivi, tralasciando parti del discorso…) e nemmeno quelli in cui i vocaboli che sceglie sono inadatti al contesto (ironici quando il contesto non lo è, banali quando il discorso è invece di alto respiro, volgari o piuttosto grezzi, soprattutto le espressioni, quando invece la persona che sta parlando utilizza un linguaggio colto), ma dai pochi confronti che ha potuto svolgere ho dedotto che sarebbe anch’esso necessario.
Perciò oggi vi propongo anche qualche confronto tra lingua originale e versione italiana, per farvi notare le storpiature di senso, e registro.
 
Partiamo dall'inizio, anzi da prima, dai ringraziamenti dell'autrice, che in inglese scrive così: Tremendous thanks to the ladies of the WCWC and their multicolored Pens of Doom: with criticism comes wisdom and, hopefully, tea. To Mum and Dad, who had the brilliant parental idea that good behavior be rewarded with trips to the bookshop. And to G and E: purveyors of fine feelings and patrons of the scribbling beast, however fiendish she may be.

Vi prego di notare, se conoscete l'inglese, il linguaggio alto tipico di questa autrice che imita in tutto e per tutto all'esasperazione, anche nella sua vita quotidiana in parte, l'epoca vittoriana e le sue leziosità. Un linguaggio alto, colorito ed elegantemente rifinito.

Potremmo liberamente tradurlo così (io non sono una traduttrice solo una lettrice, ma cercherò  di rendervi al meglio l'atmosfera che scaturisce dal testo, come posso. Perdonate i miei errori):
Un enorme ringraziamento alle signore del WCWC  e alle loro colorate penne dell'Apocalisse: le critiche portano saggezza, e, si spera, tè. A mamma e papà che ebbero la brillante idea genitoriale di premiare la mia buona condotta con viaggi in libreria. E a G e E, procacciatori di buoni sentimenti e patroni della fiera (nel senso di animale, non nella sua forma di aggetivo) scrittrice, nonostante possa essere alquanto demoniaca (o feroce) quando vuole.
 
Questa mia piccola traduzione vi rende l'idea del linguaggio usato dalla scrittrice, qui e in tutto il libro? Usa parole auliche come "purveyors", che alcuni vocabolari traducono semplicemente come fornitori, ma che io ho tradotto con una parola altrettanto aulica e desueta in italiano, anche se col medesimo, più o meno, significato: procacciatori.E la sua "scribbling beast", di difficile traduzione, sarebbe "bestia scarabocchiante" alla lettera ma con un senso vicino a "demone della scrittura", in italiano io l'ho resa così: fiera (termine aulico e desueto che in passato indicava belve come i leoni ad esempio) scrittrice.

Ma vediamo invece come il vero traduttore del libro ha tradotto questo breve pezzo:
Infiniti ringraziamenti alle signore del Wcwc e ai funesti presagi scaturiti dalle loro penne multicolori. Dalla critica proviene la saggezza e, si spera, a volte anche del tè. E ai miei genitori, che ebbero la geniale idea di ricompensare il mio buon comportamento comprandomi dei libri. E anche a G e E, dispensatori di buoni sentimenti e protettori della belva scribacchiante, per quanto feroce possa essere.
 
Un pò libera in certi punti e alcuni termini come buon comportamento e scribacchiante, sono fuori luogo, ma il senso in fondo rimane....eppure non trovate il registro da lui usato sia più basso?

E lo stesso si ripete nel libro, il senso, in fondo, dove gli errori non sono madornali, (e ci sono punti dove lo sono e anche il senso va a farsi benedire) rimane capibile...ma ci basta questo se non possiamo veramente godere di un bel testo?

Vediamo un altro esempio dall'inizio del primo capitolo:

Miss Alexia Tarabotti was not enjoying her evening. Private balls were never more than middling amusements for spinsters, and Miss Tarabotti was not the kind of spinster who could garner even that much pleasure from the event. To put the pudding in the puff: she had retreated to the library, her favorite sanctuary in any house, only to happen upon an unexpected vampire. She glared at the vampire.
For his part, the vampire seemed to feel that their encounter had improved his ball experience immeasurably. For there she sat, without escort, in a low-necked ball gown.
 
Io avrei tradotto questo brano più o meno così, mantenendolo il più possibile letterale: Miss Alexia Tarabotti non si stava godendo la serata. I balli privati non erano altro che mediocri occasioni di intrattenimento per le zitelle, e Miss Tarabotti non era il tipo di zitella capace di trarre il seppur minimo piacere da un simile evento mondano. Se questo non bastasse, come ciliegina sulla torta, quando si era rifugiata nella biblioteca, il suo luogo preferito in qualunque casa, vi aveva trovato un vampiro, che ora fissava  con astio. Da parte sua il suddetto vampiro sembrava ritenere che il loro incontro avesse migliorato incommensurabilmente la sua serata. Dopotutto lei gli stava davanti senza accompagnatore e con indosso un abito da ballo dalla scollatura generosa.
 
Invece il libro italiano riporta questa traduzione:
Miss Alexia Tarabotti non si stava godendo la serata. Per una zitella come lei, queste feste da ballo non erano altro che mediocri occasioni di intrattenimento, e non era neanche il tipo di zitella capace di trarre il seppur minimo piacere da un simile evento mondano. Quindi si era rifugiata nella biblioteca, che, in qualsiasi casa si trovasse, era per lei un luogo sacro. E fu lì che, inaspettatamente, s'imbattè in un vampiro. Lo fissò stupefatta. Il vampiro invece vedendosela seduta davanti, senza un cavaliere e con indosso un abito da ballo dalla scollatura generosa, ritenne che quell'inaspettato incontro stesse per rendere indimenticabile la sua serata.
 
Il senso non cambia poi così tanto, ma a volte le sfumature sono tutto, e se è possibile, non è meglio mantenersi vicini al testo originale?
A voi l'ardua sentenza.

Io mi limito a pregare le case editrici a curare meglio i loro testi e le loro traduzioni. Dedicategli più tempo, e ne verrete ripagate.
Spero che il seguito di questo libro sarà tradotto e curato in modo migliore, è una serie che io personalmente amo e sono felice di vedere in Italia, ma vorrei vederla in forma migliore



E questa è la lettera di risposta della casa editrice:



Gentile Weirde,
mi è sembrato doveroso rispondere alle osservazioni che sono state mosse al romanzo Soulless, di Gail Carriger, uscito per la nostra casa editrice. Che dire… sono giuste. Per ragioni che qui non è possibile e non ha senso spiegare, il libro è uscito con una serie di errori, o meglio una quantità di errori, che ci mette in forte imbarazzo. Non entro nel particolare, perché se anche alcuni appunti sono discutibili (tradurre è una “faccenda” complicata che comporta spesso la necessità di piegarsi a delle “mediazioni”, se non dei veri e propri “compromessi”), resta il fatto che il numero dei refusi è davvero troppo alto. Ormai, purtroppo, non possiamo fare altro che scusarci. Speriamo solo che il valore del libro – certamente notevole, se nemmeno il nostro “pasticcio” ha impedito che i giudizi sulla scelta di pubblicarlo siano tutti eccellenti – ci permetta presto di andare in ristampa con un’edizione corretta. Incidenti di questo tipo in editoria succedono anche a case editrici che, come la nostra mi permetto di affermare, si sono sempre distinte per la qualità (di recente lo stesso infortunio è capitato a un importante marchio statunitense con un autore di punta!).

Concludo ringraziandola, sinceramente, di averci bacchettato. Ce lo siamo meritati e ne faremo tesoro.
 
Un caro saluto
 
Francesco Colombo
Direttore editoriale della Dalai editore 

 


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