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Le cattedrali sotterranee di Canelli

Creato il 24 maggio 2013 da Sarahscaparone @SarahScaparone
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Cantine Gancia

L’anima segreta di Canelli è quella delle sue Cantine Storiche, le famose cattedrali sotterranee dove si affinano ancora vini e spumanti apprezzati in tutti il mondo. I tunnel, le sale da degustazione, le gallerie scavate nel tufo delle colline rappresentano la Canelli del sottosuolo, nascosta ma operosa e scandita da ritmi antichi. Si tratta di capolavori di ingegneria e di architettura che danno vita ad ambienti suggestivi, senza tempo, ma ricchi di storia.

Nell’antico borgo della Valle Belbo oltre 150 anni fa nacque il primo spumante italiano. L’ideatore di questo vino fu Carlo Gancia che, dopo aver studiato in Francia le tecniche di vinificazione le adattò all’uva moscato tipica di questi luoghi. Fu subito un successo: nacquero nuove aziende e la produzione aumentò a tal punto che le case vinicole dovettero dotarsi di cantine adeguate alla lavorazione dello spumante con una temperatura sempre costante di 12-14 gradi. E così la struttura collinare della zona e la composizione del terreno in tufo calcareo, facilmente scavabile, facilitarono la costruzione di gallerie e sotterranei perfettamente isolati e dotati del giusto grado di umidità. Nacquero cantine con volte a botte in mattoni rossi dotate di una o più navate e di differenti livelli e, poiché alcune sono di una dimensione davvero imponente, è stato conferito loro l’appellativo di “cattedrali sotterranee”. Tra queste ci sono le quattro cantine storiche di Canelli: Bosca, Contratto, Coppo e Gancia che sono tutte visitabili. Si tratta di veri e propri scenari composti da una ventina di chilometri di gallerie, sale, tunnel e cunicoli che si diramano nelle viscere della terra, a una profondità di una trentina di metri, illuminate da luci soffuse nel cuore di luoghi dove è stata scritta parte delle storia enologica italiana. E dalle Cantine Sotterranee di Canelli è nata l’idea di candidare le colline di Langhe, Roero e Monferrato a Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

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Canelli (At). Foto tratta da comitatocanellidomani.wordpress.com

Ancora oggi in questi regni sotterranei scavati nell’Ottocento si affinano i più pregiati spumanti canellesi accuditi da maestri cantinieri capaci di eseguire riti particolari che aumentano indiscutibilmente il fascino di questi vini. Basti pensare a tecniche come il remuage, il dégorgement o il dosage che rendono ogni bottiglia di spumante un vero e proprio capolavoro.

Da non perdere inoltre, durante le visite in città, la Polveriera di Casa Gancia, locale così chiamato in ricordo degli esperimenti che Carlo Gancia effettuò in questo luogo prima di perfezionare la sua scoperta: qui poteva capitare che le bottiglie scoppiassero dal momento che il vetro e l’elasticità del tappo non erano ancora perfetti. E se da Gancia sarà interessante vedere anche la storica collezione di manifesti pubblicitari firmati da artisti e creativi e le prime etichette dell’azienda, non dimenticate di visitare le cantine dell’Enoteca Regionale di Canelli e dell’Astesana situate in un palazzo ottocentesco proprio nel cuore della città.



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