È ancora troppa la disinformazione in merito ad un tema come quello della conservazione delle cellule staminali del cordone ombelicale: l’utilità terapeutica di queste cellule è ampiamente documentata, ma secondo quanto esprime una ricerca di Assiobiotec, condotta a novembre 2013, in Italia si continua a gettare nei rifiuti biologici il 97% dei cordoni ombelicali. Serve maggiore informazione.
È necessaria un’informazione più massiccia per sensibilizzare le coppie in attesa di un figlio alla conservazione delle cellule staminali del cordone ombelicale: queste cellule sono tra le migliori prelevabili, sono cellule molto potenti e vitali, di elevata qualità e presentano la massima compatibilità con l’individuo da cui sono state prelevate al momento della nascita.
Tuttavia, in Italia sono ancora toppo poche le coppie che conoscono l’utilità terapeutica delle cellule staminali cordonali: queste cellule, infatti, sono utili nel trattamento di numerose patologie, e riescono laddove molte altre terapie non possono fare.
Secondo il Decreto Ministeriale 18 novembre 2009, le patologie per le quali è documentata l’efficacia del trattamento per mezzo di staminali del cordone sono circa 80, tra le quali molte malattie del sangue, come leucemia e linfomi, e numerose altre patologie.
Ma in che modo le cellule staminali del cordone ombelicale possono essere utili nel trattamento delle patologie indicate?
Le cellule staminali cordonali sono quelle staminali contenute nel sangue del cordone ombelicale. Se al momento della nascita del bambino, il sangue del cordone viene raccolto e conservato, queste cellule possono rivelarsi utili nel trattamento di numerose patologie di tipo immunologico, genetico, metabolico, oncologico ed ematologico, nel caso in cui in futuro l’individuo da cui sono state prelevate (o un suo stretto familiare) ne soffra.
Il trattamento terapeutico avviene con trapianto di cellule staminali. Si dice trapianto autologo, quando le staminali appartengono al paziente stesso; trapianto allogenico intra-famigliare, quando si impiegano staminali prelevate da un componente della famiglia; trapianto allogenico (o eterologo), quando le staminali provengono da un donatore compatibile.
Le cellule staminali del cordone presentano percentuali di compatibilità molto elevate anche per i genitori (fino al 50%) ed i fratelli (fino al 25%): questo significa che le staminali conservate possono essere impiegate anche per il trattamento di patologie di cui sono affetti i familiari stretti dell’individuo da cui sono state prelevate.