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Le chiacchiere e i fatti sull'Impianto di Betonaggio.

Creato il 05 settembre 2012 da Pdarcore
Le chiacchiere e i fatti sull'Impianto di Betonaggio. La sentenza sull’impianto di betonaggio di Arcore è online e tutti ne possono prendere visione. Leggere interamente i documenti a volte è faticoso, però c’è l’indubbio vantaggio di conoscere la realtà dei fatti ed evitare di parlare a vanvera (arte molto praticata specie da alcuni rappresentanti dell’opposizione…).I termini della questione sono abbastanza chiari e si possono riassumere così:
1.   la passata amministrazione di centrodestra ha fatto di tutto, ma proprio di tutto, perché l’impianto di betonaggio vedesse la luce (e i cittadini vedessero il cementificio)! Nella sentenza infatti si legge che: “dietro precisa indicazione dell’amministrazione comunale di Arcore, espressa in diversi incontri tenutisi con il sindaco e con altri amministratori, la Doneda srl veniva indotta ad acquistare il predetto compendio”…“il Comune di Arcore ha richiesto di formalizzare un vero e proprio progetto… assumendo l’impegno, ribadito a più riprese in diversi incontri sia dal Sindaco, sia dall’Assessore al territorio… di approvarlo attraverso il procedimento dello sportello unico in variante al PRG”…”con delibera di Giunta Comunale n. 116 del 13/07/2009 veniva espresso a voti unanimi un indirizzo favorevole all’attivazione della procedura di sportello unico”…“che con delibera di Giunta comunale n. 200 del 19.12.2009 veniva quindi confermata la procedibilità della proposta di variant …siccome conforme ai principi in materia ambientale, sanitaria e di sicurezza”…”il Comune di Arcore insisteva nel sostenere che la Provincia esprimesse il proprio parere favorevole sull'intervento”2.   la Provincia di Monza e Brianza dice che poiché nell’impianto è previsto un deposito di “asfalto fresato”, classificato come “rifiuto”, il Piano risulta “incompatibile” con il piano provinciale dei rifiuti. A questo punto inizia una grossa disputa tra la Doneda che classifica il fresato come “sottoprodotto”, quindi compatibile, e la Provincia che lo classifica come “rifiuto” e quindi “incompatibile”.3.   Il Comune, che all’impianto ci tiene molto, al punto da incassare un anticipo di 150.ooo euro sui futuri oneri di urbanizzazione (e quindi da per cosa fatta la realizzazione dell’impianto) “inviava alla Provincia la precedente delibera giuntale…insistendo perchè la Provincia si esprimesse in modo favorevole all'intervento stesso”; la Provincia non cede, continua ad esprimere parere negativo e “nel periodo successivo all'espressione di questo parere provinciale si tenevano numerosi incontri tra la società ricorrente i tecnici e gli amministratori comunali; in particolare con il sindaco, il nuovo assessore al territorio e l'assessore ai lavori pubblici, nel corso dei quali, si sostiene, i rappresentanti dell’amministrazione comunale avrebbero espresso disappunto nei confronti dei contenuti del parere provinciale, dichiarando -in modo coerente con gli impegni assunti -di non volerlo recepire”.4.   A questo punto però, siamo a Marzo del 2011, scoppia il caso pubblicamente, i Cittadini e i Partiti dell’allora opposizione si attivano per dire “No all’Impianto di Betonaggio” e, dato che si avvicinano le elezioni, il centrodestra fa una giravolta spaziale e si accoda al coro del “No all’impianto”. Spicca tra gli altri il candidato sindaco della Lega, nonché segretario cittadino dello stesso partito dell’Assessore ai Lavori Pubblici che, come detto sopra, aveva invece detto “Sì all’impianto”.5.   Il Centrosinistra vince e elezioni e la nuova Amministrazione, come promesso in campagna elettorale, conferma il suo “No all’impianto” nell’unico modo possibile: “con delibera consiliare n. 35 del 21.07.2011 il Comune di Arcore ha opposto diniego all'approvazione della variante urbanistica relativa al progetto SUAP, allegando una relazione generale a firma dell'arch. Lippi che solleva taluni problemi ambientali ed urbanistici”.6.   La Doneda fa ricorso al TAR e arriva la sentenza che in sostanza gli da ragione in base a tre concetti fondamentali:a)   il fresato d’asfalto è genericamente inteso come “rifiuto” ma, nel caso specifico, può essere classificato come “sottoprodotto” perché “ lo stesso è inserito in un ciclo produttivo…Così posta la questione…l’impianto di betonaggio e asfalto della ditta Doneda prevede l’impiego di fresato d’asfalto come sottoprodotto”. Da questo punto di vista, perciò, cadono le obiezioni della Provincia e l’Impianto di può fare.b)   non è competenza del Comune di Arcore “assumere determinazioni negative motivate per ragioni di ordine ambientale e paesaggistico”c)   viene contestata la “contraddittorietà” delle decisioni del Comune “avendo il Comune (centrodestra), all'esito della conferenza di servizio conclusasi con una proposta di variante, valutato positivamente anche l'impatto ambientale e paesaggistico del progetto presentato… lo stesso (Comune, che nel frattempo è diventato di centrosinistra) non avrebbe potuto opporre contraddittoriamente il preteso contrasto del progetto con tali interessi, su cui il rigetto della variante essenzialmente poggia”. Inoltre “se l’amministrazione comunale di Arcore avesse inteso opporsi alla localizzazione dell’impianto della ditta … avrebbe dovuto opporre tale preclusione al momento in cui il progetto è stato presentato e valutato anche ai fini della VAS (dove il riscontro è stato invece positivo) e non in sede di approvazione della variante, quando ormai i profili di compatibilità paesistico ambientale e di individuazione della compatibilità anche urbanistico edilizia dell’area di ubicazione del progetto erano stati già esaminati e positivamente riscontrati nella sede propria e in contraddittorio con tutti i soggetti coinvolti”.Alla luce di queste considerazioni quindi, il fatto che l’Avvocato incaricato dal Comune non si sia costituito in giudizio, per una serie di imperdonabili errori di cui risponderà personalmente e di cui si è già fatto carico, non sposta di una virgola le motivazioni e la sostanza della sentenza; sentenza che è stata emessa anche alla luce della documentazione difensiva presentata dalla Provincia e dalla Regione che invece erano presenti. Questo per dire che anche se la documentazione del Comune fosse stata presentata dall’avvocato, la senteza poteva comunque essere la stessa.A questo punto il Comune fa ricorso al Consiglio di Stato, cambia Avvocato e prepara tutta la documentazione perché la sentenza sia ad esso favorevole.Sintetizzando al massimo quindi possiamo dire che: il centrodestra ha portato avanti le carte fino al penultimo stadio perché l’impianto si facesse; in campagna elettorale ha cambiato parere e ha detto no all’impianto; il centrosinistra appena insediato ha confermato il suo no all’impianto con apposita delibera; il TAR ha detto che quella delibera (del centrosinistra) è illegittima perché contraria a tutto quello fatto e detto fino a quel momento (dal centrodestra) e che la contrarietà della Provincia (che in primis ha frenato l’iter) si basa su una classificazione sbagliata (rifiuto anzichè sottoprodotto).Adesso e per concludere: non perché questo sia il blog del PdArcore e debba fare una difesa d’ufficio dell’attuale amministrazione (anche perché quando c’è da criticare, critichiamo ... e ci prendiamo pure le bacchettate…), ma quelli che in questo momento inveiscono contro la Giunta e la criticano a vario titolo, ci dicono esattamente cosa doveva fare di diverso rispetto a quello che ha fatto? La nuova Amministrazione ha semplicemente ribadito in Consiglio Comunale il suo “No all’impianto” nell’unico modo in cui era possibile dirlo. Questo “no” al TAR non piace. Cosa dovevamo fare? Dire “Sì all’impianto”? E cosa avrebbe fatto di diverso il centrodestra se avesse vinto le elezioni? Avrebbe detto “No all’impianto”, con sentenza negativa del TAR, o avrebbe detto “Sì all’impianto”?

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