E' ormai evidente che il capitalismo continentale ha eletto la Germania come nazione più affidabile per i suoi profitti sulle spalle e sulla pelle dei popoli europei e con il Trattato di Lisbona, dopo la parità Marco-Euro, si è completato questo disegno: la Germania dirige e amministra, gli altri ubbidiscono. Compresa la Gran Bretagna, che ubbidisce standosene fuori dai coglioni, dopo che Soros ha insegnato la buona educazione ai sudditi della perfida e inculata Albione.
La ricordate la crisi della Sterlina? A quel tempo, il magnate statunitense, dopo la prova di forza nei confronti della divisa anglosassone, diffidò gli Inglesi a starse fuori dall'area-Euro e così è stato. La Germania soltanto doveva dominare la scena, con la scusa dell'Europa unita e così sta facendo.
Ma ora c'è un piccolo problema: la grande Germania è cresciuta troppo e si è messa di traverso anche nei contronti degli USA, le cui banche stanno soffrendo da matti. Pare che il buon (si fa per dire) Soros ora abbia lanciato il suo fatidico ultimatum proprio a Frau Merkel e con il ghigno cattivo: o la pianti o sarai tu il prossimo bersaglio.
In pratica si penserebbe di costringere al default uno dei paesi a rischio: Spagna o Italia, per far soffocare di debiti le banche tedesche, piene di titoli spagnoli e italiani, oltre a quelli greci, ovviamente. L'attacco sarebbe previsto per il mese di agosto, data di scadenza dell'ultimatum.
Ecco che le colonie non basterebbero più alla Germania che si ritroverebbe con le braghe in mano nonostante i cagnolini scodinzolanti come i governi amici, tipo il nostro. La parte dell'agnello sacrificale se la contendono appunto spagnoli e italiani; agnelli, proprio come sono i popoli europei in genere oggi, domani sacrificati sull'altare del miglior capitalismo possibile che, come al solito, prevede pochi ricchi e moltissimi poveri. Storie già viste, dunque.