Korla – Xinjiang (China)
Come ben sapranno i lettori più affezionati, Farfalle e trincee ha diverse volte affrontato la complessità etnica della regione autonoma del Xinjiang. In questo caso verranno passate in sommaria rassegna le comunità mongole sparse in questa parte del territorio cinese. Come la storia insegna, il nord e l’ovest della Cina hanno avuto vicende frastagliate e complesse, dove miriadi di popoli si sono scontrati, alleati, allontanati ed alcuni sono stati annientati. Questo ha fatto sì che le componenti etniche del Xinjiang, zone limitrofe comprese, siano varie e non di facile individuazione, tanto più ciò vale per i mongoli che, tramite le loro conquiste, si sono diffusi in luoghi anche molto lontani tra loro. Se quindi vi capiterà di incontrare una gher lontano dalla Mongolia propriamente detta, non stupitevi.
Xinjiang
Immagine fornita da Johomaps
Prefettura autonoma mongola di Bayangolin
Situata nel sud della regione del Xinjiang è la prefettura più grande della Cina, con un’estensione pari a circa due volte quella della Gran Bretagna. La capitale della prefettura è Korla, una città molto attraente, al punto da essere stata in passato premiata come una delle dieci migliori mete urbane cinesi. Bayangolin in mongolo ha un significato che rimanda ad un fiume bello e ricco, come la storia stessa della prefettura. Qui infatti sorgevano gran parte dei 36 regni ricordati dalla storiografia cinese, essendo la regione un punto chiave della Via della Seta. Bayangolin racchiude parte del deserto del Taklamakan, circondata da alte montagne sia a nord (la catena del Tianshan) che a sud (le catene del Kulun e dell’Altun). Prorpio l’aspetto paesaggistico è un assoluto punto di forza della prefettura in cui si situa inoltre il bacino del Tarim. Qui vi è l’unica riserva cinese per cammelli selvatici, il lago Bostan e la più grande area della Cina dedicata alla salvaguardia di animali d’alta montagna. Ma vi sono anche la più estesa zona di sfruttamento di gas e petrolio ed una strada (oggi in realtà sono due) che corre tra le dune del deserto per centinaia di chilometri. Nel territorio di Bayangolin vi è anche la misteriosa area del Lop Nor, un lago prosciugato dove la temperatura è rovente e dove non piove praticamente mai. In questa zona, sede di un antico regno, sparì uno scienziato (Peng Jiamu) e venne trovato morto un esploratore ( Yu Chunshun). Sebbene sia una prefetura mongola Bayangolin vede una popolazione a maggioranza han (anche per via della forte immigrazione) ed i mongoli sono ormai poco più del 4%, nonostante al momento della fondazione della prefettura (1954) fossero invece il 35%. Nelle statistiche demografiche va segnalato come il numero degli uiguri sia salito dopo il 1960, quando alla prefettura venne unita una porzione di Xinjiang a maggioranza appunto uigura.
Prefettura autonoma mongola di Bortala
Stabilita nel 1954 questa prefettura è nettamente più piccola di quella di Bayangolin (è grande circa come Haiti), ma riveste un’importanza soprattutto commerciale per il suo essere confinante con il Kazakistan, nel nord-ovest del Xinjiang. La dogana di Alashankou (o Alataw) è nell’elenco delle dogane cinesi di prima classe e gestisce circa il 90% del volume di merci in entrata ed uscita dal Xinjiang. Da Bortala passa anche la seconda ferrovia euroasiatica più lunga, che collega Lianyun (Cina) con Rotterdam (Olanda). Situata nel bacino della Zungaria, la prefettura di Bortala è circondata da montagne a nord-ovest (Alatau) e sud-ovest (Borohoro), mentre il nome deriva dal mongolo e significa steppa bruna. A livello demografico anche questa prefettura vede una maggioranza han (67% circa), con la restante parte divisa tra 35 nazionalità. Storicamente questa area fu abitata dagli oirati, per essere poi popolata dai mongoli chahar (provenienti dal nord-est della Cina), una volta partiti i torgud verso il Volga. Nota finale la segnalazione che a Bortala ci sono salamandre la cui origine risale addirittura al tempo dei dinosauri, inutile dire che questi animali sono oggetto di grande studio da parte degli esperti.
Contea autonoma mongola di Hoboksar
Inserita nella prefettura di Tacheng è abbastanza piccola, circa 50mila abitanti, tuttavia ha una grande importanza a livello culturale. Hoboksar viene infatti ritenuta essere la patria d’origine dello Jangar, un’importante epica mongola di cui abbiamo già scritto qui. Nella contea vivono mongoli di diversa origine, alla maggioranza torgud si aggiungono una minoranza chahar e uriankhai, che alcuni studiosi apparentano invece ai tuvani. Ci sono poi altre etnie, come i daur ed i dongxiang che parlano mongolo. A livello geografico la contea è divisa in due parti, quella settentrionale riceve acqua dalle cime innevate dei monti Tarbagatai-Saur, mentre a sud-est la regione è meno abitata a causa della presenza del deserto Gurbantünggüt. Da segnalare infine come la contea, nella sua parte sud-occidentale sia alle prese con dei problemi idrogeologici a seguito del prosciugamento del fiume Alan Nur e della difficile situazione del lago Manas, entrambi sfruttati eccessivamente per irrigazione ed altre attività.
Dintorni
Contea autonoma mongola di Subei
Questa contea si trova nel Gansu nord-occidentale, all’interno della prefettura di Jiuquan, in una regione di grande importanza nella storia della regione, trattandosi di un corridoio che mette in comunicazione il Xinjiang con il resto della Cina. Il Gansu si trova inoltre tra le catene tibetane e le steppe mongole. La contea di Subei occupa un’area di circa 66mila chilometri quadrati, ma con una popolazione di circa 15mila persone soltanto. Anche qui gli han sono l’etnia maggioritaria (circa il 65% nel 2000), mentre la percentuale di mongoli raggiunge il 31% circa (dati risalenti al 2000). Il resto delle nazionalità ha una popolazione inferiore all’1% ad eccetto dei tibetani (circa 1,6%).
Contea autonoma mongola di Henan
La contea di Henan si trova nel Qinghai, all’interno della prefettura autonoma tibetana di Huangnan. Nonostante le sue piccole dimensioni (circa 6mila chilometri quadrati) la contea ha una popolazione superiore alle 30mila unità. Il Qinghai è una provincia posta ai piedi dei monti che portano in Tibet, e gli influssi della cultura tibetana fanno sì che nonostante i mongoli siano maggioranza assoluta nella contea (l’89% nel 2000), solo pochi individui parlino la lingua mongola. La maggioranza della popolazione è infatti di lingua tibetana.
Prefettura autonoma mongola e tibetana di Haixi
Conosciuta anche come prefettura di Qaidam, e situata anch’essa nel Qinghai, questa prefettura ha la caratteristica di essere intitolata a due diverse nazionalità. In realtà fino al 1985 la denominazione della prefettura prevedeva anche i kazaki, ma questi si trasferirono poi nel Xinjiang. Estesa su di un’area grande oltre 325mila chilometri quadrati, la prefettura di Hexi occupa gran parte del Qinghai con una densità abitativa di circa una persona e mezza per chilometro quadrato (in totale circa 500mila abitanti). I mongoli qui sono solo la quarta etnia maggioritaria (circa 7%), superati da han (circa 65%), tibetani (circa 12%) ed anche hui (circa 12% anch’essi). Da segnalare infine come la prefettura abbia anche un’exclave, ossia un territorio separato: la città di Tanggulashan.
Diverse cartine del Xinjiang possono essere trovate qui.