Le contraddizioni a stelle e strisce in materia di armi da fuoco
Creato il 09 gennaio 2013 da Uskebasi
@Uskebasiblog
L’ennesima strage senza senso negli Stati Uniti. Ancora una volta colpita una scuola e le vittime più innocenti che si possano trovare: i bambini. Sono 26 i morti, di cui ben venti appunto tra i giovanissimi studenti. Una tranquilla cittadina del Connecticut, Newtown, “il posto più sicuro del mondo” come professano ancor oggi i residenti. La sparatoria è avvenuta alla Sandy Hook Elementary School. L’autore della Strage è stato identificato in Adam Lanza, 20 enne del paese ma trasferitosi a vivere ad Hoboken, nel New Jersey. Tra le sue vittime anche la madre Nancy, insegnante proprio della Sandy Hook, freddata prima della strage nella sua abitazione di Newtown. Un evento che pone ancora una volta l’accento sulla legislazione statunitense, troppo permissiva riguardo l’acquisto e il possesso di armi da fuoco. Nella maggior parte degli stati americani, infatti, chiunque abbia più di 21 anni può acquistare una pistola, i maggiori di 18 devono accontentarsi di un fucile o un fucile a canna liscia. La transazione è semplice. L’acquirente deve mostrare un documento d’identità così da registrare i suoi dati e associarli all’arma in questione. Nel caso si voglia acquistare un numero maggiore di armi in meno di cinque giorni occorre notificare la cosa al Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives. Ogni singolo stato possiede poi la sua particolare regolamentazione con numerose differenze rispetto alle leggi federali. Nel caso del Connecticut dobbiamo sottolineare come siano in vigore alcune tre le leggi più restrittive sulle armi di tutti gli Stati Uniti. Eppure non è servito per evitare una strage. Perché negli Stati Uniti c’è questa eccessiva permissività sul tema delle armi? Tutto nasce dal Secondo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti: “Essendo necessaria alla sicurezza di uno Stato Libero una ben organizzata milizia, il diritto dei cittadini di detenere e portare armi non potrà essere infranto”.Un passaggio da sempre oggetto di discussioni tra chi ritiene che faccia riferimento esclusivamente alle milizie statali e chi invece che debba essere esteso a tutti i privati cittadini. Il secondo elemento fondamentale è la politica, che non ha mai saputo opporsi con forza ad una lobby, quella della National Rifle Association, con più di quattro milioni di membri, molti di questi in stati chiave per le elezioni presidenziali. Quando Bill Clinton nel 1994 fece passare una legge per bandire i fucili d’assalto, l’NRA fece affluire migliaia di dollari nella campagna Repubblicana, che prese il controllo di Camera e Senato. Esiste però un terzo punto, legato ad una concezione storica e culturale della stessa popolazione, che nonostante le numerose stragi degli ultimi anni continua a preferire il possesso di armi da fuoco, ormai presenti sul territorio in un numero all’incirca simile ai 311 milioni di abitanti degli Stati Uniti. Oggi si ripresenta ancora una volta questa contraddizione tutta a stelle e strisce. Barack Obama, che già aveva parlato con toni accesi dopo il massacro del cinema Aurora, ha ribadito il problema, ponendoo l’accento sul fatto che gli americani “ci sono passati sopra troppe volte”. Ancora una volta ci si aspetta una svolta epocale dal 51 enne appena rieletto presidente, a cui il coraggio non manca. Ma opporsi ad una lobby tanto potente potrebbe essere un azzardo troppo grosso dal punto di vista elettorale. Una lobby che oggi ha parlato attraverso il direttore esecutivo di Gun owners of America, Larry Pratt. Un colpevole è già stato individuato prorio nelle leggi federali, ree di fare un modo “che nessun maestro, nessun amministratore, nessun adulto della scuola di Newtown avesse una pistola. Questa tragedia indica l’urgenza di eliminare il divieto di armi nelle aree educative”. Una visione tutta di parte ma che alcuni stati hanno già tramutato in legge e altri stanno prendendo in considerazione. Una nazione occidentale che su alcuni temi è completamente agli antipodi rispetto all’Europa. Gli Stati Uniti dovrebbero forse confrontare i dati di omicidi a seguito di eventi dello stesso tipo rispetto a quelli delle nazioni europee. Il problema non è dare altre armi a chi dovrebbe difendere i bambini. Il problema è fare in modo che chi voglia compiere una strage incontri tutte le difficoltà possibili per metterla in atto. Spesso agli autori di questi orribili massacri basterebbe un attimo di esitazione per desistere. Ritrovandosi un’arma facilmente fra le mani questo attimo di esitazione non potranno averlo mai.
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