Magazine Società

Le contraddizioni e l’ipocrisia della sinistra, tra la monnezza di Napoli e l’uso distorto delle intercettazioni

Creato il 24 giugno 2011 da Iljester

Le contraddizioni e l’ipocrisia della sinistra, tra la monnezza di Napoli e l’uso distorto delle intercettazioni

In questi giorni riflettevo. Seguivo le notizie, ma avevo davvero poco interesse a scrivere, perché alla fine, il teatrino della politica italiana propone sempre la stessa noiosa recita. Da una parte la destra che rappresenta – nel bene e nel male – le istanze di riforma e rinnovamento di questo paese, anche nell’approccio alle problematiche locali e nazionali, e dall’altra la conservazione arrogante della solita sinistra. Incapace persino di sfruttare una casuale vittoria amministrativa (lascio perdere i referendum, dove praticamente hanno perso tutti, compreso chi ritiene di aver vinto) per attrarre consenso e dunque rafforzare la propria capacità di vittoria elettorale.
Guardiamo ai fatti. Abbiamo la vicenda dalla cosiddetta «P4» della quale non ho intenzione di occuparmi nella sostanza della questione, quanto del problema che è venuto a galla in questi ultimi giorni, con una carrellata assurda di pubblicazioni delle intercettazioni, che fanno veramente vergognare, non tanto per quello che viene detto nei discorsi intercettati, la cui rilevanza penale – per riprendere l’opinione del ministro Alfano – è davvero blanda (se non inesistente), quanto per il fatto stesso che ci sia questa possibilità di sputtanare la gente per aspetti e questioni che non rispecchiano il reale interesse pubblico a conoscere i fatti. Le intercettazioni – e l’ho già spiegato più volte – non sono uno strumento per alimentare il gossip politico-giudiziario finalizzato all’opposizione politica, ma sono uno strumento che hanno come unica loro funzione quella di confermare un’ipotesi di reato. In Italia però, col tempo e con l’avvento di Berlusconi, hanno acquisito un’altra funzione: sputtanare, sputtanare, sputtanare, possibilmente (anzi sempre) la solita parte politica, il centrodestra.
E intanto paghiamo noi. Un miliardo di euro ci costano le intercettazioni. E queste, nella maggior parte dei casi, sono intercettazioni che non portano a nulla e che finiscono solo con il creare il prevedibile effetto mediatico (attraverso la sistematica pubblicazione di discorsi stralciati, che avulsi dal contesto, spesso e volentieri confortano tesi complottistiche e deliquenziali che poi nella realtà processuale non sono suffragate), il cui risultato è la distruzione sistematica della persona, della sua dignità e del suo fondamentale diritto di difesa. Perché se ci si può difendere in un processo in Tribunale, non ci si può difendere in un processo mediatico, costruito sul pregiudizio, il preconcetto e la mala informazione.
Ma passiamo alla monnezza. Mi domando se i napoletani, richiamati oggi a votare, riconfermerebbero nuovamente De Magistris. Non ho una risposta certa, ma se fossi un napoletano e avessi avuto la pazzia di votarlo, direi proprio di no. Del resto, guardiamo la città partenopea. Un vero immondezzaio. E il bello è che l’ex magistrato, eroe del nulla giudiziario, aveva promesso di risolvere il problema in cinque giorni. Ebbene, i cinque giorni sono passati, e anziché migliorare, la situazione nelle strade napoletane è visibilmente peggiorata, dimostrando quanto De Magistris sia stato un vero bluff elettorale.
Ora il neo sindaco se la prende con il Governo, perché non aiuta Napoli. Ma vi rendete conto il coraggio di quest’uomo? Prima dichiara (incautamente) che avrebbe risolto tutto in cinque giorni, poi al terzo giorno denuncia che lo hanno ostacolato, e infine, passati i cinque giorni, se l’è presa con Berlusconi al quale ora chiede aiuto, tanto che persino Napolitano tira il Premier per la giacchetta. E il Premier, come suo solito, farà qualcosa, solo che appena nella città partenopea si respirerà aria più salubre, De Magistris dirà (probabilmente) che il merito è tutto suo.
Normale? No. Di sinistra.

di Martino © 2011 Il Jester 


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :