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Le convinzioni mandano avanti il mondo

Creato il 12 luglio 2012 da Koalalondinese @farego

Le convinzioni mandano avanti il mondo

Buddha ci ha donato una parabola:
Il padre di un bimbo ancora molto piccolo dovette partire per qualche tempo lasciando il figlio alle cure di una vicina. Quando tornò, trovò la propria casa distrutta da un incendio appiccato da rapinatori che avevano ucciso la vicina.

Accanto al corpo della donna trovò i resti carbonizzati di
un bambino, e naturalmente pensò che quello fosse il corpo del figlio, non sapendo che anche la sua vicina aveva un bambino della stessa età del suo.

Il pover’uomo, distrutto dal dolore, raccolse le ceneri del bimbo e le depose in una preziosa borsa di seta.

L’uomo portava con sé la borsa con le ceneri dovunque andasse. Non poteva sapere che suo figlio non era morto nell’incendio, ma era stato rapito dai criminali.

Dopo qualche anno bambino, ormai divenuto adolescente, riuscì a fuggire
e a tornare dal padre. Cercò di convincere il padre della sua identità, ma il padre, convinto che il figlio fosse morto, lo cacciò come un impostore.

Il povero ragazzo, dopo aver insistito a lungo, vedendo che il padre non si sarebbe mai convinto, fu costretto ad andarsene a cercar fortuna nel
mondo.

E il padre perse un occasione per sapere la veritá.

Il padre non fu saggio, non riconobbe il figlio perché in preda alla certezza, aveva la mente offuscata dal dolore e dalla disperazione e soprattutto dall’assoluta convinzione che la sua fosse l’unica veritá.

Noi siamo così avvinghiati alle nostre convinzioni, che anche quando la Verità suona il nostro campanello, noi la mandiamo via e ci rifuggiamo nelle nostre credenze, convinzioni e sicurezze.

D’altronde si dice, le convinzioni mandano avanti il mondo.

Qualsiasi convinzione, per quanto solida o nobile che sia, può essere una trappola.

L’attaccamento alle nostre opinioni é uno dei maggiori ostacoli alla nostra felicitá.

É come ci raccontiamo le cose, é nella visione soggettiva di esse, di come secondo noi esse stanno e si raccontano, ma i fatti sono appunto, fatti, oggettivi a cui noi diamo una visione, un’idea, un’immagine, un’etichetta.

Se arrivato al quinto piano di un palazzo ti dici che quello é il limite, se sei convinto che quello é l’ultimo piano, lí rimarrai e non ti darai nessuna possibilitá di salire al sesto. L’unico modo che ha di continuare a salire é di abbandonare quel quinto piano.

 

Sir Koala ringrazia e saluta.


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